Il fascino lascivo e la lussuria di un mondo immerso nel glamour grottescamente riprodotto da Marilyn Minter, artista americana classe 1948, non poteva far altro che conquistare una regina dell’eccesso come Madonna.
La signora Ciccone ha infatti deciso di utilizzare un’opera video della famosa artista della Lousiana come sfondo della sua canzone Candyshop per lo Sticky and sweet tour che porterà la cantante di origini italiane in giro per il mondo. Questo interessante incontro tra pop music e arte contemporanea all’insegna del sesso e della trasgressione giunge proprio dopo la sconcertante notizia secondo la quale una seconda persona sarebbe morta in seguito al crollo del tetto del palco che avrebbe dovuto ospitare a Marsiglia il concerto di Madonna. Marilyn Minter dopo aver frequentato la scena dei nightclub di Manhattan alla fine degli anni ’70 a cominciato ad occuparsi di arte contemporanea nel 1985. In quegli anni l’artista iniziò ad esplorare la cultura pop accostandola alla sessualità, gettando così le basi per i suoi futuri lavori.
Nel 1989 Marilyn Minter creò una serie di opere basate su immagini porno. Questo scatenò le ire del movimento femminista che vide nelle opere l’espressione della mercificazione del corpo femminile. Nel 1990 la sua fama crebbe in maniera esponenziale creando non poche polemiche a causa del suo spot televisivo 100 Food Porn.
A partire dalla metà degli anni ’90 Marilyn Minter cominciò ad enfatizzare le parti ambigue del corpo fotografandole da vicino ed a inserire immagini glamour nelle sue creazioni utilizzando pittura e fotografia per indagare l’universo della iconografico della moda. Nel 2006 l’artista ha acquistato 4 grandi cartelloni pubblicitari nel distretto di Chelsea a New York presentando immagini di piedi fasciati da scarpe con tacchi vertiginosi fotografati nell’atto di sguazzare in pozzanghere di acqua sporca, lo stesso anno l’artista si è guadagnata un posto alla Whitney Biennial.
Tra le mostre personali dedicate al talento di Marilyn Minter ricordiamo quella del San Francisco Museum of Modern Art del 2005. Le opere dell’artista americana sono state inoltre ospitate in occasione della mostra People tenutasi al Madre di Napoli nel 2006.