Il titolo prende spunto da un personaggio del celebre film Mary Poppins, Zio Albert appunto, che costituisce uno degli episodi chiave della trasposizione disneyana del romanzo. Come nel film infatti, nell’installazione al piano inferiore della galleria, i mobili prendono vita e “levitano” perché per l’artista “sono una sola cosa con gli esseri umani con cui condividono lo spazio”.
Oltre al grande letto a tre posti, decorato con i calendari che ricorrono in tutta l’opera di Letizia Cariello, la stanza è animata da un tavolo-fantasma senza piano e più grande del normale, tre seggiole da bambino che appaiono fuori scala e un lampadario/corda, oggetto ibrido che indaga lo spazio della galleria “profonda come un’anima”. All’ingresso Cappotto Calendario, “che vola come un fantasma perché così mi pare”, accoglie i visitatori e ribadisce che nulla è così pesante da poter restituire ai corpi la loro gravità. L’artista vuole così affermare che la relazione tra le persone che abitano uno spazio è l’unica vera forza anche di fronte all’ossessivo incalzare del tempo.
In collaborazione con la Galleria Massimo Minini.
Cappotto Calendario è stato realizzato nell’Atelier di Colomba Leddi.
english text
The title was inspired by a character from the famous film Mary Poppins, namely uncle Albert, who is the protagonist of one of the key episodes from Disney’s transposition of the novel. In fact, as it happens in the film, in the installation in the gallery basement, the furniture come to life and “levitate”, since for the artist, “they are one with human beings with whom they share the space”.
Besides, the big three-place bed, decorated with calendars that recur in Letizia Cariello’s work, the room is animated by a ghost-table without top and bigger than normal, three children’s chairs that seem out of scale and a chandelier/rope, a hybrid object that investigates the space of the gallery “deep as a soul”. At the entrance, the work Cappotto Calendario, “that flies like a ghost”, welcomes the visitor and reasserts that nothing is so heavy to give back to the bodies their gravity. Thus, the artist wants to state that the relationship between people leaving in a space is the only real strength when facing the obsessive pressing of time.
In collaboration with Galleria Massimo Minini.
Cappotto Calendario was made in Colomba Leddi’s Atelier.
Preview 13th April 2012, 6.30 pm.
Galleria Riccardo Crespi
via Mellerio, 1 – Milano
Orari: Lunedì – Sabato h. 11-13; 15 – 19.30