Il lavoro di Shirazeh Houshiary si colloca a metà strada tra presenza e assenza, tra essere e non essere. Attraverso l’uso di differenti tecniche espressive… pittura, scultura e animazione, l’opera di quest’artista mira a catturare l’essenza invisibile alla base dell’esistenza. Le sue composizioni, create dall’intreccio finemente lavorato di matita e colore, di armature di alluminio, o di fugaci apparizioni digitali, evocano topografie impossibili, indagando il microscopico o il cosmologico. Sebbene appaiano elusive e possano confondere lo sguardo, queste opere possiedono una forte energia che, se da un lato mette a nudo i limiti della percezione umana, dall’altro mostra un’intensa presenza fisica.
Le opere pittoriche di Shirazeh Houshiary esigono la lettura e al tempo stesso la negano. Su una base di pittura acrilica nera o bianca, la matita viene utilizzata per comporre differenti livelli di testo attraverso la ripetizione di due parole – un’affermazione e una negazione – che, sovrapposte l’una sull’altra, finiscono per trasformarsi in una rete intricata e in velature trasparenti, amalgamate poi attraverso un’esplosione di colore.
In ‘Right of Springs’, nuovo dipinto che si trova nella galleria principale, le iscrizioni serpeggiano e turbinano intorno a spaccature create nella rete testuale; da esse si propagano nubi vaporose di un vivido colore blu che si riversano su tutta la superficie; l’opera sembra acquisire volume per poi disperdersi nello spazio infinito. Allo stesso modo, nel dipinto ‘Deluge’, un reticolo capillare, realizzato con matita e colore, si dissolve e si intensifica creando sfumature simili a quelle di un livido sulla pelle umana.
Le sculture più recenti realizzate da Shirazeh Houshiary, pur raggiungendo una chiara e convincente presenza fisica, sono percorse da qualcosa di intrinsecamente sfuggente: sembrano sul punto di dissolversi sotto le forze centripete o centrifughe. Il lavoro a muro Lacuna, realizzato con nastri d’acciaio colorati, intrecciati e laccati, supera i limiti della propria materialità replicandosi attraverso la proiezione della sua stessa ombra: forme multiple a spirale che appaiono allo stesso tempo quiete e tumultuose. Con la torre scultura ‘White Shadow’, la relazione tra assenza e presenza gioca un ruolo chiave. L’opera è formata da colonne a spirale realizzate con mattoni forati in alluminio verniciato, ogni mattone ha non solo una funzione strutturale ma rappresenta un elemento di cesura nella composizione. Muovendosi intorno alla scultura, chi guarda vede le forme architettoniche trasformarsi in vuoto e poi di nuovo in forme architettoniche.