Italians do it better, gli italiani lo fanno meglio, questa celebre scritta (molti di voi la ricorderanno con affetto) compariva sulla maglietta di Madonna nel video clip di Papa Don’t Preach, uscito nel caldo giugno del 1986. In realtà per quanto riguarda il nostro dorato mondo dell’arte contemporanea sono in molti a sostenere che gli italiani non lo fanno meglio, specialmente quelli che sono soliti espatriare alla ricerca di migliore fortuna.
Già, all’estero sanno bene come sfruttare i poli culturali e le risorse del territorio. I professionisti poi sono sempre valorizzati e gli artisti riescono sempre a trovare una giusta sistemazione all’interno del cosiddetto “giro” che conta. E poi all’estero se hai un progetto riesci a svilupparlo in metà tempo, tutti ti aiutano a trovare i soldi per farlo ed anche gli artisti sono meno pretenziosi di quelli nostrani. Insomma, tutti i nostri colleghi o i professionisti amici dei nostri colleghi sono concordi nel definire l’Italia come un paese di dinosauri dove non si riesce a cavare un ragno dal buco, mentre al di fuori dei nostri confini non aspettano altro che noi italiani, inventori del buon gusto e del bel disegno, dell’alta moda e della buona cucina. La dinamica è sempre la stessa, qualcuno parte per un periodo di “studi” o comunque di “accrescimento” professionale e, dopo un periodo dove di lui si sono perse completamente le tracce, eccolo tornare con una sporta di buoni consigli per chi è rimasto nell’italico stivale.
La domanda che vi pongo è la seguente: Se è vero che all’estero funziona tutto meglio ed i nostri professionisti sono valorizzati al massimo, perché tornare in Italia a fare la fame? Se tutto realmente funzionasse meglio sarebbe facile trovare un “lavoro” più stabile e rimanere in suolo straniero. Forse le cose non stanno poi così come qualcuno vorrebbe farci credere, e coloro che partono e poi tornano somigliano troppo a quelli che partono per il progetto Erasmus per poi raccontare meraviglie incredibili, puntualmente inventate, una volta tornati a casa.
Kristy 24 Marzo 2017 il 20:36
That’s the peefrct insight in a thread like this.