Jeremy Hunt unveils plans for a new London Biennale
Jeremy Hunt svela i piani per la nuova Biennale di Londra
The London Olympics 2012 have just ended and the capital of the UK is serious about maintaining its status with a great new event. During a speech held at the Tate Modern Culture Secretary Jeremy Hunt, has revealed the secret plans for a new two-year Art Biennial in London. This new biennial art should be the extension of the London 2012 festival, cultural event created to accompany the Olympic Games which saw an unprecedented success. It is estimated that the London 2012 Festival has reached a record of attendance, 10 million people for a festival that will close the next month. Of course the bulk of the visitors was gleaned through the Olympics but also exhibitions around London, such as David Hockney and Damien Hirst, have played their part since they have been seen by 2.5 million people. The Mayor Boris Johnson said he’s glad to hear of an evolution of the festival in the future. So even in an economic crisis, the United Kingdom relies on culture to revive the royal funds.
Le olimpiadi di Londra 2012 si sono appena concluse ma la capitale del Regno Unito è seriamente intenzionata a mantenere il suo status di città della cultura con un nuovo, grande evento. Il ministro della cultura Jeremy Hunt, durante un discorso tenutosi alla Tate Modern, ha infatti svelato i piani segreti per una nuova biennale sul Tamigi. Questa nuova biennale dell’arte dovrebbe essere il prolungamento del London 2012 festival, manifestazione culturale nata per affiancare le Olimpiadi che ha fatto registrare un successo senza precedenti. Si stima infatti che il London 2012 Festival abbia raggiunto un vero record di presenze, sarebbe a dire 10 milioni di persone per un festival che ha davanti a sé ancora un mese di vita. Certo il grosso dei visitatori è stato racimolato grazie alle Olimpiadi ma anche le mostre in giro per Londra, come quelle di David Hockney e Damien Hirst, hanno fatto la loro parte visto che sono state viste da 2.5 milioni di persone. Anche il sindaco Boris Johnson si è detto favorevole ad un evoluzione del festival in futuro. Dunque anche in piena crisi economica, il Regno Unito punta sulla cultura per risollevare le casse reali. Loro con la cultura vogliono mangiarci e noi siamo rimasti gli ultimi ad affermare che con la cultura non si mangia.