L’editoria d’arte riesce a tenersi in piedi da sola? Ci crediamo poco, per sopravvivere bisogna farsi sovvenzionare dagli artisti
Come procede l’editoria d’arte in Italia? Non bene diremmo noi. La situazione è a dir poco disastrosa e mentre il resto delle realtà editoriali si barcamena come può tra la crisi economica ed il drammatico progresso della tecnologia che sta decretando la fine del cartaceo. Ma le case editrici italiane non sono preparate al kindle, all’iPad ed alle varie forme di eBook ed allora per cercare di tirare avanti la baracca si cerca di spremere il cartaceo finchè si può, puntando il tutto per tutto sugli inserzionisti. Questi ultimi però vanno immancabilmente a condizionare la testata su cui decidono di fare pubblicità. Impossibile infatti immaginare una recensione negativa di una mostra organizzata nella galleria che paga fior fior di quattrini in pubblicità sul vostro magazine d’arte. Ma siamo in tempi di crisi, l’avevamo già detto ed allora gli inserzionisti non bastano più. L’unica soluzione è quindi quella di organizzare dei bei servizi a pagamento. I cataloghi delle mostre stampati dalle grandi case editrici d’arte sono a pagamento, gli articoli e le interviste presenti su alcuni magazine d’arte in edicola sono a pagamento. Insomma, per risanare la situazione dell’editoria d’arte si va ad intaccare il forziere dei soliti noti, vale a dire gli artisti. Invece di cambiare e far parte del cambiamento le nostre brave case editrici d’arte insistono a perseguire uno schema che le ha già condotte al massacro. Ci chiediamo fino a quanto resisteranno i portafogli dei poveri artisti.