Da tempo i nostri lettori ci chiedono alcune novità sul versante dell’arte contemporanea made in Africa. Segnaliamo quindi un’interessante mostra ospitata dalla Rooke Gallery di Johannesburg, capitale del Sudafrica. Si tratta di The Bang-Bang Club, evento di natura fotografica inaugurato lo scorso weekend che ha messo in scena alcuni scatti di Greg Marinovich e Joao Silva, fotografi di guerra e co-autori dell’omonimo libro The Bang-Bang Club.
Questo club molto speciale era in realtà un gruppo artistico formato da fotografi che rischiavano la vita catturando scene di violenza metropolitana durante il periodo dell’Apartheid ed in particolare tra il 1990 ed il 1994, anno in cui Nelson Mandela fu democraticamente eletto presidente del Sudafrica. Al Bang-Bang Club parteciparono molti fotografi e fotogiornalisti tra cui James Nachtwey e Gary Bernard anche se Kevin Carter, Greg Marinovich, Ken Oosterbroek e Joao Silva costituiscono i veri fondatori di questo drappello di coraggiosi eroi. Il 18 aprile del 1994 durante uno scontro a fuoco nella città di Tokoza tra le Forze di Pace delle Nazioni Unite ed i supporters dell’African National Congress, un proiettile vagante uccise Oosterbroek e ferì gravemente Marinovich. Con le foto di Silva e Marinovich presenti in mostra l’Africa rivive i suoi momenti terribili, tra le immagini più sconcertanti vi è quella di una donna picchiata ferocemente con un bastone mentre un passante ride di fronte alla macchina fotografica ed ancora l’immagine di un uomo con un pneumatico cosparso di benzina legato al collo e successivamente dato alle fiamme.
Prima della mostra Joao Silva ha rilasciato un’intervista dichiarando che “Il Bang-Bang Club in realtà non è mai esistito, il nome l’ha inventato la stampa. Noi eravamo solamente un gruppo di amici con le stesse idee che volevano documentare quello che stava succedendo nella loro patria”. Oltre alla mostra in corso, The Bang-Bang Club diverrà presto una pellicola cinematografica che documenterà la storia dei fotografi e ricostruirà la scena dell’assassinio di Ken Oosterbroek.