Terribile lutto nel mondo dell’arte contemporanea, Jeanne-Claude, l’altra metà assieme al marito Christo di un duo che ha creato negli ultimi anni dozzine di ambiziosi e meravigliosi progetti di environmental art tra cui il recente The Gates (2004-2005), un percorso di 37 kilometri attraverso il Central Park di New York, costituito da materiale arancione intervallato da 7 503 portici, alti circa cinque metri e disposti a quattro metri di distanza tra loro, è venuta a mancare lo scorso mercoledì a Manhattan dove abitualmente risiedeva.
Secondo un comunicato diramato dalla famiglia all’Associated Press, Jeanne-Claude avrebbe perso la vita a 74 anni a causa di un aneurisma cerebrale. La celebre artista aveva conosciuto Christo Javacheff a Parigi nel 1958. A quel tempo Christo, profugo di origini bulgare, aveva già sviluppato la celebre tecnica dell’impacchettamento su oggetti di piccole dimensioni. Ma il vero salto di qualità avvenne circa tre anni dopo quando la coppia collaborò alla prima installazione di temporanea di grandi dimensioni ai docks di Colonia. Per evitare confusioni tra pubblico e dealers, la coppia utilizzò da subito il solo nome di Christo. Seguirono poi una serie di interminabili (ed alcune volte controversi) successi tra cui Valley Curtain (1970-1972) installazione costituita da un telo lungo 400 metri steso lungo una valle delle Montagne Rocciose in Colorado e Surrounded Islands (1980-1983) progetto che prevedeva la presenza di una cintura di polipropilene fucsia stesa attorno alle isole della baia di Biscayne a Miami.
Negli ultimi mesi Jeanne-Claude e Christo stavano lavorando su due progetti: Over The River, una serie di pannelli di tessuto traslucido sospesi sopra il fiume Arkansas in Colorado e The Mastaba, un agglomerato di 410.000 barili di petrolio assemblati in maniera da renderli simili ad una Mastaba, particolare tipo di tomba utilizzata durante le prime fasi della civiltà egizia. Il progetto era stato pensato per gli Emirati Arabi. Come tutte le opere del duo anche questi progetti erano da considerarsi temporanei, sfortunatamente Jeanne-Claude non ha vissuto abbastanza per ultimare queste due grandi opere che verranno comunque completate dal marito.
Noi ci uniamo al cordoglio e vi rimandiamo ad un nostro precedente articolo presentato alcuni mesi fa su queste pagine. Vi lasciamo con una frase di Jeanne-Claude: “la nostra arte esprime la qualità dell’amore e della tenerezza che noi essere umani abbiamo per tutto ciò che non dura“.
Photo Copyright: Suzanne DeChillo/The New York Times
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