Talking IED about future è un ciclo di conferenze pubbliche in cui IED Roma invita personaggi del mondo della cultura e delle professioni creative a raccontare attraverso il proprio lavoro le questioni legate alla costruzione di un futuro possibile. Questi incontri, insieme agli altri eventi che scandiranno l’anno accademico, anch’essi incentrati sul medesimo tema, costituiranno un terreno comune ed interdisciplinare di indagine per la comunità creativa che rappresenta lo IED, con i suoi 1200 studenti e circa 500 docenti, capace di stimolare ed indirizzare le occasioni progettuali concrete – tesi e workshop – che si svilupperanno durante l’anno verso un orizzonte di ricerca comune.
Il 26 novembre per il primo appuntamento di Talking IED, ciclo di conferenze pubbliche con personaggi del mondo della cultura e delle professioni creative, IED Roma ospita Giacomo Costa, eclettico artista fiorentino che si muove tra la fotografia, il disegno digitale, il render di spazi e il collage, concentrando la sua poetica sul paesaggio urbano contemporaneo. Attratto fin dagli inizi dalla fotografia, il suo lavoro trova la massima realizzazione nella scoperta delle possibilità di manipolazione delle tecnologie digitali.
Tra le esposizioni più celebri si annoverano la X Biennale d’Architettura di Venezia e il Centre Pompidou, che espone un suo lavoro entrato a far parte della collezione permanente. Ha partecipato all’ultima Biennale di Venezia, 53a Esposizione Internazionale d’Arte per il Padiglione Italia. In Talking IED, esporrà la propria storia di artista presentando una selezione di lavori, con un focus sulla sua ricerca e il mondo dell’architettura.
Nell’anno in cui ricorre il centenario del Futurismo, L’Istituto Europeo di Design di Roma propone di tornare a parlare di Futuro con lo sguardo rivolto in avanti, verso un orizzonte abbastanza ampio da abbracciare le molte urgenze del nostro tempo, ma con i piedi ben saldi nel territorio in cui viviamo.
Futuro è una parola chiave capace di far emergere alcune delle questioni centrali ed urgenze della contemporaneità, e di definire un primo bacino di indagine sul territorio concreto della città, ma anche su quello vasto degli ambiti creativi in cui si muove l’Istituto – moda, design, arti visive, comunicazione- per individuare ulteriori percorsi di ricerca da sviluppare negli anni a venire, in cui elaborare e sperimentare soluzioni e visioni senza le quali non è possibile immaginare o costruire il domani.