Ed alla fine il nostro Shepard Fairey è riuscito a spuntarla. Un magistrato della corte municipale di Boston ha dichiarato lunedì scorso che sette denunce a carico dell’artista per affissione illegale di posters nell’area cittadina, devono essere archiviate per mancanza di prove.
Fairey era stato accusato di ben 17 atti vandalici per affissione di posters e per aver disegnato murales in spazi pubblici e privati nei dintorni di Boston ed in tutto il tessuto urbano. L’artista deve comunque tornare prossimamente davanti alla corte cittadina per rispondere delle rimanenti 10 denunce a suo carico. Nel frattempo i legali di Fairey stanno lottando per la ben ormai nota causa intentata dalla Associated Press che come ben saprete ha denunciato l’artista per sospetta appropriazione indebita di copyright.
Fairey avrebbe infatti usato una foto di proprietà dell’Associated Press per la sua famosa opera Hope che ritrae il presidente Barack Obama. In risposta alle accuse oggi i legali del famoso street artist hanno depositato una dichiarazione difensiva affermando che la fotografia usata per il famigerato poster era al momento dei fatti fruibile in maniera del tutto legale, come recita il primo emendamento della legge degli Stati Uniti.
I legali di Fairey hanno inoltre dichiarato che anche altri artisti come Jeff Koons e Banksy sono finiti sotto il mirino della Associated Press ed ingiustamente accusati di essersi appropriati dei diritti di alcune foto in maniera illecita.
Insomma la fine di tutta questa spiacevole vicenda sembra essere alquanto lontana. Un’artista dovrebbe sempre indagare su nuove forme artistiche. Detto ciò appare lecito che i personaggi pubblici compaiano nelle opere d’arte, del resto anche la pop art si è sempre avvalsa di volti noti.
La cosa che ci fa un poco rabbrividire dallo sdegno è che artisti come Jeff Koons, Banksy e Shepard Fairey debbano ricorrere alla manipolazione di opere altrui per rinvigorire la loro creatività oramai alle corde.
Photo Copyright: Shepard Fairey