La galleria Monitor di Roma inaugura il 16 aprile la prima personale italiana dell’artista inglese Nathaniel Mellors. Focus della mostra sarà il nuovo video The Seven Ages of Britain Teaser, commissionato dall’emittente britannica BBC per la nuova serie televisiva The Seven Ages of Britain presentata dal famoso showman David Dimbledy.
In linea con l’aspetto visionario del lavoro di Mellors in bilico tra uno humor in perfetto stile Monty Pyton unito all’ispirazione per icone del cinema e del teatro come punto di partenza per osservazioni relative alla lingua, all’appropriazione culturale e alle strutture del potere, lo sguardo dell’artista si focalizza ora sulla comunicazione televisiva e sul ruolo che essa ricopre nella società contemporanea. Attraverso la scrittura, elemento chiave nel lavoro dell’artista, Mellors è in grado di trasformare il linguaggio in materiale visivo attraverso il quale sviluppare contenuti legati alla storia, alla letteratura e all’aspetto psicologico legato ad esse.
L’assurdo script originale da cui The Seven Ages of Britain Teaser prende vita, tratta del controllo del linguaggio e dell’invenzione dell’alfabeto riflettendo sull’importanza dei media e della TV cosi come della figura del presentatore televisivo nella cornice della Storia. Una giunonica donna in dorati abiti futuristici litiga e lotta con una sorta di nano medioevale dal nome Kadmus (nome che deriva da King Kadmus, inventore dell’alfabeto fonetico) per il controllo di una faccia di plastica-calco perfetto del viso del presentatore Dimbledy-attraverso la quale credono di poter “controllare l’era moderna”. Come nella migliore tradizione comica inglese, i due perdono ridicolarmente l’equilibrio e la faccia precipita rovinosamente nel vuoto, attraverso il cielo e le nuvole.
La voce di Dimbledy assume toni preoccupati e lamentevoli e la faccia ormai priva degli occhi precipita in un crescendo accorato di frasi dal sapore ancor più esistenzialista, per venir poi recuperata dallo stesso presentatore nelle acque del Tamigi, il quale con assoluta nonchalance continua la sua normale narrazione sui mutamenti operati nella storia dell’arte attraverso i secoli. In mostra sarà anche presente una scultura inedita, la testa animatronica mutuata dal viso di Dimbledy, sulla quale si incentra l’intero video.