Giovedì 29 aprile si inaugura presso la galleria Ciocca Arte Contemporanea di Milano, la prima personale milanese dell’artista Annalisa Furnari. Nata a Milano, l’artista si è trasferita subito e ha sempre vissuto in Sicilia, fino al recente trasferimento nella città natia. La mostra nasce da un naturale processo di riflessione e avvicinamento ad una città conosciuta negli anni solo attraverso i racconti familiari e i luoghi comuni, ma a cui si è sempre sentita legata da un senso di appartenenza, dettato dalle proprie origini.
Un’installazione site specific accoglie il visitatore in galleria; composta da nove puntelli che mettono in sicurezza il soffitto, l’opera crea il dubbio che la struttura sia pericolante proprio nella zona di accesso, che rappresenta anche l’unica via d’uscita. Comuni luoghi di festa, opera che dà il titolo alla mostra, è un’interpretazione del tema dell’aria a Milano; un’intera parete della galleria è trattata a nero di carbone, pigmento prodotto dalla combustione di prodotti petroliferi, causa di quella patina di inquinamento che ricopre palazzi e monumenti e che rende irrespirabile l’aria della città.Nell’installazione Il mare sotto l’artista rielabora i racconti che da bambina le venivano narrati sull’esistenza di un mare nascosto sotto la città di Milano; una grata installata nel pavimento allude ad una relazione tra suolo e sottosuolo, facendo affiorare il suono del mare e di onde che si infrangono. Nell’immaginario dell’artista, questo mare raccontato veniva associato a quello in tempesta di due riproduzioni di opere pittoriche degli artisti Willem van de Velde e Pieter Mulier.
L’opera Vergin Mary, contaminazione dell’immagine sacra simbolo di Milano con l’insegna luminosa simbolo della modernità, chiude il percorso espositivo, creando una rappresentazione post-moderna del fenomeno dell’apparizione mistica; il lavoro è un neon che delinea i contorni della Vergine, in cui è simulato un guasto che non consente la corretta accensione, impedendo così l’apparizione sovrannaturale. Il percorso espositivo è, in definitiva, il paradigma di un tempo e della condizione della società contemporanea.