Dopo mille peripezie il Maxxi di Roma ha finalmente aperto le sue porte durante le giornate di inaugurazione il 27, 28 ed il 29 maggio. Si è trattato di un tripudio in pompa magna che ha sinceramente iniettato un poco di ottimismo in una scena romana sino ad ora troppo mal criticata e sin troppo bolsa. 25 mila visitatori hanno tolto ogni ombra di dubbio sulle future sorti del museo ed anche il nostro scetticismo si è volatilizzato innanzi all’incredibile offerta artistica di questo nuovo polo culturale della città eterna.
Certo c’è ancora molto da fare, difficile dire se gli appassionati d’arte contemporanea sparsi per il mondo decideranno di recarsi a Roma solo per ammirare il Maxxi ma è certo che una volta giunti nella capitale sarà sicuramente d’obbligo una capatina a questo straordinario museo. La collezione permanente c’è ed è anche di ottimo livello, non si tratta certo di “pezzi” decisivi ma l’altisonante portata dei nomi ed il mirabile dialogo che la struttura è riuscita ad instaurare con le meravigliose opere è bastata a farci togliere il respiro.
C’è l’imbarazzo della scelta tra le enormi installazioni di Anish Kapoor e Giuseppe Penone, gli interventi murali di Sol Lewitt e l’immancabile igloo di Mario Merz. Ma la collezione continua con opere di Grazia Toderi, Francesco Vezzoli, Alighiero Boetti e, udite udite, William Kentridge. Come se non bastasse i tanti addetti ai lavori, artisti, critici, curatori, collezionisti ed appassionati sono stati deliziati da un’affascinante retrospettiva dedicata a Gino De Dominicis curata da Achille Bonito Oliva e molto altro ancora.
Il difficile obiettivo del futuro immediato sarà quello di invogliare il pubblico con un ricco ed interessante calendario di eventi, noi siamo fiduciosi e positivisti, perchè continuar a gettar fango su quello che abbiamo e quello che offriamo in Italia non giova a nessuno. Tra Maxxi, Macro e la fiera Roma, The Road to Contemporary art (parleremo a breve della fiera in un dettagliato articolo) si è finalmente respirata un aria internazionale, speriamo sia l’inizio di una nuova e fulgida era contemporanea per una città sino ad ora reputata troppo ancorata al suo storico passato.
Photo Copyright: Pier Paolo Cito