Giovedi’ 15 luglio alle ore 19.00, presso le sale dello Spazio Arte del Museo delle Genti d’Abruzzo, si inaugura la Mostra d’Arte –In carta sogni – Opere su carta 1980-2010- di Bruno Ceccobelli, curata da Roberto Rodriguez. Si tratta del terzo appuntamento del ciclo -Arte e tradizione nel Museo delle Genti d’Abruzzo – Mostre d’arte contemporanea nel percorso museale-, che ha già visto esporre i lavori di Vincenzo Balsamo e Tommaso Cascella.
All’interno dello Spazio Arte saranno esposte oltre 50 tra le sue opere grafiche piu’ significative, scelte in modo da sintetizzarne la ricca ed eterogenea produzione artistica dal 1980 a oggi; in aggiunta i visitatori potranno ammirare anche alcuni disegni inediti dell’Artista, il tutto con ingresso gratuito. La mostra, organizzata dalla Fondazione Genti d’Abruzzo con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Città di Pescara e della Provincia di Pescara, si avvale del contributo critico di Silvia Pegoraro.
I lavori su carta di Bruno Ceccobelli, in particolare quelli di grafica, sui quali e’ incentrata questa mostra, sono insieme il labirinto e gli strumenti per orientarsi in esso. Si tratta di un’occasione importante per esporre e catalogare tutta l’opera grafica, dal 1980 ad oggi. L’occasione, anche, di mostrare molte opere inedite, realizzate per mostre all’estero (soprattutto in Europa e negli Stati Uniti), e pressocche’ sconosciute in Italia, anche ai soliti addetti ai lavori.
Ceccobelli e’ una fucina d’invenzione e sperimentazione nell’ambito delle tecniche grafiche, dal bulino alla puntasecca all’acquaforte, che spesso si sovrappongono e interagiscono nella stessa opera, creando effetti di straordinario impatto percettivo. Si tratta sempre, oltretutto, di edizioni tirate in pochi esemplari (30 al massimo): una costante dell’opera grafica di Ceccobelli, negli anni ’80. Uno splendido ossimoro in cui la -riproducibilità tecnica- tende paradossalmente all’-aura- dell’unicità.
L’opera grafica si presta a un dialogo intimo tra l’autore e l’osservatore, che le si accosta con curiosità e trepidazione, per scoprirne il segreto, coglierlo nella trama sottile dei segni e negli aloni di colore. La magia puo’ esprimersi e informarsi nel semplice dualismo bianco/nero, cosi’ come nell’ebbrezza dell’intera gamma dell’iride. E questa magia intima e dialogante la ritroviamo per tutto il lungo viaggio di Ceccobelli sulla via delle tecniche grafiche.