I giudici hanno scelto i loro finalisti per lo Stirling Prize 2010, prestigioso concorso annuale di architettura organizzato dall’associazione britannica RIBA (Royal Institute of British Architects) che prende il nome dall’architetto James Stirling (1926-1992). Ai vincitori del concorso sarà assegnato un ricco premio di 20.000 sterline. La finale si terrà il 2 ottobre, in questo articolo scopriremo dalle vive parole dei giudici chi ci sarà e perchè.
Per la quarta volta Zaha Hadid parteciperà alla finale dell’ambito premio, l’archistar non ha mai vinto ma la più celebre donna dell’architettura britannica è una delle favori per il titolo di quest’anno. Tutto grazie al Maxxi di Roma che secondo i giudici ” simboleggia il costante sforzo della Hadid di creare un paesaggio, una serie di spazi cavernosi delineati da una linea libera. La costruzione non ha mura dritte e sarà difficile appenderci quadri. Ma questo è un museo di sentieri e percorsi dove i curatori dovranno cercare un nuovo modo di disporre le opere del 21 secolo”.
Rick Mather, architetto di stanza a Londra, ha invece raddoppiato la dimensione dell’Ashmolean Museum di Oxford “il tutto senza disturbare il progetto originario di Charles Cockerell del 1845”. Mather ha costruito nuovi spazi interni come una sorta di nave nella bottiglia decisamente avvincente e complicata.
David Chipperfield ha già vinto lo Stirling Prize nel 2007 ed adesso ci riprova con il suo progetto di rinnovamento (assieme a Julian Harrap) da 200 milioni di euro del Neues Museum di Berlino, origniariamente costruito nel 1859. “Il nuovo restauro con il cemento dona una bellezza minimal. Ma a volte non servono grandezze per rendere grande un’opera”.
Patrick Theis e Soraya Khanhanno invece costruito una sorta di torre a Londra dove trovano posto quattro appartamenti, una galleria d’arte ed un ufficio. Il progetto ha richiesto 10 anni di lavorazione ma “il risultato è decisamente eccezionale”.
De Rijke Marsh Morgan ha applicato un’estensione alla Claphman Manor School di Londra. Il tutto è stato realizzato in vetro multicolore “l’interno ci ha veramente affascinati, non ci sono corridoi tradizionali”.
Lo studio di architetura DSDHA ha invece progettato l’ampliamento della Christ’s College school di Guilford. L’atrio in legno è stupefacente “sembra una enorme sauna ma è il vero cuore dell’edificio dove gli architetti hanno pensato a tutto”.