OXO è stato uno dei primi videogiochi della storia. In sostanza OXO era il classico gioco del tris e permetteva all’utente di giocare appunto a tris contro il computer. La schermata di gioco era visualizzata su un rudimentale monitor ed era molto spartana, questo poiché i computer dell’epoca non erano certamente dotati di grande memoria.
Il gioco fu infatti inventato da Alexander S. “Sandy” Douglas nel lontano 1952. In sostanza OXO era la sua tesi di dottorato all’università di Cambridge sull’interazione Uomo-Computer. Il gioco poteva “girare” unicamente su un computer EDSAC in dotazione all’università. Dopo quello storico esperimento furono in molti a cimentarsi nell’arte videoludica e nel giro di venti-trent’anni il videogioco divenne una vera e propria industria capace di sfornare titoli storici come Donkey Kong, Pacman, Super Mario, Space Invaders e tanti altri titoli cari a chi oggi ha superato i trenta. Per tutti quelli che considerano il videogioco alla stregua di una manifestazione artistica, il Musée des Arts et Métiers di Parigi ha organizzato una mostra decisamente interessante dal titolo MuseoGames: Une Histoire à Rejouer (MuseoGames: Una storia da rigiocare) la quale rimarrà aperta sino al prossimo 7 novembre.
Protagonisti dell’evento sono proprio loro i videogiochi: “E’ tempo di capire cosa hanno da dire i videogiochi e di dar loro uno status museale” hanno dichiarato Pierre Giner, Stéphane Natkin e Loïc Petitgirard curatori della mostra. L’evento copre ben 3 decadi di rapidi progressi tecnologici, evidenziando il nuovo ruolo dei videogiochi all’interno delle nostre case.
Tra i pezzi in mostra vi sono numerose storiche console prodotte da celeberrimi brand come Atari, Sega e Nintendo ma anche quelle dimenticate come Colecovision e quanto altro. La mostra è completata da un spazio riempito di schermi dove tutti possono provare l’ebrezza di rigiocare a capolavori del passato come Super Mario o Alex Kidd. Insomma fino ad ora la mostra sta andando benissimo, basti pensare che il primo visitatore è stato il ministro della cultura francese Frédéric Mitterrand.