Sabato 11 settembre, alle ore 17.30, l’edizione 2010 del festival Short Theatre di Roma ospita, negli spazi di Macro Testaccio/La Pelanda, la presentazione del libro “Mash-Up Theater ricci/forte”, curato da Francesco Ruffini ed edito da Editoria&Spettacolo nella collana Spaesamenti. Intervengono Francesco Ruffini, Gianni Forte, Francesco Paolo Del Re, Paolo Ruffini, Stefano Ricci.
La presentazione del volume arricchisce e conclude i quattro giorni di repliche che il programma del festival dedica a Pinter’s Anatomy di ricci/forte. Lo spettacolo, per la prima volta a Roma dall’8 all’11 settembre (dalle ore 18.00 in poi, in loop fino a notte fonda), è scritto da Gianni Forte e Stefano Ricci, che firma anche la regia, e vede in scena Marco Angelilli, Pierre Lucat, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori e Anna Terio. Con il bisturi di un approccio audace, innovativo e iconoclasta vengono in esso dissezionati e impietosamente analizzati i temi cari al teatro di Harold Pinter.
Dalle origini ai nuovi progetti, filtrando informazioni ed emozioni attraverso le maglie del proprio vissuto, il volume “Mash-Up Theater ricci/forte” è un blog sul percorso dell’ensamble, tra i più vivaci del nuovo panorama del teatro di ricerca contemporaneo, e compone senza soluzione di continuità sguardi di studiosi, scrittori, critici, osservatori e artisti in un mosaico di ritratti frammentari.
Il libro si arricchisce infatti dei contributi di Rodolfo di Giammarco, Claudia Cannella, Paola Ranzini, Francesco Paolo del Re, Luigi Romolo Carrino, Ugo Riccarelli, Roberto Canziani, Predrag Pajdic, contiene i testi degli spettacoli wunderkammer soap, ploutos e pinter’s anatomy di ricci/forte ed è corredato da un ricco apparato fotografico.
Mutuando linguaggi e significati da altri ambiti, con lo stesso processo con il quale si sviluppa ed evolve il teatro dei protagonisti di questo volume, le pagine di “Mash-Up Theater ricci/forte” sono un tentativo di attracco all’universo teatrale e umano della compagnia. Una delle realtà più originali e convincenti del nuovo teatro italiano che ha già iniziato – date una fama che cresce vertiginosamente anche a livello internazionale e la nostra consueta, proverbiale dimestichezza con le categorie a compartimenti stagni – la sua personale battaglia contro gli stereotipi che vorrebbero imbrigliarne forma, linguaggio e contenuti.