Una freccia a favore di Romero. La saga degli zombie del regista newyorkese Romero sta continuando in maniera quasi inosservata con lavori di altissima fattura per gli appassionati del genere. A La terra dei morti viventi del 2005, non molto notato quarto film della serie, ma in realtà abbastanza divertente e moderna versione urbana della saga, ha fatto seguito Diary of the Dead Le cronache dei morti viventi nel 2007, girato in digitale, a mio parere il più bello: simula le riprese di ragazzi americani che avrebbero caricato il filmato in rete e mostra come si gira in digitale senza disdegnare di mostrare con artifizi nemmeno le strategie di montaggio.
A seguire Survival of the Dead del 2009, che è stato presentato in anteprima mondiale alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film è distribuito in Italia direttamente in DVD a partire dal 21 Luglio 2010 col titolo Survival of the Dead – L’Isola dei Sopravvissuti.
Vero e proprio film western, nella trama, nelle atmosfere, nella visione dell’uomo, che si fa, a partire dal concetto di sfida e di vincitore, sempre più ottuso e arrogante; si finisce col mostrare i luoghi (intesi come topos) dei cowboy: i clan, il fortino, i mercenari. Gli zombie stessi somigliano alle vacche di proprietà, gustosa rivisitazione dei migliori temi del far west… e aggiungerei tra i temi parodiati: la proprietà, la famiglia, e la bandiera in nome di cui si inizia una battaglia, ma che alla fine non è altro che qualcuno contro qualcun altro e nessuno ricorda più perché.
Il film parte da una scena del film precedente, o meglio da una scena che nel film precedente non abbiamo visto: dei militari in maniera gratuita arrivavano nel furgone dei ragazzi e facevano spegnere le telecamere. Poco dopo vedevamo solo i ragazzi ripartire sconsolati. Survival of the Dead quindi si apre dal punto di vista dei militari, che raccontano di avere incontrato i ragazzi che hanno girato il “famoso” film che è andato su internet, che poi è l’intero Cronache dei morti viventi.
Nei lavori di Romero direi che gli zombie si stanno impadronendo di tutti i generi, stanno intervenendo sull’horror in digitale che si giustifica col ritrovamento del nastro, ormai un vero e proprio genere, (ricordiamoci che dalla notte dei tempi, il racconto di paura fa più paura se il narratore giura prima sulla veridicità dei fatti…) e ora sul western. Insomma è il caso di sapere che il maestro, dopo la vecchia trilogia di grande successo, ha cambiato tutte le carte e non c’è alcun paragone possibile tra film molto diversi, con l’apparente stessa trama… il maestro, nonostante parli ancora di morti viventi, è ancora vivo.
soloparolesparse 16 Settembre 2010 il 14:48
E pare proprio che papà Romero stia pensando ad ulteriori due spin off da Diary of the dead.
Al link qui sotto trovate la notizia e i riferimenti alle recensioni di Diary e Survival
http://www.soloparolesparse.com/2010/06/gli-infiniti-zombie-di-papa-romero/
Difesa Jubecca 20 Settembre 2010 il 11:27
hey grazie!!!blog interessante! la risposta è si, potrei cibarmene per altri anni!