Lunedì 4 ottobre la Galleria Marie-Laure Fleisch di Roma inaugura la collettiva Vienna, a cura di Peter Weiermair. La mostra, prendendo spunto dall’omonima città che diventa oggetto stesso dell’esposizione, presenta alcuni fra i maggiori protagonisti dell’arte austriaca contemporanea. Prima tappa di un percorso di ricerca sull’arte delle grandi capitali europee (ma non solo) che da sempre si contraddistinguono come laboratori essenziali nei quali le nuove tendenze sono il frutto della fusione fra cultura passata e presente.
Nel caso di Vienna, la rivoluzione culturale dell’inizio del secolo scorso, ma sopratutto il movimento socio-culturale della fine degli anni ’60, rappresentano i momenti storici più significativi che hanno dato vita a importanti correnti artistiche. I principi della vita sociale, come anche gli stessi linguaggi dell’arte, vengono messi in crisi in questi periodi e divengono così oggetto di esame della mostra. Vienna è una città che ha concentrato tutto il potere creativo dell’Austria e, non senza una ragione, gli artisti esposti si relazionano alle esperienze culturali del passato: se pensiamo ai grandi personaggi come Sigmund Freud o Ludwig Wittgenstein, possiamo comprendere quale sia stato il clima culturale in cui si sono formati.La mostra presta particolare attenzione al disegno e ai lavori su carta, ma da spazio anche ad un artista come Werner Reiterer che ha creato appositamente per lo spazio di Roma un’installazione interattiva. Alla stessa maniera, Erwin Wurm con il suo lavoro stimola la partecipazione psico-fisiologica del pubblico. Arnulf Rainer, Bruno Gironcoli e Günter Brüs rappresentano il nucleo storico degli artisti esposti. Gironcoli, come un coreografo, lavora sul potere di oggetti assurdi appartenenti alla nostra civilità; Rainer attraverso segni radicali interviene con il disegno su motivi dell’arte italiana antica creando un dialogo con se stesso e le sue opere; Brüs, dopo il periodo dell’Azionismo Viennese, è diventato invece un grande poeta del dialogo fra immagine e testo. Anche Franz Graf lavora nel campo fra testo e immagine, mentre per Maria Bussmann disegnare è un metodo per indagare temi filosofici di varia natura. L’erotismo fragile della pubertà è il tema principale di Michael Ziegler come fosse un illustratore del mondo di Robert Musil.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con un testo del curatore che documenterà la mostra e includerà informazioni sugli artisti in forma di auto-riflessioni e commenti. Il disegno del titolo “Vienna”, che sarà anche in copertina di catalogo come manifesto della mostra, è stato realizzato appositamente da Arnulf Rainer.