Una decisione che ha dell’incredibile, le autorità britanniche hanno vietato al pubblico di camminare sul tappeto di semi di girasole di porcellana creato da Ai Weiwei per la Turbine Hall del Tate di Londra. La decisione è insindacabile: “la polvere di porcellana sollevata dai 100 milioni di semi rappresenta un chiaro rischio per la salute dei visitatori“. Insomma passeggiando sull’opera di Weiwei, le persone comprimono i semi, i quali sfregandosi producono polvere di porcellana, dannosa per i polmoni, stando a quanto aggiunto dalle autorità.
Ora quindi gli spettatori non possono più interagire con l’opera e sono trattenuti da un nastro che vieta loro l’accesso alla stessa. Ne consegue che un’installazione creata per dialogare con il fruitore ha praticamente perso il suo senso primario. Prima della folle decisione, presa in accordo con l’artista, le sole preoccupazioni della direzione del Tate erano relative al furto dei semi. Molti visitatori infatti non resistevano alla tentazione di portarsi a casa una parte di quella meravigliosa installazione, ma con 100 milioni di semi a disposizione il rischio era comunque calcolato e limitato. Adesso quelle preoccupazioni non esistono più dato che nessuno può toccare l’opera. Per qualche giorno si era persino temuto per la chiusura definitiva della mostra ma in seguito si è torvato un accordo ed i cancelli sono stati riaperti. A molti la decisione è sembrata un poco insensata, visto che il traffico di Londra produce una quantità smodata di polveri sottili e di questo nessuno se ne preoccupa più di tanto.
Altri invece hanno dichiarato di voler correre il rischio di inalare la polvere, visto che l’installazione è a dir poco pericolosa.Va detto comunque che lo staff del museo poteva essere pericolosamente sovraesposto alle polveri. Chissà invece quali e quante precauzioni contro le polveri avranno preso gli artigiani cinesi che hanno prodotto i semi di girasole. Voi cosa ne dite?
Photo Copyright:: Tim Ireland/PA
enzo tilia 20 Ottobre 2010 il 01:40
basta con queste stronzate!
le installazioni sono diventate la copia della copia delle cose inutili.
è la peggior accademia di tutti i tempi (accademia come accezione peggiorativa del termine). la maggior parte degli autori non sanno ciò che stanno facendo,
il pubblico non capisce ciò che vedono o fanno finta di capire. il prodotto finale non è mercificabile e produce scarti non biodegradabili nella maggior parte dei
casi. E’ FALSA CULTURA!!!