E’ la fotografia dell’artista americano Jim Goldberg ad essere stata scelta per l’apertura di PARCO, ovvero la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone che il 6 novembre prossimo inaugurerà una sezione di questa nuova struttura museale. Una nuova realtà protesa al dialogo fra arte moderna e contemporanea, alla multidisciplinarità espositiva e all’apertura a contesti nazionali ed internazionali. Un’impronta marcata proprio da questa prima grande monografica italiana dedicata al fotografo, due volte vincitore del premio Hasselblad e del recente Premio Cartier Bresson.
Una vera e propria scoperta di un artista che porta avanti, oramai da oltre trent’anni una ricerca specifica attraverso il mezzo fotografico; molte delle sue fotografie infatti vengono associate alle parole delle persone ritratte che intervengono direttamente nella fotografia trascrivendo i propri stati d’animo, situazioni, paure e speranze. La forza espressiva del fotografo americano risiede soprattutto nella capacità di seguire ed estrapolare i drammi, le illusioni, le sofferenze e le speranze di coloro che vivono situazioni di disagio. Come infatti recentemente scritto in un articolo di un importante quotidiano italiano Jim Goldberg e’ il “poeta dei bassifondi”. Goldberg riesce infatti a rendere le fotografie quasi gesti d’amore, in grado di capovolgere le celebri parole del fotografo Richard Avedon che dichiarava che “i ritratti non sono mai gesti d’amore ma solo opinioni”.
La mostra riunirà oltre 300 foto, video, oggetti, testi, per condensare tutte le principali tappe della carriera artistica di Goldberg come gli ormai famosi progetti “Rich and Poor”, Raised by Wolves” e “Open See” . Inoltre si proporranno alcuni straordinari pezzi realizzati per l’occasione da Jim Goldberg e mai esposti prima, permettendo cosi’ di rendere questa monografica ancora piu’ preziosa. La mostra pordenonese – curata da Valerie Fougeirol e Marco Minuz – evidenzia come i due filoni di ricerca (il ritratto di moda e l’indagine sociale) risultino antiteci solo in apparenza. Entrambi infatti conducono ad una unica e complessa ricerca sui mutamenti sociali che coinvolgono tutti gli stati e gli ambienti delle società contemporanee, si tratti di popolazioni decimate dall’Aids nel centro Africa che di giovani e giovanissime dell’upper class made in USA alla ricerca di una difficile identità da adulti.
Un documentario sul lavoro di Jim Goldberg, con numerose interviste, accompagna le immagini in mostra. Parallelamente alla mostra su Jim Goldberg, durante il periodo d’apertura, saranno proposte conferenze, workshop, incontri con importanti figure del mondo dell’arte contemporanea.