In questi giorni è apparso su La Repubblica un articolo decisamente affascinante. Donald Jameson, ex funzionario dell’intelligence statunitense avrebbe infatti dichiarato che i maestri dell’espressionismo astratto Jackson Pollock, Robert Motherwell, Willem de Kooning e Mark Rothko, furono finanziati (a loro insaputa) direttamente dalla C.I.A., questo per imporre il new american painting all’attenzione del mondo.
“L’espressionismo astratto potrei dire che l’abbiamo inventato proprio noi della Cia dopo aver dato un occhio in giro e colto al volo le novità a New York, a Soho. Scherzi a parte avemmo subito molto chiara la differenza. L’espressionismo astratto era il tipo di arte ideale per mostrare quanto rigido, stilizzato, stereotipato fosse il realismo socialista di rigore in Russia. Così decidemmo di agire in quel senso” ha dichiarato Jameson. A noi queste cose fanno un poco sorridere, specialmente quando si parla di sostegni economici e letterari con ampi articoli su riviste come Encounter, Preuves e Tempo Presente.
Ebbene va detto che tutto ciò non è poi tanto inverosimile. E’ noto infatti che in piena guerra fredda gli Stati Uniti hanno tentato con ogni mezzo di contrastare l’Europa dell’est. La cultura e nello specifico l’arte contemporanea è ovviamente un’arma fondamentale, in grado di cambiare l’intera società. C.I.A. o non C.I.A. l’importanza di Jackson Pollock, Robert Motherwell, Willem de Kooning, Mark Rothko è stata comunque fondamentale, anche per lo sviluppo delle tendenze Pop o minimaliste che proprio all’espressionismo astratto si contrapponevano.
Del resto uno stato che segretamente spinge i propri artisti verso il mercato internazionale rientra in un meccanismo vecchio quanto il mondo. Jackson Pollock sarebbe comunque emerso, la potenza immaginifica e concettuale della sua arte era ed è qualcosa di completamente innovativo, una sorta di rito pagano che è giunto sino ai giorni nostri in tutta la sua inalterata potenza creativa, influenzando schiere di giovani artisti. La C.I.A. può metterci i soldi ma la storia dell’arte non si lascia manipolare così facilmente.
giovanni 2 Maggio 2011 il 17:48
“La C.I.A. può metterci i soldi ma la storia dell’arte non si lascia manipolare così facilmente.”
Qualcuno ha detto teste di Modigliani?