Ancora Biennale di Venezia ed ancora Jan Fabre. Dopo la sensazionale mostra in occasione della 52° Biennale allestita presso le meravigliose sale di Palazzo Benzon l’artista torna a Venezia con un’altra magia oscura.
Il grande maestro belga presenta questa volta una nuova serie di lavori intitolata From the Cellar to the Attic – From the Feet to the Brain, creata nel 2008 la quale verrà esposta negli spazi dell’Arsenale Novissimo. Le opere in questione, veri e propri tableaus scultorei, erano state prodotte per il Kunsthaus Bregenz e rappresentano un passo importante nello sviluppo artistico dell’artista.
Fabre ha creato un mitologico mondo di orrore, bellezza e metamorfosi costantemente in bilico tra realtà e sogno che allo stesso tempo abbaglia, confonde ed affascina lo spettatore. La mostra si divide in cinque livelli con titoli metaforici presi in prestito da differenti zone del corpo, partendo dai piedi posti nel basamento per arrivare al cervello posto ai piani superiori in un complesso e misterioso universo artistico.
L’installazione presente alla 53 biennale è stata resa possibile grazie alla cooperazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (GAMeC), del Kunsthaus Bregenz e grazie al supporto di Linda e Guy Pieters. I cinque elementi del corpo in mostra saranno i piedi, il sesso, la pancia, il cuore ed il cervello. Sino ad ora Jan Fabre non aveva mai utilizzato il corpo umano sia come elemento separato sia come nucleo centrale di un intero lavoro allo stesso tempo.
Con From the Feet to the Brain l’artista belga esprime tutte le libertà artistiche introdotte nel suo lavoro focalizzando la sua ricerca sull’elemento dominante di tutta la sua opera: il suo stesso corpo. Fabre vuole mostrarci la sua ideale visione della vita e nella maniera più chiara possibile egli rivela gli anacronismi artistici che costituiscono l’unicità del suo lavoro.
Photo Copyright:markus tretter © Jan fabre/VBK, wien, 2008, kunsthaus bregenz