Il regime sovietico li ha condannati come dissidenti e censurato le loro opere perché creazioni di una mente degenerata. Adesso però quei “traditori” sono stati richiamati in servizio da una grande mostra a Londra all’Aktis Gallery (in visione fino al prossimo 31 marzo), nuovo spazio cittadino che si è già mostrato come una piattaforma specializzata in mostre di artisti rivoluzionari russi. Tra gli artisti in mostra Oscar Rabin (ora uno splendido 90enne) che ha rischiato di essere arrestato circa 40 anni fa per aver organizzato quella che oggi è divenuta famosa come la Bulldozer Exhibition, una specie di protesta attuata dagli artisti russi contro il regime.
Ebbene quella mostra fu vittima di un raid del KGB che irruppe nello spazio con alcuni bulldozer, allontanando i riottosi con gli idranti. Rabin fu successivamente espulso dalla Russia e costretto a vivere assieme alla sua famiglia in quel di Parigi, in totale esilio. Altro grande artista in mostra è Vladimir Yankilesvsky (oggi 74enne) è stato a lungo vittima del sistema sovietico ed etichettato come degenerato dal presidente Nikita Khruschev. In mostra anche Oleg Tselkov, il Francis Bacon russo, e Dmitry Krasnopevtsev (1925-1995), denunciato come traditore solo perché il magazine americano Life aveva pubblicato uno dei suoi dipinti.
Il povero Krasnopevtsev perse il suo studio ed ogni opportunità di esporre in mostre ufficiali dal 1960 al 1970. Dopo il collasso dell’ex Unione Sovietica questi artisti hanno avuto in patria (ed all’estero) il successo che meritavano ed hanno partecipato a mostre in tutto il mondo. Tuttavia la loro opinione della Russia non è cambiata poi tanto: “In questi giorni in Russia c’è libertà di espressione artistica ma le autorità non vogliono essere criticate o giudicate in alcuna maniera” ha dichiarato ai microfoni del Guardian Yankilevsky. Certo poi uno si lamenta della situazione in Italia. Globartmag è dalla parte di chi lotta per la libertà di espressione, sempre.