Continua l’affaire MOCA versus Blu. Come già avevamo scritto in un nostro precedente articolo, lo street artist italiano aveva recentemente realizzato un enorme murale sul muro nord della Geffen Contemporary. L’opera era stata realizzata proprio davanti un sito dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale e ad un ospedale dedicato ai veterani. Blu aveva realizzato delle bare con sopra dei biglietti da un dollaro al posto delle classiche bandiere che solitamente cingono il feretro dei caduti in battaglia.
Jeffrey Deitch, novello direttore del MOCA, aveva quindi deciso di far rimuovere l’opera per non offendere la memoria dei caduti: “Non si fuma in faccia a qualcuno che ha il cancro ai polmoni”, così Deitch aveva motivato la sua scelta. Il direttore aveva inoltre annunciato che la rimozione era stata decisa di comune accordo assieme all’artista. Eppure a noi qualcosa non quadrava e proprio quando si cominciava a pensare che la storia fosse finita lì è partita la pesante risposta di Blu sulle pagine del Los Angeles Times. Ecco cosa ha scritto il nostro beniamino: “Si tratta di una censura che si è trasformata in un atto di auto-censura quando mi hanno chiesto di accondiscendere alla loro decisione di cancellare la mia opera. Ai tempi dell’Unione Sovietica queste azioni si chiamavano “atti di auto-critica”. Deitch mi ha chiesto di realizzare un nuovo murale sopra quello cancellato ma io non lo farò”. Parole dure che dipingono una situazione ben differente da quella che Deitch ha tentato di farci credere.
Quindi si è trattato dell’ennesimo atto di insulsa censura, perpetrato ai danni di un artista che prima viene chiamato a realizzare un’opera o ad esporre ed in un secondo momento viene letteralmente cancellato. Evidentemente alle istituzioni fa comodo sbandierare lo stendardo della creatività libera e usare la street art per farsi belli, per mostrare al pubblico che loro sono dalla parte dei giovani. A conti fatti però queste sono soltanto parole e quando si realizza qualcosa di non conforme, tutto viene messo a tacere. Forza Blu!