Primi appuntamenti al MAXXI di Roma per il 2011, con un ospite d’eccezione e di grande prestigio: Hamish Fulton, artista internazionale famoso per le sue “camminate” che lo hanno portato a partire dagli anni Settanta a percorrere migliaia di chilometri nei cinque continenti, incontrerà il pubblico del MAXXI domani, giovedì 13 gennaio, alle ore 18.30.
“No walk no work” è infatti lo slogan che sintetizza il lavoro di Fulton, che ha origine nella pratica del camminare e nelle esperienze di natura e conoscenza che ne derivano, elaborate in termini concettuali e minimalisti. Le sue opere – esposte nei principali musei di tutto il mondo – sono scarne ed essenziali, sebbene sempre legate a una particolare camminata , veri e propri “distillati d’esperienza”.
Fulton presenterà il suo lavoro: Twenty eight sticks for twenty eight one day walks from and to Kyoto travelling by way of Mount Hiei walking round the hill on a circuit of ancient paths (Japan 1998), esposto nella mostra SPAZIO. L’opera riguarda ventotto camminate di un giorno da lui effettuate tra il 1991 e il 1998 intorno al monte Hiei, in Giappone, lungo gli stessi circuiti sui quali i monaci maratoneti buddisti mettono alla prova resistenza e autocontrollo che consentiranno loro di raggiungere l’illuminazione e la virtù dell’autocontrollo
Sabato 15 gennaio alle ore 11.30 il primo appuntamento 2011 de LE STORIE DELL’ARTE sarà con Stefano Chiodi che racconterà al pubblico del MAXXI gli Anni Ottanta, troppo recenti per essere rimpianti ma comunque in attesa di un’indagine che sappia ricostruirne la controversa fisionomia. Il critico ricostruisce la storia del decennio che fu il laboratorio dei modelli sociali e culturali che hanno dominato il trentennio successivo e l’epicentro del terremoto postmodernista che porta alla liquidazione dell’eredità novecentesca incarnata dal crollo del Muro di Berlino.
LE STORIE DELL’ARTE/1960_2010 è un progetto che vuole avvicinare il pubblico all’arte contemporanea, per guidarlo alla scoperta della collezione del MAXXI, confermando l’impegno del museo ad essere strumento di orientamento nel panorama spesso complesso della cultura di oggi.