Ed alla fine la censura ed il regime oppressivo hanno nuovamente vinto la loro battaglia contro la libera espressione artistica. L’11 gennaio alle sei di mattina una squadra di demolitori si è recata presso lo studio di Ai Weiwei a Shanghai ed ha reso operativo il mandato di demolizione dello stesso spiccato dai vertici cittadini alcuni mesi fa. Sul luogo del misfatto si è recata anche una pattuglia di polizia per evitare rappresaglie o manifestazioni da parte dei sostenitori del celebre e coraggioso artista.
Ma, almeno stando a quanto riportato dai quotidiani cinesi, non si sono verificati scontri o altre tensioni. Circa due anni fa le istituzioni avevano incredibilmente invitato Weiwei a costruire uno studio in città, come previsto dal progetto di edificazione di un nuovo distretto artistico. Ma lo scorso anno tutto è cambiato e le autorità cittadine hanno deciso di radere al suolo lo studio di Weiwei: “appena ho ricevuto la lettera in un primo momento ho pensato ad uno scherzo o ad uno sbaglio ma in seguito un ufficiale è venuto a farmi visita e mi hanno detto che il terreno dove sorge il mio studio non è edificabile. Strano, ma non mi hanno dato nessun’altra spiegazione. In seguito ho poi appreso da alcuni amici che la vera causa della demolizione dello studio è attribuibile al mio impegno politico”. Ha dichiarato l’artista ai microfoni del New Yorker.
Weiwei ha quindi deciso di lanciare un party come manifestazione di protesta, la festa è andata avanti per tutta la notte ed hanno partecipato oltre 800 persone ma nel mentre Ai Weiwei si trovava agli arresti domiciliari. Per edificare lo studio Weiwei ha speso circa un milione di dollari ma il governo gli ha offerto un ottimo risarcimento. “penso che la demolizione del mio studio sia già divenuta una performance artistica, l’arte esiste in varie forme. Ma la prossima volta le mie proteste arriveranno fino a piazza. Tienanmen”.
E noi di Globartmag siamo tutti con te, coraggioso Ai, la censura ha vinto un’altra battaglia ma la guerra per la conquista della libertà è ancora lunga, vedremo chi la spunterà.
Marcantonio Lunardi 14 Gennaio 2011 il 19:20
segnalo anche se sarà molto conosciuto il film realizzato dalla regista Alison Klayman dal titolo Ai Weiwei: Never Sorry
http://www.aiweiweifilm.org/
mentre per le foto che si trovano in rete uno dei link è il seguente:
http://www.designboom.com/weblog/cat/10/view/12795/ai-weiweis-shanghai-studio-demolished.html