Tania Bruguera al Museo Madre di Napoli

Lunedi’ 7 giugno alle ore 19.00 con la performance Touched by discipline dell’artista cubana Tania Bruguera inaugura negli spazi del Museo Madre la seconda edizione di Corpus. Arte in azione.
Corpus. Arte in azione, a cura di Adriana Rispoli ed Eugenio Viola, e’ frutto della collaborazione con il Napoli Teatro Festival Italia, avviata l’anno scorso con l’intento di approfondire la relazione tra la pratica artistica contemporanea e le sperimentazioni teatrali piu’ radicali.

Interamente declinata al femminile, questa edizione di Corpus offre un focus sull’America Latina attraverso il lavoro di alcune artiste che hanno riconfigurato ambiti e territori della performance a cavallo tra i due millenni: Teresa Margolles, Tania Bruguera, Regina Jose’ Galindo e Maria Jose’ Arjona, cui si affiancano la croata Xena Zupanic diretta da Sebastiano Deva, napoletano come napoletana e’ anche MaraM.

Marina Abramovic: “gli squali mi terrorizzano”

Marina Abramovic sarà a Torino sabato prossimo per presenziare alla riapertura della GAM, la Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea che è rimasta chiusa per circa due mesi, tempo sufficiente per un riallestimento generale. Ovviamente la celebre artista sarà a Torino anche per l’inaugurazione della mostra Il Teatro della Performance, dove espone tre installazioni appositamente create per il museo.

La mostra che sarà in visione fino al 31 gennaio 2010 prevede tra l’altro la presenza di alcune opere di Paul Mc Carthy, Herman Nitsch e Gilbert & George. La celebre esponente della ricerca performativa contemporanea che da oltre 35 anni lavora su temi come il sesso, la morte, la politica e l’identità è stata da poco intervistata dal magazine al femminile Marie Claire che le ha dedicato un ampio servizio nel numero in uscita oggi in tutte le edicole.

Carolee Schneemann, una femminista al Tate

Per la giornata inaugurale del festival Abandon Normal Devices, la Tate Liverpool presenterà il 23 agosto prossimo una mostra della pioniera americana della performance Carolee Schneemann. L’artista che conta una carriera lunga quasi cinquanta anni ha trasformato il corpo e la sessualità in opere che hanno sfidato ogni visione storica e tradizionale dell’arte.

Attraverso la pittura, l’installazione e la fotografia Carolee Schneemann da sempre usa il suo stesso corpo come soggetto principale per indagare sull’universo femminile e la sua idealizzazione. I primi lavori dell’artista come Meat Joy (1964), in cui performers semi nudi si cospargono in una mistura di materia pittorica e carne cruda, trasportano il corpo nel mondo della tela d’artista. In un contesto come quello femminista dei primi anni ’70 l’opera di Carolee Schneemannn ha presentato il corpo come fonte di energia immaginifica e luogo di creatività suprema. 

Reasons for moving, secondo atto al Condotto C di Roma

 Il corpo agisce partendo dalla compattezza del luogo. Senza esagerare. Questo è quanto si legge sul criptico volantino della performance Condotto ©hold tenutasi il 26 aprile 2009 al Condotto C, sotto la cura di Chiara Girolomini. Il nuovo spazio romano sfugge ad ogni possibile catalogazione, evitando il vincolo della programmazione fissa nel segno di progetti altamente sperimentali che per la loro natura libera e fuori dagli schemi convenzionali riescono ad affascinare senza gli obblighi formali delle comuni gallerie d’arte.

Dopo la precedente eterea installazione di Andrea Aquilanti, perfetta per la sua volatile consistenza, il Condotto torna con un progetto di Annika Pannito+Keramik Papier (organizzatori del Bestiario Festival 2008). In un ambiente asettico, sotto luci al neon virate in giallo ed una singola poltrona a fare da arredo, una presenza femminile parte dalla morte, dalla pesantezza del proprio corpo sul suolo per compiere la sua danza di movimenti liberi ed armonici nella loro scomposta nevrosi. Sono gesti che si accostano ad una ritualità sacrale, momenti mistici domestici che evitano il gesto occidentale per ricostituirsi su una libertà ancestrale fondata su riferimenti simbolici e non su canoni stilistici .

Andrei Molodkin, la morte ti fa bello

copyright Andrei Molodkin

La biennale di Venezia non è ancora cominciata ma noi siamo già in grado di informarvi sulle ultime notizie riguardanti uno dei protagonisti dell’atteso evento artistico. Ed ecco quindi a voi la seguente notizia a dir poco stupefacente e non poco raccapricciante:  l’artista russo Andrei Molodkin esponente di punta del panorama della giovane arte contemporanea ed ovviamente punta di diamante della Russia alla biennale, ha intrapreso una sperimentazione che porterà la body art ai livelli più estremi di ricerca. Mediante l’uso di una speciale macchina in grado di portare ad ebollizione carcasse e cadaveri l’artista è in grado di produrre niente meno che petrolio che poi potrà essere versato in appositi stampi per produrre speciali sculture ed alimentare persino automobili.

Molodkin afferma di aver già provato con la carcassa di un cane defunto il famigerato macchinario che sarebbe in grado in tre/sei mesi di produrre petrolio. Adesso aprite bene le orecchie: Molodkin sarebbe in cerca di volontari post mortem, sembrerebbe che la reporter della BBC Sasha Gankin abbia già siglato un accordo per essere tramutata nella scultura di un cervello dopo la sua morte ed anche la porno star francese Chloé des Lysses vorrebbe far parte di una macabra scultura.

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