Aleksandr Sokurov e Faust dal cinema alla video arte


Con Faust, Aleksandr Sokurov chiude in bellezza la sua grande tetralogia fondata sul potere ed i suoi effetti devastanti sulla natura umana. Dopo aver preso in esame le figure di Adolf Hitler (“Moloch”, 1999), Vladimir Lenin (“Il Toro”, 2000) e l’imperatore giapponese Hirohito (“Il Sole”, 2004), il grande regista, autore di Arca Russa (2002), si concentra sul dottor Faust di Goethe che in sostanza contiene tutti i personaggi delle pellicole precedenti e riassume in sé l’essenza della condizione umana.

Nelle mani di Sokurov, la grande leggenda del dottore deluso ed annoiato dalla vita che stringe un patto con il diavolo per ottenere conoscenza e piacere, diviene metafora dell’esistenza stessa in un continuo rotear di macchina da presa e destini, un turbinio perpetuo che costringe i protagonisti ad errare senza una meta all’interno di un universo ottocentesco che pare proiettato all’indietro nel tempo e regala visioni che si accostano ai capolavori di Hieronymus Bosch con frammenti botticelliani in alcune scene dominate dai personaggi femminei.

Tim Burton e Big Eyes, il film sulla storia della pittrice Margaret Keane

Tim Burton, il genio dark del cinema americano tornerà presto a colpire. L’acclamato regista di celeberrimi cult movies come Beetlejuice (1988), Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), La fabbrica di Cioccolato ed Alice in Wonderland (2010) nonché protagonista della retrospettiva organizzata dal MoMa di New York nel 2010, ha deciso di produrre una pellicola incentrata sul mondo dell’arte. Il film in questione si intitolerà Big Eyes ed avrà come protagonista principale la simpaticissima star di Hollywood Reese Whiterspoon.

Il film sarà incentrato sulla vita della pittrice Margaret Keane (classe 1927) : “Sono un grande fan di Margaret Keane ed ho pensato di dedicargli questa pellicola. A dire il vero, il film doveva esser già completato ma ci sono state molte noie con la produzione e tutto si è bloccato. Allora non ho fatto altro che intervenire e produrre il film” ha dichiarato Burton alla stampa internazionale. Nel film seguiremo le vicende della celebre pittrice nascosta dietro l’ombra di suo marito Walter Keane.

Giovedì difesa: J.Edgar

Un ottimo lavoro questo film di Clint Eastwood su John Edgar Hoover, con un maestoso Leonardo Di Caprio nei panni del capo dell’FBI. Quella che si analizza è la vita e i pensieri di uno degli uomini più influenti del mondo. A capo dell’FBI per circa 50 anni, durante 8 legislazioni.

La sceneggiatura non si risparmia nulla: la purezza e il buon senso ma anche l’ottusità e i sotterfugi. Quella che viene fuori è una linea di rigidità che poco si concede e molto piega a quello che considera necessario o fondamentale. Lo stato prima di tutto e combattere i suoi nemici (che siano veri o immaginari) il cittadino medio dovrà dormire sonni tranquilli.

Letture di Difesa: Cinema Deleuze

“Leggo per legittima difesa.” (Woody Allen)

Non i grandi tomi ma un piccolo libricino snello e maneggevole della Mimesis Edizioni.

Il Deleuze-pensiero, molto vasto e complesso, trova qui a mio avviso una sua corretta introduzione. Il testo è redatto a partire da due conferenze tenute da Deleuze a Parigi il 22 marzo e il 12 aprile del 1983. Non è difficile scorgervi i prodromi ovvero i punti essenziali di Immagine movimento (1983 appunto) e Immagine tempo (1985).

CINEMACRISI al Madre

Nei momenti di grave crisi le forme di rappresentazione più significative e popolari, e tra esse il cinema, hanno elaborato opere sintomatiche. Il crollo della Borsa di New York nel 1929 (evento spesso accostato alla situazione attuale) e la “Grande Depressione” fecero conquistare allo spettacolo cinematografico un enorme spazio e una rilevanza, anche politico-ideologica, prima sconosciuta. I gravi disagi e le peripezie di una popolazione violentemente segnata dalla mancanza di occupazione e da una perdita generalizzata del potere d’acquisto, portarono Hollywood a far sua la politica del New Deal, proponendo al pubblico americano opere basate sui valori dell’ideologia rooseveltiana.

I nuovi ideali, che la nazione elesse come salvifici, trovarono nel cinema una cassa di risonanza in perfetta sintonia con le scelte del potere democratico: da un lato le crude descrizioni di John Ford (che con “Furore” diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood, in linea con le ideologie del New Deal) dall’altro le commedie di Frank Capra nelle quali l’ideologia dell’ottimismo rooseveltiano amplificava le proprie suggestioni. La crisi economica attuale, che investe il mondo globalizzato, vede il cinema in posizione non più egemonica e dominante, ma solo come uno dei molteplici mezzi di comunicazione, non certo quello in grado di influenzare le risposte sociali. In ogni caso, il cinema denuncia da tempo i sintomi di un malessere che si è rivelato in tutto il suo potere destabilizzante.

Giovedì difesa: Sherlock la serie

Questa serie britannica che ambienta le avventure di Holmes e Watson nella Londra odierna è composta di soli 3 film per ogni stagione.

È già pronta la seconda stagione. Ogni film dura intorno a 80-90 minuti. Se avessi visto uno qualsiasi dei tre film al cinema lo avrei recensito super positivamente come uno dei migliori spy movie della stagione. Uno qualsiasi dei tre.

Giovedì difesa: American Horror Story

Fare della paura operazione seriale non pare gioco facile. L’operazione svolta sul mistero e sull’inquietudine da Lynch con Twin Peak e quella ospedaliera apocalittica di Von Trier con The Kingdom sembrano ancora irraggiungibili, tuttavia di soluzioni interessanti ne ho viste tante.

C’è Walking dead, quasi una telenovela sulla fine del mondo.

C’è Dexter, che non è esattamente horror, aggira i generi, si situa con forti momenti di tensione da suspence, tra il thriller, il poliziesco e il fortemente oscuro, a causa della personalità inquieta di Dex e di alcuni suoi nemici- amici (a mio avviso Dex è ancora una spanna sopra tutti).

Giovedì difesa: cinepanettoni e lunga coda- un invito al cinema anti-natalizio

I cinepanettoni si chiamano così perché li programmano per Natale. L’assunto è quello che le famiglie hanno tempo, voglia di spendere soldi e di rimanere spensierati senza pensare. Questa almeno è la versione pulita della faccenda.

Il protagonista di Hitler Warhol Experience racconta di aver trovato lavoro presso una casa cinematografica specializzata in film da classifica sperando di confrontarsi così con il “male”, con grandi strateghi dell’economia e della sociologia. Purtroppo racconta di aver avuto a che fare con una manica di stupidi con poco cervello, perfino inferiori ai film che promuovono. Ma quello è solo un libro.

Giovedì difesa: Sir Sherlock Holmes

Finalmente un nuovo eroe. E finalmente lo vannno a prendere dalla letteratura. Mette voglia di leggere Conan Doyle.

Lo Sherlock Holmes interpretato da Robert Downey Junior è adddiritura affascinante come i cattivi e non noioso come i buoni. Intendo proprio affascinante come il solare caotico Joker, molto più che come il complesso e complessato problematico lunare notturno Batman. Joker che in fondo, a modo suo (e il suo modo è il tutto) la vita la ama e la ama senza regole.

Minema – Esperimenti per un nuovo cinema a Milano

Da pochi giorni a Milano è nato un piccolo temporary cinema dove poter vedere in anteprima film internazionali ed italiani che ancora non sono stati distribuiti. Un posto dove bere una birra o un bicchiere di vino, ascoltare un disco e chiacchierare come fossimo nel nostro salotto di casa. Perchè rassegnarsi a vedere i film di qualità in lingua originale scaricando orribili versioni pirata? Fino al 30 dicembre Minema proporrà un’interessante selezione di film non distribuiti in Italia tutti proiettati in alta definizione. Ogni sera una diversa proposta, ma per scoprire il programma bisogna registrarsi sul sito, perché agli organizzatori piace giocare a sorprenderci, svelando un titolo al giorno.

Per poter poi godere del film comodamente seduti su divani e poltrone vintage decorate da Canedicoda bisogna prenotare, si accettano infatti solo trenta spettatori a serata. Evidentemente un’esperienza che rivoluziona il concetto di cinema, unendo l’esperienza casalinga a quella sociale, Luca, uno dei ragazzi dietro a questo progetto, ci ha raccontato qualcosa di più: “Come nasce Minema?”

Giovedì difesa: Big tits zombie

Quante possibilità c’erano che io vedessi questo titolo e non andassi di corsa a cercare il film in streaming?

Il titolo originale: Kyonyû doragon Onsen zonbi vs sutorippâ, ovvero: Big Tits Dragon: Hot Spring Zombie Vs. Stripper era addirittura meglio, (sebbene suppongo che il suo riassunto “Big tits zombie” sia stato pensato per un più veloce accattivarmi).

Devo confessare un debole per il pop giapponese, continuo a leggere le recensioni di questo film e più o meno chi lo ha visto si scusa di averlo visto, dicendo cose tipo non vi cambierà la vita, ok ma l’ho visto perché è simpatico, è forte, mi piacciono le tette, oppure non l’ho visto apposta, ma per ridere, etc.

FOCUS ON GABRIEL ABRANTES A VILLA MEDICI

Il 14 dicembre Villa Medici di Roma presenta presso il Cinema Salle de Cinéma Michel Piccoli FOCUS ON GABRIEL ABRANTES. Gabriel Abrantes con i suoi collaboratori usa il linguaggio del cinema commerciale per creare lavori che esplorano tematiche storiche e politiche con humour e audacia.

Ore 17.00 |  Programma I

Fratelli di Gabriel Abrantes e Alexandre Melo
Portogallo, 2011, 27′
Adattamento cinematografico del prologo de « La bisbetica domata » di William Shakespeare, recitato in lingua portoghese, con accento brasiliano di Bahia, e stato girato in diversi siti tra Roma e la regione Lazio.

Visionary Iraq di Gabriel Abrantes e Benjamin Crotty
Portogallo, 2008, 17′
Un ragazzo portoghese e la sorella adottiva proveniente dell’Angola partono per  l’Operazione di guerra Iraq Freedom. La madre si rende conto che i due ragazzi stanno vivendo segretamente una relazione d’amore e rivela ai figli che il padre trae profitto dagli investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture in Iraq. I due dovranno prendere una difficile decisione.

Giovedì difesa: Ken Russell

Proprio in questa settima viene a mancare Henry Kennneth Alfred Russel, meglio noto come Ken Russell. Nato nel 1927 e spentosi il 27 novembre 2011 era oramai ai giorni nostri un forse pò dimenticato, tuttavia nemmeno io conosco sue opere successive agli anni Novanta… probabile che nemmeno ce ne siano.

Spulciando la sua biografia lo trovo come pilota della Royal Air Force, in pratica l’areonautica militare del Regno Unito, poi come coreografo, infine come fotografo… mi astraggo un attimo a pensare e mi sovviene Conrad e la vita reale che contraddice (o non lo fa) quella fantastica… eppure Conrad scrisse la nota frase “è difficile spiegare che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando”… dunque vivere o pensare? Essere o scrivere?

Giovedì difesa: Un metodo pericoloso.

In parte l’amore turbolento di Jung e Sabina Spielrein o quel che ne viene cinematograficamente lo avevo studiato nel film Prendimi l’anima di Faenza, che è si interessante ma mi era apparso (non capivo perché) limitativo.

Quando vedi cosa fa Cronenberg ci arrivi. Anche Cronenberg sembra limiitativo ma per sovrabbondanza di spunti. Nel primo caso infatti sentivo quella sensazione di aver scandagliato i punti come falsa. Nel secondo (questo) sento come vera la sensazione che ci sia molto troppo da capire e che non sia stato possibile approfondire tutto.

preload imagepreload image