Sogni ed incubi rivelati ed oppressi alla 2° Edizione del Festival d’Arte Contemporanea SEMInARIA sogninterra

24 Agosto 2012, ore 20:00 Piazza Maggiore, Maranola: una moltitudine di persone è in fervida attesa mentre, a poco a poco, calano le tenebre generando una magica atmosfera che si propaga tra i bianchi e stretti vicoli del borgo. Una voce decisa irrompe affermando: ‘Il mio nome è Isidora..’. E’ l’attrice Barbara Sartori che, abbigliata con un candido abito e con trampoli ai piedi, dà avvio alla seconda edizione di SEMInARIA Sogninterra, il Festival d’arte contemporanea di Maranola di Formia (LT), a cura del trio femminile Marianna Fazzi, Isabella Indolfi e Giulia Magliozzi.

Un evento che ha trasformato la tranquilla località laziale in una affollata location, dove un pubblico eterogeneo e curioso si è lasciato affascinare dal suo percorso incantato in cui il tempo sembra fermarsi, dove arte e vita, spazi pubblici e privati si mescolano fino a diventare un tutt’uno. Una manifestazione, questa, nata all’insegna della collaborazione tra gli artisti selezionati ed gli abitanti con lo scopo di creare sinergie e relazioni positive, fino a dar luogo ad inaspettati ma piacevoli rapporti d’amicizia tra due contesti apparentemente lontani. Accanto a Carlo De Meo, Serena Piccinini, Daniele Spanò, Christian Ghisellini e Cecilia Viganò, già presenti nella passata edizione, sono intervenuti altri quindici creativi, nazionali ed internazionali, che, entusiasti, hanno preso parte nei mesi precedenti alle residenze organizzate in loco dalle curatrici col fine di addentrarsi nella cultura e tradizione del paese ed, infine, individuare il sito appropriato in cui presentare il proprio progetto. Gli artisti, appartenenti a diverse discipline, sono stati invitati a Maranola non solo per esplorare criticamente la sua dimensione fisica e sociale, ma anche per confrontarsi col tema del ‘sogno’ inteso come effettiva esperienza di scrittura corporea, percettiva ed immaginativa. Ulteriore novità di quest’anno è stata la decisione di ampliare la durata del festival a tre serate, una scommessa che ha dato un ottimo esito visto l’accresciuto numero di visitatori!

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