Lady Gaga e Terry Richardson, un team da urlo per un nuovo libro fotografico

Terry Richardson non ha certo bisogno di presentazioni e noi abbiamo più volte dedicato articoli al suo stile fotografico decisamente controverso. Anche Lady Gaga da par suo non è certo una sconosciuta ed anche la reginetta del pop non ha niente da invidiare al celebre fotografo quando si parla di trasgressioni e numeri sopra le righe. Viene da pensare che ad unire questo piccante duo di provocateurs potrebbe succedere il finimondo.

Ed allora allacciate le cinture perché questo mix mortale ci sarà, e la data del suo manifestarsi è fissata per il prossimo 22 novembre. La Grand Central Publishing ha infatti annunciato l’imminente uscita di “Lady Gaga” un libro che svela immagini dell’eroina del pop mai viste prima d’ora, fotografie ovviamente scattate dall’altro fenomeno del pop/porno Mr. Richardson.

David LaChapelle denuncia Rihanna, processo per plagio ad agosto

La notizia era trapelata lo scorso febbraio, quando anche Globartmag notò delle strane somiglianze estetiche tra un video della popstar Rihanna ed alcuni servizi fotografici prodotti da David LaChapelle. Nello specifico il ciclone delle Barbados si era affidata alla celebre regista di videoclip Melina Matsoukas, la quale per girare il video della track S&M, aveva rubacchiato alcune scene da diversi scatti dell’estroso fotografo comparsi su Vogue dal 1995 al 2002.

Oggi però LaChapelle ha deciso di fare sul serio e si è deciso a sporgere denuncia contro il famigerato duo, l’udienza preliminare si terrà il prossimo 10 agosto, una data che ha già rovinato le ferie alla peperina Rihanna. Le accuse mosse dal fotografo sono le seguenti: “Rihanna ha preso notevoli spunti da 8 mie foto, copiando la composizione, il concept, il tono, il tema, i costumi, le decorazioni, l’ambientazione, i colori, le luci, il vestiario ed il mood delle mie opere”, praticamente la cantante e la regista avrebbero scopiazzato tutto, sempre secondo quanto affermato da LaChapelle. Certo ad un primo colpo d’occhio le somiglianze ci sono ed anche noi le avevamo messe in risalto nel nostro precedente articolo.

La forza dell’arte, La mistificazione della realtà

Attingere a piene mani immagini realizzate da altri, ricavate per lo più dal web, è una prassi diffusa e fatta propria da numerosi artisti che, intervenendo su di esse con modalità diverse, conferiscono a tali immagini significati e concetti nuovi per allinearle alla personale ricerca artistica. Guardando solamente alla tecnica, a mero titolo di esempio si possono menzionare i lavori di Thomas Ruff1, come quelli di Abigail Reynolds2 o di Nico Vascellari3.

Varie sono le riflessioni e le letture critiche che si possono compiere circa il senso delle opere degli artisti citati, ma si vuole soffermare l’attenzione a una differente considerazione, finanche una digressione, esplosa con quella forza che è la peculiarità dell’arte, davanti alle tre fotografie di grande formato, di Zbiniew Libera (Pabianice, Polonia, 1959) attualmente esposte nella corposa mostra internazionale History in Art (La storia in Arte).

Robert Mapplethorpe, nuovo libro e nuove censure

Un grande fotografo, un visionario, un esteta. Robert Mapplethorpe è stato questo e molto altro di più, tanto che a circa 20 anni dalla sua morte, le sue opere affascinano milioni di persone in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Mapplethorpe ha inoltre scatenato numerose polemiche in un mondo di benpensanti e perbenisti pronti a scagliarsi contro le sue “scandalose” opere.

Eppure l’arte del celebre fotografo continua a sconcertare anche oggi, in tempi ormai assuefatti ad ogni tipo di provocazione ed invasi dall’onnipresenza del nudo. Il Fotografiska Museum di Stoccolma ha recentemente organizzato una grande retrospettiva dedicata al genio di Mapplethorpe (in visione fino al prossimo 2 ottobre 2011) che oltre a mostrare un nutrito compendio di opere, presenta al pubblico anche un bellissimo documentario di 79 minuti. Il Museo aveva persino pubblicato su Facebook una serie di immagini promozionali dell’evento ma Mapplethorpe deve aver “scandalizzato” anche il social network più frequentato del mondo, visto che le immagini sono state prontamente censurate.

FOTOGRAFIA ITALIANA | 8 DVD per 8 grandi fotografi

Nell’ambito della rassegna Cinema e fotografia a cura della Fondazione Cineteca Italiana, allo Spazio Oberdan di Milano la casa di produzione video Giart-Visioni d’Arte presenta la serie FOTOGRAFIA ITALIANA, la collana di documentari nata per raccontare vicende umane, avventure professionali, passioni e poetiche dei alcuni fra i più acclamati fotografi italiani a livello internazionale: Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Piergiorgio Branzi e Maurizio Galimberti.

I documentari, per la regia di Giampiero D’Angeli, hanno riscontrato un grande successo di critica e di vendita e sono già stati proiettati nell’ambito di prestigiose location in Italia e all’estero, dal Maxxi al Macro, da la Maison Européenne de la Photographie al Louvre. In occasione del ciclo “Cinema e Fotografia”, all’Oberdan saranno proiettati i primi 5 DVD della serie che raccontano il lavoro di Ferdinando Scianna, Franco Fontana, Mimmo Jodice, Gianni Berengo Gardin e Gabriele Basilico.

Se la fotografia digitale ha nostalgia di quella analogica

Una foto scattata con Hipstamatic per iPhone

C’era una volta la fotografia analogica. Sembra un inizio nostalgico ma purtroppo è così, il mercato del digitale ha in breve tempo soppiantato una storia ultracentenaria fatta di acidi, pellicole e liquidi di fissaggio. La Polaroid ha lasciato in vita solo un piccolo ricordo delle sue storiche pellicole istantanee, qualcosina è ancora disponibile in casa Fuji. La Kodak da par suo ha eliminato molte celebri emulsioni e si prepara a cancellarne la restante parte. Agfa e Ilford fanno ormai parte di una gloriosa storia.

Per quanto riguarda le macchine fotografiche, anche le più note aziende come Canon, Nikon, Leica e persino Hasselblad hanno abbracciato il digitale in quella che sembra essere una strada senza ritorno. Nessuno ha più voglia di aspettare lo sviluppo delle foto al minilab, in pochi (ma buoni) hanno ancora la voglia di chiudersi in camera oscura per sviluppare e stampare manualmente. Eppure gli appassionati dell’analogico sono sempre di più e hanno preso la buona abitudine di acquistare vecchie (ma sempre buone) macchine su Ebay o procacciarsi le migliori Toy Cameras del momento via internet.

Pasticcio a Brooklyn mentre Nan Goldin afferma: “mi volevano morta”

Giusto la scorsa settimana vi avevamo parlato dello strano pasticcio Art In the Streets. La grande panoramica sulla street art ospitata dal MOCA di Los Angeles guidato da Jeffrey Deitch doveva far tappa al Brooklyn Museum di New York ma in seguito la prestigiosa istituzione aveva cancellato l’evento in programma, palesando delle non meglio precisate difficoltà economiche.

Alla luce di quelle strane dichiarazioni qualcos’altro è successo e tutto ciò ha portato ad un brusco cambio all’interno del board della fondazione del Brooklyn Museum. Norman Feinberg, da cinque anni direttore del board, è stato infatti rimpiazzato da John Tamagni. Forse per il museo è giunta ora di cambiare anche la direzione visto che Arnold Lehman (attuale direttore) nel corso di questi ultimi anni ha inanellato una bizzaria dietro l’altra, perdendo il contatto con il pubblico a causa di mostre flop come Star Wars: la magia del mito (del 2002) o come Who Shot Rock & Roll: A Photographic History, 1955 to the Present, inaugurata lo scorso inverno con il malcontento generale.

Henri Cartier-Bresson al Centro Internazionale di Fotografia di Verona

Henri Cartier Bresson è, secondo la definizione di Pierre Assouline, “l’occhio del secolo”. In effetti il fotografo non ha mai smesso, dai suoi inizi negli anni 30, di esplorare con lucidità i grandi movimenti artistici, politici e sociali del nostro mondo. La mostra Henri Cartier- Bresson. Photographe, che si terrà a Verona presso il Centro Internazionale di Fotografia dal 19 giugno al 9 ottobre 2011, delinea il ritratto di un artista che ha sempre scelto l’anonimato nell’azione per meglio cogliere l’istante.

Attraverso le 133 fotografie in mostra ci viene raccontata la storia di uno sguardo eccezionale. Come scrive Yves Bonnefoy nel libro Henri Cartier-Bresson: Photographe (Delpire, Paris, 1979) ”Quando guardo un’opera di Henri Cartier- Bresson, provo dapprima meraviglia che possano essere accadute situazioni così ricche di senso, così intense. …Ma so anche bene che queste epifanie si manifestano per questo poeta su un orizzonte che condividiamo tutti e da questo mi sento incoraggiato e guidato, che è il migliore contributo che possano dare le opere”.

Dino Pedriali, ultime immagini di Pier Paolo Pasolini alla Triennale di Milano

Le ultime immagini di Pier Paolo Pasolini, ritratto a pochi giorni dalla morte, in mostra alla Triennale di Milano (dal 14 giugno al 28 agosto 2011): in settantotto scatti, rimando alla poetica e all’immaginario dei film pasoliniani, la testimonianza del lascito del Poeta e della valenza artistica di Dino Pedriali. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Johan & Levi Editore e con il sostegno di Rottapharm|Madaus.

La Triennale di Milano presenta una mostra incentrata sulla quotidianità di Pier Paolo Pasolini in quelli che sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita, fissata dall’obiettivo dell’allora venticinquenne fotografo Dino Pedriali, scelto personalmente da Pasolini come autore di un reportage sulla sua figura per illustrare Petrolio, il romanzo allora in fieri, nel quale era desiderio del Poeta entrare con tutto il suo corpo, oltre che con le parole.

Il sogno fotografico di Franco Angeli

Il sogno fotografico di Franco Angeli arriva per la prima volta a Roma con una mostra ospitata dal 26 maggio al 4 settembre dai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali. Una raccolta inedita, segreta e privatissima di fotografie che l’artista, uno dei massimi esponenti della Scuola di Piazza del Popolo, ha voluto lasciare, insieme a una grande tela intitolata “Marina capitolina”, a Marina Ripa di Meana, che è stata sua compagna per otto intensi anni, dal 1967 al 1975.

Carlo Ripa di Meana, curatore della mostra, ha suddiviso 100 scatti in bianco e nero in sei sezioni: Marina – Lucrezia – Amici – URSS – Moda – Sperimentazioni, che ritraggono la moglie Marina e Franco Angeli tra Roma, Ansedonia, Londra, Milano, Positano, Ponza e Mosca. Ricordi di una vita insieme, dove l’arte era una filosofia e la politica una compagna di vita.

Cosa salvare quando la casa brucia?

Una casa che brucia è un bel problema ed è noto che nel momento della fuga non si ha il momento di fermarsi a riflettere, bisogna agire, scappare, salvare le persone care. Molti però hanno perfino il tempo di salvare dalle fiamme qualche oggetto prezioso o semplicemente qualche caro ricordo. Ebbene, forse traendo ispirazione dalla grande song dei Talking Heads dal titolo Burning Down the House o forse per puro spirito dissacratorio è ultimamente nata una nuova piattaforma web dal titolo The Burning House, come ci fanno notare i nostri cugini d’oltreoceano di Hyperallergic.

La domanda che il fantasioso blog The Burning House rivolge ai fotografi che animano le sue pagine è assai diretta quanto spiazzante: “Se la tua casa stesse bruciando, cosa porteresti con te? Si tratta di un conflitto tra il materiale ed il sentimentale. Quello che porti con te riflette i tuoi interessi, il tuo passato e le tue priorità”.

Un “ritratto” inedito di Francesca Woodman

Francesca Woodman Photographs 1977/1981 a cura di Giuseppe Casetti inaugura il 23 maggio alla libreria-galleria il museo del louvre di Roma. Fotografie, disegni, carteggi privati, materiale inedito di una delle artiste più precoci dell’arte contemporanea. Francesca Woodman ha maturato fulmineamente la sua carriera artistica negli anni settanta, tra i 13 e i 22 anni.

Giuseppe Casetti, curatore della prima personale di Francesca Woodman nel 1978 presso la libreria Maldoror, dopo più di trent’anni le rende omaggio con una mostra che anticipa la grande retrospettiva dell’artista presso il MoMA di San Francisco nel 2011 e il Guggenheim di New York nel 2012. Francesca Woodman ha vissuto a Roma tra il 1977 e il 1978. In questo periodo ha frequentato assiduamente la libreria Maldoror, dove ha esposto per la prima volta le sue fotografie e dove ha conosciuto altri giovani artisti con i quali ha stretto importanti amicizie. Per la prima volta, alla mostra Francesca Woodman Photographs 1977/1981, saranno esposte, non solo le fotografie ma anche le carte, i segni, le parole e le riflessioni di un percorso creativo che ha portato alla realizzazione di alcuni dei capolavori fotografici della Woodman, tracce che Francesca ha lasciato ai suoi amici romani di Maldoror.

Evitiamo sciocchi e scontati giochi di parole: MIA Fair, la prima fiera di fotografia a Milano

MIA è una neonata che ha fatto parlar di se fin dai primi vagiti. Effettivamente il fatto che nel 2011 in Italia non avessimo una vera e propria fiera sulla fotografia artistica può far notizia. Si potrebbe ribattere, così per dire, che in ogni fiera d’arte sono presenti artisti che utilizzano il mezzo fotografico e forse una fiera solo per la fotografia la ghettizza piuttosto che elevarla. Un altro elemento su cui si è discusso è che a Milano pare facciano una fiera al mese: è un disperdere denaro e anche collezionisti, che mica possono venire a Milano ogni due per tre. All’estero ha preso piede da tempo la mania degli agglomerati di fiere, una importante e tante piccole intorno, io da questo punto di vista preferisco avere eventi separati, ma forse lo dico solo perché non sono collezionista e vivo a Milano.

Insomma dopo tanto clamore MIA è arrivata, e passata, e non potevo esimermi dal commentare l’evento. Per quanto la fotografia sia istituzionalizzata come parte dell’arte, in alcune sue forme almeno (oppure, parafrasando Man Ray, quando a farla è un artista), da ormai cent’anni sembra davvero ancora reclusa in una storia a sé. Per questo ben venga MIA a mostrare la forza artistica di tale linguaggio e forse, proprio per questo, mi sento in dovere di dare qualche consiglio per la prossima edizione. Considerando la sede scelta adatta e ben posizionata bisognerà pensare ad una riduzione dei contenuti, che il problema maggiore è quello dello spazio. Stretti corridoi, stretti stand, mancava lo spazio necessario per poter godere delle opere, per non parlare di allestimenti in alcuni casi caotici e in generale della sensazione di trovarsi dentro al Programma Ludovico (la famosa tortura video di Arancia meccanica).

Omaggio ad Ansel Adams alla Galleria Repetto di Acqui Terme

Quando le parole diventano poco chiare, mi concentro con la fotografia.
Quando le immagini diventano inadeguate, mi accontento del silenzio
Ansel Adams

Dal 7 maggio al 25 giugno la Galleria Repetto di Acqui Terme ospiterà la mostra fotografica Omaggio ad Ansel Adams Cattedrali di pietra – Cattedrali dell’anima, sul tema della montagna. Saranno esposte circa 30 opere del grande maestro americano e altri lavori storici di Minor White, Vittorio Sella, Albert Steiner (Cattedrali di pietra); per addentrarsi poi, in una diversa e complementare poetica, introspettiva e concettuale, attraverso le opere di Luigi Ghirri, Richard Long ed Hamish Fulton, (Cattedrali dell’anima).

Immagini, simboli espressioni che dialogano e si intersecano, fino ad arrivare ai contemporanei Luca Andreoni, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Olafur Eliasson, Thomas Joshua Cooper, Daniele De Lonti, Ishikawa, Walter Niedermayr, Bernard Plossu, Darren Almond.

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