Pietro Ruffo e Lorcan O’Neill uniti per la nuova pittura

Globartmag era presente ieri al vernissage della mostra Grasweg, personale di Pietro Ruffo alla galleria Lorcan O’Neill di Roma. Precisiamo sin da subito che la galleria in questione ha precedentemente ospitato nomi del calibro di Jeff Wall, Martin Creed, Luigi Ontani, Tracey Emin, Anselm Kiefer e chi più ne ha più ne metta. Ciò non è a testimoniare un nostro timore reverenziale nei confronti del blasonato spazio romano ma aiuta a comprendere l’importanza di una mostra di giovane arte in una galleria di caratura internazionale.

Detto questo passiamo ad una serena analisi dell’opera di Pietro Ruffo, giovane artista classe 1978 proveniente dal noto gruppo del Pastificio Cerere. Realmente bello e significativo il lavoro dell’artista romano che riesce ad entusiasmare per l’estremo controllo della tecnica e per l’uso innovativo di elementi contrastanti.

Doppia personale per la Monitor di Roma

Si è inaugurata ieri alla galleria Monitor di Roma la doppia personale di Ra di Martino ed Adam Avikainein con due progetti inediti in un evento che ha abbracciato pittura e video arte in un singolo ed interessante momento.  Globartmag era presente al vernissage in grande spolvero e con nostro grande orgoglio andiamo ora a proporre il resoconto di quel che abbiam veduto.

Partiamo con Ra di Martino: momento di estrema maturità visiva ed immaginifica di respiro internazionale per un’artista che rappresenta ad ora quanto di meglio possa offrire il nostro paese nel campo della video arte. L’ultima fatica August 2008 è un piccolo gioiello. Interno belga, dopo i primi dettagli in primissimo piano scopriamo un uomo ed una donna (Maja Sansa e Mauro Remiddi) immobili in una posa plastica su di una scalinata, un momento di attesa o di fuga che congela ogni emozione in un unico asettico gesto e che ricorda l’eterea consistenza statuaria di un Apollo e Dafne a ruoli capovolti.

Nam June Paik alla James Cohan Gallery di New York

La James Cohan Gallery presenterà il 30 maggio 2009 a New York una mostra con importanti opere del pioniere della video arte Nam June Paik. L’evento permetterà al pubblico di ammirare un cospicuo numero di opere che partono dal 1972 sino al 1994 comprendendo le video sculture e le robot sculptures dell’artista sud coreano.

Universalmente riconosciuto come il padre della video arte, Nam June Paik asserì nel 1965 che il tubo catodico televisivo avrebbe in qualche modo rimpiazzato la tela. Membro di spicco del movimento Fluxus tra i ’60 ed i ’70, Paik ha lavorato fianco a fianco con artisti del calibro di John Cage, Joseph Beuys e Charlotte Moorman

Viva, viva, viva l’Inghilterra

Parliamo ancora della scena dell’arte britannica. Nell’ultimo periodo le gallerie d’arte contemporanea di Londra stanno attraversando un  interessante periodo di transizione. Mentre il resto del mondo della finanza stringe la cinghia per far fronte alla crisi, Londra sembra un fiorire di eventi legati al mondo dell’arte.

Anche se la Lisson Gallery e la White Cube hanno ridotto il loro staff c’è da dire che pochissime gallerie, rispetto alle altre nazioni europee, hanno chiuso i battenti. L’unica grave perdita registrata è l’abbandono della Yvon Lambert Gallery che aveva inaugurato la sua sede lo scorso ottobre, alla blasonata galleria rimangono comunque le sedi di Parigi e New York. A parte questa nota negativa le brutte notizie sembrano sovrastate da una miriade di iniziative benefiche.  Hauser & Wirth, una delle più grandi gallerie d’arte contemporanea di Londra ha deciso di dare giusto supporto ai giovani artisti britannici aprendo una nuova sede in Swallow Street dedicata alla giovane arte.

SimSim Salabim, ecco la nuova mostra di H. H. Lim

 SimSim Salabim è il titolo della mostra curata da Achille Bonito Oliva dell’artista sino-malese H.H.Lim che si inaugurerà il 23 aprile presso la galleria De Crescenzo & Viesti di Roma.
Con questa esposizione, Lim racconta dal suo punto di vista la complessità della attuale situazione globale, i conflitti in Medio Oriente e nel resto del mondo, la crisi economica  che sta mettendo in ginocchio il modello economico del capitalismo occidentale.
SimSim Salabim si riferisce al potere soprannaturale di una formula magica – ed alla speranza che porta con sé – di poter dominare le cose e la società del mondo, di migliorale o di peggiorarle.

Richard Prince, rasta con il trucco

Noie per Richard Prince ed il suo art dealer Larry Gagosian, il fotografo francese Patrick Cariou ha infatti citato in giudizio il dinamico duo per un abuso di copyright riguardante una foto di sua proprietà che l’artista Prince avrebbe usato per una sua recente serie di opere.

Secondo i legali del fotografo francese Richard Prince avrebbe manipolato senza alcuna autorizzazione una serie di immagini provenienti da Yes Rasta, libro fotografico con immagini riguardanti la cultura del popolo rastafari che Cariou ha pubblicato nel 2000 dopo una decade di ricerche sulle montagne jamaicane. Richard Prince ha esposto la serie di opere incriminate in occasione di Canal Zone, una mostra alla Gagosian di New York che ha avuto luogo nel 2008. Anche la nostra italianissima casa editrice Rizzoli sarebbe stata nominata in giudizio per aver collaborato alla produzione del catalogo di Canal Zone, gli esponenti del gruppo italiano hanno però negato il fatto di aver distribuito il catalogo e di essere perciò estranei ai fatti.

Art Basel e la giovane arte

Ad Art Basel 40 il settore Art Statements saranno presenti 27 giovani artisti che animeranno altrettante mostre personali. Le selezioni a che hanno registrato la ragguardevole cifra di oltre 300 partecipanti di 13 nazioni sono state portate a termine dal comitato stesso della fiera.

Il settore Art Statements promuove il talento dei giovani artisti da ben 10 anni, offrendo loro una piattaforma che rappresenta una vetrina internazionale sotto gli occhi di importanti critici, curatori e collezionisti. Molti degli artisti che hanno partecipato alle passate edizioni  di Art Statements sono divenuti oggi famosi nomi del contemporaneo, esponendo in tutti i musei e le gallerie più celebri del globo, tra i più famosi partecipanti ricordiamo: Ghada Amer, Kader Attia, Vanessa Beecroft, Pierre Huyghe, William Kentridge, Mariko Mori, Ernesto Neto, Ugo Rondinone, Hans Schabus e Gregor Schneider. I 27 progetti selezionati promettono agli amanti dell’arte un interessante e stimolante incontro con il lavoro di una nuova generazione.

MiArt contro la crisi

Si terrà dal 17 al 20 aprile 2009 con inaugurazione fissata per il 16 aprile la quattordicesima edizione di MiArt, fiera internazionale d’Arte moderna e contemporanea di Milano nei padiglioni cittadini di Fieramilanocity. Un’edizione particolarmente importante quella a cui sta lavorando il team organizzativo, nell’ambito di un momento in cui la crisi mostra ripercussioni anche nel mercato dell’arte.

“Per questo, in un momento in cui la crisi economica sta inducendo molti operatori a contrarre le spese – dichiara Paolo Galassi, presidente della  società che organizza MiArt – FMI (Fiera Milano International) ha deciso coraggiosamente di fare investimenti proprio sulla nostra fiera d’arte”.

Freaky Friday, diario di bordo

 Siamo giunti alla resa dei conti per le due manifestazioni fieristiche romane Roma-the road to contemporary art e Arto’- art fair in open city, mentre Roberto Casiraghi, direttore di The Road to Contemporary tira in ballo le istituzioni per un possibile finanziamento delle future edizioni della fiera, il nuovo direttore di Arto’ Raffaele Gavarro replica che l’aiuto da parte delle istituzioni deve essere attuato in minima parte ed in determinate modalità, ribadendo il concetto di fiera come evento di mercato.
Dietro l’annuncio di Casiraghi si cela forse una realtà fieristica un poco alla deriva ma avremo modo di parlare ampiamente dei due appuntamenti fieristici romani a bocce ferme, in un nostro approfondimento della prossima settimana.

Sislej Xhafa vede doppio

Doppio appuntamento romano per Sislej Xhafa giovane ed acclamato artista di origine albanese che con estrema libertà creativa coglie la dimensione politica e reale in maniera provocatoria accostandosi all’ironia di Marcel Duchamp. L’artista è presente a Roma in ben due eventi personali da martedì 31 marzo 2009.

Si parte da Edicola Notte l’insolita vetrina artistica nel cuore di roma dove l’artista ha presentato un’opera appositamente realizzata per lo spazio espositivo intitolata provocatoriamente Edicola Notte. In occasione dell’evento costituito da un vernissage di 24 ore no stop, l’artista gioca su di un’imprevedibile ambiguità che sollecita la curiosità dello spettatore che come un voyeur spia la scena dal buco di una porta: l’apparente semplicità e immediatezza della sua opera nasconde una pluralità di letture a disposizione dello spettatore più attento e la deviazione verso l’inaspettato può mettere in discussione valori già acquisiti.

Freaky Friday, la notte bianca dell’arte a Roma

Come già detto torna quest’anno la fiera dell’arte contemporanea Roma – The road to contemporary art che si preannuncia appuntamento da non perdere per capire se l’evento sarà in grado di imporsi a livello nazionale ed internazionale e se le vendite legate all’arte contemporanea siano realmente in calo o al contrario in perfetta salute. Ovviamente con Arto’ – International Art Fair in Open City saranno presenti ben due manifestazioni che avranno il difficile compito di rappresentare degnamente la capitale dopo anni di assenza di un evento fieristico legato all’arte contemporanea nella città eterna. Polemiche a parte con The road to  contemporary tornano anche i suoi eventi collaterali come il Freaky Friday, la notte dedicata dedicata all’arte programmata per il il 3 Aprile 2009 dalle 21.30 in poi. In occasione dell’evento che lo scorso anno ha fatto registrare un discreto successo con un buon  numero di presenze saranno aperte 60 gallerie e spazi diversi che metteranno in mostra le loro proposte tra vernissage, cocktail ed incontri con gli artisti. Un occasione per tutti, collezionisti, appassionati, operatori professionali di conoscere più a fondo l’ampia offerta artistica della città.

La Sindrome berlinese

Per Moll Morgengrau non è certo un buon periodo. L’artista berlinese dopo aver finalmente trovato la galleria Galerie Verrückt disposta ad esibire i suoi lavori è caduto vittima della crisi finanziaria. La sua galleria ha infatti chiuso i battenti per mancanza di fondi annullando la mostra.

Ovviamente sia Moll che la sua galleria sono personaggi di fantasia, inventati per un progetto che girerà in alcune gallerie europee mettendo in mostra opere di un gruppo di poster artists noto come Surrend. Tuttavia, se il tema della mostra è di pura finzione, esso rispecchia la vita reale. Si stima che la città di Berlino abbia visto nascere negli ultimi anni ben 600 gallerie d’arte che sono letteralmente spuntate come funghi dalla crescita incontrollata. Adesso è però giunto il momento di pagare il conto.

Invito all’Opera,il nuovo ciclo di mostre alla galleria Il Ponte Contemoranea di Roma

Giovedì 26 marzo si è inaugurato il primo ciclo di mostre Invito all’Opera, ideata da Achille Bonito Oliva, Giuliano Matricardi e Bruno Puiatti della galleria Il Ponte Contemporanea.

Invito all’Opera è un progetto che si svilupperà per circa due anni, fino al 2010. Non l’artista protagonista ma solo “l’Opera”. Saranno esposte quattro grandi opere, di artisti di diverse generazioni, che segnano l’arte del nostro secolo.

Giulio Paolini espone alla galleria Artiaco di Napoli

La galleria Alfonso Artiaco di Napoli ha inaugurato ieri la mostra personale di Giulio Paolini Questo e/o quel quadro. L’artista torna ad esporre nella galleria napoletana per la seconda volta dopo la sua prima personale datata 2005. In questa occasione Giulio Paolini propone opere realizzate specificatamente per gli spazi di Piazza dei Martiri, quattro studi su carta introducono la mostra che prosegue nella sala principale con Terra di nessuno, un tavolo da lavoro trasparente posto al centro dello spazio e invaso da fogli da disegno. L’opera consta di trentadue elementi quadrati, trattenuti da una matita, che si disperdono tutti intorno e vengono ripresi in Questo e/o quel quadro, grande opera murale che dà il titolo alla mostra.

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