Art Premiere si trasforma per Art Basel 2009

Il settore Art Premiere di Art Basel 40 ( 10-14 giugno 2009 ), evento che stimola il dialogo artistico mediante il confronto tra due artisti,  presenterà quest’anno un’edizione rinnovata che metterà in mostra 19 progetti curati dalle gallerie le quali non solo metteranno a confronto due realtà ma potranno inoltre presentare mostre personali di un’artista di qualsiasi età od esporre materiale storico eccezionale.

Questa nuova formula di Art Premiere tende a focalizzare l’attenzione sugli aspetti curatoriali all’interno dell’attività di una galleria. Con un numero record di oltre 200 domande di iscrizione il comitato di Art Basel assieme ad esperti del settore ha selezionato le gallerie partecipanti di caratura internazionale. La lista include le due gallerie italiane: Galleria Lia Rumma (Milano) e Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea (Torre Pellice/Torino).

DROME magazine, the love issue

E’ uscito il quindicesimo numero di DROME Magazine, rivista d’arte contemporanea di avanguardia che si distingue dal resto delle proposte del settore per l’estrema eleganza ed unicità di forme e contenuti. Drome è un progetto editoriale nato nel 2004 dalle menti creative di  Rosanna Gangemi (direttore responsabile ed editoriale) e Stefan Pollak (direttore creativo). Ogni numero del magazine che ha periodicità trimestrale ruota su un concetto cardine, in questa edizione ad esempio tutte le interviste e gli approfondimenti focalizzano l’attenzione sull’amore.

DROME magazine è un vero e proprio compendio monografico che abbraccia il passato ed il futuro del’arte, della fotografia, della moda, dell’architettura, del design, del cinema, della musica, del video, del teatro e della letteratura. Ogni articolo è presentato in italiano ed inglese e redatto all’insegna dell’approfondimento, della trasversalità e della sperimentazione visuale e corredato da stupende immagini che raffigurano le più innovative esperienze artistiche contemporanee.

Quanto vale un’opera d’arte?

L’opera d’arte è un bene soggetto a continui mutamenti economici che in alcuni casi sono difficilmente prevedibili. Il valore di un lavoro artistico dipende da tanti fattori quali le dimensioni, il numero e la qualità delle mostre a cui partecipa l’artista che lo ha concepito oltre che le variazioni sulla richiesta di mercato delle opere del suddetto artista. Per meglio comprendere l’andamento delle quotazioni di un’artista è molto spesso utile seguire i passaggi d’asta con lavori della sua produzione. Facciamo qualche esempio:

Joseph Kosuth ha fatto registrare il suo ultimo passaggio in asta il 13 novembre del 2008 da Christie’s, New York. La sua opera Titled, art as idea as idea (1967), foto montata su masonite, cm 152,4 x 152,4 è stata venduta al prezzo finale di 110.500 dollari. Il record di vendita di un’opera di Kosuth è di 337.000$ per Five words in yellow neon (1965), opera al neon venduta al doppio della stima da Sotheby’s, New York, il 15 maggio 2008.

La Sindrome berlinese

Per Moll Morgengrau non è certo un buon periodo. L’artista berlinese dopo aver finalmente trovato la galleria Galerie Verrückt disposta ad esibire i suoi lavori è caduto vittima della crisi finanziaria. La sua galleria ha infatti chiuso i battenti per mancanza di fondi annullando la mostra.

Ovviamente sia Moll che la sua galleria sono personaggi di fantasia, inventati per un progetto che girerà in alcune gallerie europee mettendo in mostra opere di un gruppo di poster artists noto come Surrend. Tuttavia, se il tema della mostra è di pura finzione, esso rispecchia la vita reale. Si stima che la città di Berlino abbia visto nascere negli ultimi anni ben 600 gallerie d’arte che sono letteralmente spuntate come funghi dalla crescita incontrollata. Adesso è però giunto il momento di pagare il conto.

L’effetto Saatchi

Gli artisti contemporanei inglesi sono ormai talmente quotati nel mercato dell’arte internazionale che ogni galleria italiana vorrebbe averne uno, magari anche uno poco famoso ma rigorosamente di sangue britannico. Certo è che ultimamente anche gli artisti della Repubblica Ceca sono molto in voga ma l’Inghilterra è sempre l’Inghilterra. Gli Young British Artists sembrerebbero essere i porta bandiera di una vena creativa inesauribile, un vero tesoro per la terra di Albione per molto tempo devota a John Constable, J. M. W. Turner e Francis Bacon quali rappresentanti dell’arte britannica nel mondo. Oggi tutto è cambiato e la Gran Bretagna sembra sfornare un talento al mese. Dietro questa fucina di creatività c’è sicuramente la mente geniale di Charles Saatchi, proprietario dell’omonima galleria, collezionista d’arte e co-fondatore della famosa agenzia pubblicitaria londinese Saatchi and Saatchi.

Ma cominciamo per gradi, nel 1988 un gruppo di 16 artisti del Goldsmiths College di Londra capitanati da Mr. Damien Hirst al secondo anno di college, prese parte ad una storica mostra chiamata Freeze in uno spazio espositivo alternativo nei Docks di Londra. Alla mostra assistette anche il buon Saatchi che rimase subito colpito dagli animali sotto vetro di Hirst tanto da divenirne il maggiore collezionista.

L’arte ai tempi della crisi

La terza edizione di Art Dubai la fiera d’arte contemporanea che ha aperto le sue porte il 17 marzo ha confermato il momento di stallo del mercato dell’arte ai tempi della crisi. La fiera è stata leggermente più piccola dello scorso anno a causa delle defezioni all’ultimo minuto da parte di alcune gallerie che hanno costretto l’organizzazione a ridurre il numero degli stand.

Quest’anno nel corso dell’evento erano presenti per la prima volta a Dubai diverse gallerie di spicco della scena dell’arte contemporanea internazionale come la Lisson Gallery e la Gimpel Fils di Londra unite alla L&M Art di New York che ha rinunciato al Tefaf di Maastricht per essere presente alla fiera.

Ultime notizie da Road to Contemporary Art

Come anticipato pochi giorni fa eccoci di nuovo a darvi altre notizie sulla fiera d’arte che si svolgerà a Roma dal 2 al 5 aprile.

Roma – the Road to Contemporay Art si preannuncia ricca di appuntamenti e di eventi collaterali . Oltre le sedi principali dove si svolgerà la fiera verranno presentate 5 mostre curate una da Achille Bonito Oliva e quattro saranno sotto la supervisione di Danilo Eccher, ex direttore del museo Macro di Roma. Palazzo Barberini ospiterà Cose Mai Viste a cura di ABO incentrata sulle opere delle collezioni private degli artisti e che indaga le scelte, i gusti, le sensazioni e le emozioni più recondite del possedere opere di altri colleghi.

Doppio appuntamento fieristico a Roma

La capitale ospiterà nel mese di aprile RomaThe road to contemporary art e Arto’ Art fair in open city. Dopo anni di assenza di un vero evento fieristico dedicato all’arte contemporanea all’interno di una città eterna culla dell’arte antica e moderna, la presenza di ben due manifestazioni dedicate alla nuova arte fa ben sperare sulla volontà di riportare Roma ai vertici di una contemporaneità fino ad ora appannaggio di città del nord, basti pensare ai grandi eventi fieristici di Bologna e Torino.

Si parte quindi da Roma – The road to contemporary art che dal 2 al 5 aprile torna nella capitale per cercare di bissare o presumibilmente superare il successo dell’edizione 2008. Saranno presenti in fiera le più prestigiose gallerie italiane ed estere che assieme ad un nutrito numero di artisti nazionali ed internazionali sperimenteranno l’esperienza unica di esporre le loro opere all’interno di  edifici di alto valore storico ed architettonico. La novità di quest’anno è rappresentata dalla sezione Stargate, dedicata alle gallerie giovani che lavorano esclusivamente con artisti emergenti.

L’arte contemporanea scende, l’arte moderna sale

Curioso a dirsi ma in questo periodo di grande crisi economica internazionale che sta facendo registrare un vertiginoso ridimensionamento di cifre nel mercato dell’arte contemporanea, l’arte moderna sembra non perdere colpi. Anzi si potrebbe affermare che sta riguadagnando il terreno perso negli ultimi anni. Alla 22esima TEFAF, la fiera europea dell’arte moderna e dell’antiquariato che si è aperta lo scorso 12 marzo a Maastricht in Olanda si è verificato un picco di visite e transazioni mai registrato negli ultimi anni, una serie di vendite che ha migliorato il record personale dell’evento.

In pochi minuti l’espositore William Noortman che aveva in mostra un piccolo pannello di Gabriel Metsu del XVII secolo è stato venduto alla vertiginosa cifra di circa quattro milioni di dollari. Non da meno Konrad Bernheimer proprietario della Colnaghi di Londra che ha venduto ad un collezionista tedesco il ritratto di un giovane uomo ad opera di Rubens per la modica cifra di cinque milioni di dollari.

E’ tempo di ART HK 09 la fiera d’arte di Hong Kong

Hong Kong convention and exhibition centre

HONG KONG – Ai nastri di partenza ART HK 09 la fiera internazionale d’arte di  Hong Kong che si terrà all’Hong Kong convention and exhibition centre dal 14 al 17 maggio 2009 con una preview ad invito fissata per il 13 maggio. Quest’anno il comitato organizzativo della fiera ha annunciato che saranno presenti all’evento 110 tra la più famose e quotate gallerie di tutto il mondo selezionate tra 24 nazioni. Le new entries dell’edizione 2009 includono la Tomio Koyama gallery e la SCAI the Bathhouse di Tokio, la White Cube di Londra e  la nostra apprezzata Galleria Continua di San Gimignano (SI) che vanta altre due sedi in Cina e in Francia. Tra le altre gallerie blasonate citiamo la londinese Lisson Gallery e la ben nota Gagosian Gallery con sedi sparse in tutto il globo terracqueo. Tra le opere presenti in fiera sarà possibile ammirare opere di Antony Gormley e Anish Kapoor assieme ad altri famosi artisti asiatici come Ai Weiwei, Cai Guo-Qiang e Jitish Kallat.

Alitalia liquida l’arte

De Chirico, Balla, Severini , Dalì e chi più ne ha più ne venda. Già perché la compagnia di bandiera

Ha pensato bene di fare cassa raggruppando le opere d’arte che aveva da tempo dimenticate nelle sedi di rappresentanza e negli uffici dei top manager di tutto il globo.

Tra veri e propri capolavori ed opere meno note e blasonato svetta un piccolo corpus artistico del futurista Gino Severini al quale la compagnia di bandiera aveva commissionato una serie di opere da esporre in pompa magna nella sede di Parigi. Il liquidatore di Alitalia Augusto Fantozzi ha personalmente recuperato uno ad uno i capolavori stipandoli nel bunker sotterraneo del quartier generale Alitalia della magliana a Roma.

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