It’s a strange (art)World

 L’artista inglese James Reynolds ha ricreato una serie di bizzare installazioni ricavate dai pasti scelti dai prigionieri del braccio della morte come ultimo desiderio culinario prima dell’esecuzione. Il giovane artista di 23 anni ha riempito i vassoi originali delle case circondariali con tutti i i cibi scelti dai morituri, la lista è decisamente stravagante e comprende una singola oliva nera o una cipolla e due bottiglie di Coca cola.

I Velvet Underground sono più famosi di Andy Warhol

 Noi tutti eravamo sicuri del fatto che Andy Warhol fosse l’unica icona capace di ispirare le nuove generazioni artistiche della sottocultura di New York. Pensavamo che la rivoluzione pop del buon vecchio Drella (come erano soliti chiamarlo gli amici unendo Dracula con Cinderella) fosse il motore centrale di ogni manifestazione creativa giovanile. Ed invece ci sbagliavamo perché stando a quanto dichiarato da Bloomberg la band dei Velvet Underground, che fu creata a tavolino proprio da Andy Warhol, ha scavalcato il maestro guadagnandosi una fama ed un’ammirazione ancor più grande dei tempi in cui Lou Reed, Nico e soci imperversavano sui palchi della grande mela con il loro sound grezzo ma innovativo.

In questi giorni Lou Reed assieme alla batterista Maureen ‘Moe’ Tucker ed al bassista Doug Yule saranno protagonisti di una piccola reunion alla New York Public Library esattamente a quarant’anni di distanza dall’uscita del loro Lp di debutto, quello con la banana creata da Andy Warhol in copertina, per intenderci. La stretta connessione tra New York ed i Velvet Underground sarà la tematica principale di questa riunione moderata dal giornalista del Rolling Stone, David Fricke.

Gronge

 


I Gronge sono un gruppo rock romano che ha esordito nel 1985.  Il loro genere è definito come techno-punk-cabaret. Altro gruppo a loro correlati sono i PVC

Nuovo disco per Antony and the Johnsons e nuova collaborazione con Marina Abramovic


 

Antony Hegarty, l’usignolo, sta per tornare. Dopo un breve periodo d’assenza dalle scene, il singer meglio noto come Antony and the Johnsons ha deciso di dare alla stampa un nuovo album live intitolato Cut The World che uscirà nei prossimi giorni di questa torrida estate. Registrata in due notti nel settembre 2011 alla DK Concert Hall di Copenhagen, la performance contiene alcuni “tagli”, alcuni profondi, operati sugli album precedentemente registrati in studio.

La delicata voce di Antony riorganizza così alcuni cavalli di battaglia come Epilepsy is Dancing, presa dall’album The Crying Light del 2009 e Twilight, pescata dall’album Antony and The Johnsons del 2000.  Nel video della title track Cut the world partecipa anche Marina Abramovic, oltre che altre stars come Willem Dafoe e Carice Van Houten. La collaborazione Antony – Abramovic – Dafoe non è certo una novità.

Il MOCA e le mostre-discoteca

 

Il licenziamento di Paul Schimmel da curatore capo del MOCA di Los Angeles, giunto dopo 20 anni di onorata carriera, ha gettato sinistre ombre sui vertici della prestigiosa istituzione. Secondo alcune voci interne, Schimmel non ha mai completamente digerito la programmazione del direttore Jeffrey Deitch e questi non ha fatto altro che porre fine agli attriti liberandosi del problema alla radice.

La scellerata gestione di Deitch, che di fatto ha trasformato il MOCA in una galleria privata ultrapop, non accenna a cambiare di una virgola.  Il museo losangelino ha infatti già messo in programma una mostra chiamata Fire in the Disco, vale a dire una retrospettiva ragionata sulla storia della disco couture sul suo impatto sull’arte, sulla moda e sulla musica in generale.

I Beastie Boys orfani di MCA

Era il 1986 quando MTV trasmise per la prima volta il video del singolo (You Gotta) Fight for Your Right (to Party). All’interno dello schermo tre irriverenti ragazzetti di Brooklyn

Elita Festival a Milano

Proponendo un eccitante mix di cultura contemporanea, dalla musica, al design, passando dalle forme d’arte e di intrattenimento più innovative, la 7ma edizione di elita Festival torna per questo 2012 a stupire, in nome della qualità, il pubblico internazionale della Design Week milanese, dal 18 al 22 Aprile, al grido di: “Work Hard, Party Harder“. Dai tempi della sua definizione, nata in concomitanza con il processo di industrializzazione, il diritto allo svago sembra ancora oggi essere un’utopia, un diritto non acquisito, non riconosciuto.

E’ sempre il tempo per lavorare, le città non dormono mai e i loro abitanti vivono di rapporti virtuali. La rivoluzione digitale ci trova sempre svegli, allerta e connessi, ma non si deve dimenticare di prendersi del tempo per godere della vita reale, dei rapporti umani, degli scambi emozionali e fisici. Elita si propone di sensibilizzare il suo pubblico sul tema, proponendo di ascoltare la musica dal vivo, che siano live o dj set, di guardare l’arte direttamente con occhi propri, di parlare e socializzare senza uno schermo che funge da mediatore, di ballare e sudare, di tornare nel mondo dove niente può essere cancellato con un ctrl + z.

Blixa Bargeld e Alva Noto infiammano Roma

31 marzo 2012, Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco Della Musica di Roma, ore 21 circa. Un uomo in abito scuro sale sul palco con in mano un oggetto di metallo sfavillante. A molti sembra una pistola, in realtà è un’armonica ma il muro sonoro che di li a poco investirà il pubblico sarà ben più potente di un colpo di rivoltella. Artefici di questa incredibile serata sono anbb, ovvero Alva Noto e Blixa Bargeld, dove Alva sta per giovane ma affermato perno del minimalismo elettronico e Blixa sta per genio-inventore della musica industrial assieme agli Einstürzende Neubauten, tallonati all’epoca da gente come Throbbing Gristle e Z’ev.

Bargeld non ci mette poi tanto a divorare la scena, è pragmatico, isterico,sensuale, intimo e grottesco, la sua voce emerge dai loop sonori di Noto e ad essa ritorna, si trasforma in strumento elettronico in un’eterna cantilena che mesmerizza il pubblico come il canto delle sirene.

I Kraftwerk al MoMa con una mostra-concerto

Il loro nome in italiano suonerebbe più o meno come “centrale elettrica”, il loro suond non si discosta molto da questo incipit. Parliamo ovviamente dei Kraftwerk, storica band di musica elettronica formatasi a Dusseldorf nel 1970 per volere di  Ralf Hütter e Florian Schneider.

Merito dei Kraftwerk è senz’altro quello di aver esteso le sonorità electropop al grande pubblico ed anche se le loro indagini sonore sono lontane dagli sperimentalismi avantgarde di gente come Edgar Varèse, è innegabile che Hütter e Schneider hanno lasciato il segno nella storia della musica internazionale.

Red Shirley, il documentario di Lou Reed finalmente in TV

Chi non conosce Lou Reed? Stiamo ovviamente parlando dell’ex leader dei Velvet Underground che assieme al grande John Cale compose alcuni brani entrati nella storia del rock come Sunday Morning, Femme Fatale, Heroin, I’ll Be Your Mirror, Venus in Furs, I’m Waiting for the Man, The Black Angel’s Death Song e All Tomorrow’s Parties. In seguito il grande rocker ha proseguito da solo, collaborando con grandi cantautori come David Bowie e dando vita all’album Transformer, presumibilmente uno dei migliori dischi di sempre.

Nel corso della sua lunga carriera, Lou Reed ha più volte incrociato le arti visive, reinventandosi persino fotografo. Oggi il grande vecchio compie gli anni, visto che è nato in quel di Brooklyn il 2 marzo del 1942. In occasione di questa lieta ricorrenza, abbiamo deciso di parlare del suo primo documentario, visto che il film verrà trasmesso per la prima volta in Italia da Studio Universal (Premium Gallery su DTT) il 2 marzo alle ore 20:00 all’interno della rassegna Lost & Found, dedicato alle perle del cinema che spesso vengono dimenticate in cantina.

Perché Sanremo è Sanremo…purtroppo

L’immagine Simbolo di questo Festival di Sanremo 2012 e forse anche il fulcro della nostra italica demagogia si nasconde dietro il tondo faccione di Dolores O’Riordan, leader dei redivivi Cranberries di ritorno dagli anni ’90. Gianni Morandi le chiede: “Ricordi una canzone o un cantante di una qualsiasi edizione Sanremo, in particolare?” e la povera Dolores risponde: “Mi dispiace, non conosco il Festival di Sanremo”.

Se ancora vi erano dubbi fra il pubblico, la povera Dolores li ha chiariti tutti: il Festival della canzone più famoso del mondo, quello trasmesso in Eurovisione, al di fuori dei nostri confini non esiste.

I Have Seen the Future al MACRO di Roma

Sarà “I have seen the future” il quarto importante evento che il gruppo creativo romano di Cityvision presentera’ il prossimo 17 febbraio alle 18.30 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Dopo l’esperienza e il successo di Rome CityVision Experience, Love and Kill your own Town e Y1 Independent Architecture Stuff, un nuovo evento d’architettura indipendente vedra’ protagonista, per la prima volta a Roma, il famoso studio londinese Squinto/Opera con una lecture dell’architetto Jules Coke (founding director).

Sara’ inoltre annunciato il nuovo concorso d’architettura internazionale che quest’anno indaghera’ sul futuro della Grande Mela: New York Cityvision Competition. La giuria del nuovo concorso sara’ composta da Joshua Prince-Ramus (REX architects), Eva Franch i Gilabert (Storefront for art & architecture), Roland Snooks (Kokkugia), Shohei Shigematsu (OMA ny), Alessandro Orsini (Architensions) e Mitchell Joachim (Terreform One). Durante l’evento verra’ inoltre presentato e distribuito il free press numero 5 di CityVision Magazine e saranno rivelati i vincitori del concorso PFFF Inflatable architecture competition indetto da CityVision e FARM.

Fabrizio Passarella – Retrophuture

Retrophuture è un progetto musicale/mediale con cui Fabrizio Passarella si presenta per la sua nuova personale romana presso The Gallery Apart (inaugurazione il 20 febbraio) nelle vesti non solo di artista visuale, ma anche di compositore e poeta. Messi da parte per una volta i pennelli, ma non certo il metodo di creazione di immagini per campionature, Passarella dà vita ad una sua interpretazione di quell’universo di suoni, stili, visioni e suggestioni ben noto agli appassionati di musica elettronica.

Arte e musica sono per Passarella le passioni più grandi fin dall’infanzia e, in questa occasione, egli porta ad estreme conseguenze il suo approccio tecnico e teorico volto a decostruire o rifiutare i linguaggi tradizionali. Ne emerge, quale primo step concettuale del progetto, la mostra che sta in una scatola, secondo una visione popolare della fruizione del processo creativo, un multiplo d’artista contenente ognuno l’intero corredo creativo di cui Retrophuture si compone, vale a dire un cd con 24 brani musicali composti dall’artista, un libretto recante 24 poesie e 24 immagini corrispondenti ai brani e infine un dvd contenente un video.

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