Damien Hirst realizza la cover di I’m With You, il nuovo album dei Red Hot Chili Peppers

I Red Hot Chili Peppers sono tornati, la scoppiettante band capitanata dal cantante Anthony Kiedis e dal bassista-funambolo Flea ha infatti da poco ultimato il decimo capitolo di una discografia che non ha mai mancato di affascinare e stupire i fan di tutto il mondo. Per placare la sempre più insistente curiosità degli aficionados che non vedono l’ora di avere tra le mani I’m With You (questo il nome del decimo disco da studio della band che arriverà nei negozi il prossimo 30 agosto), i Red Hot Chili Peppers hanno deciso di fornire alcune anticipazioni tramite la loro newsletter.

Ebbene la band ha mandato a tutti le prime immagini della copertina dell’album ed indovinate un poco chi ha curato l’artwork? Si, stiamo parlando proprio dell’enfant terrible della Young Artists Generation, Mr. Damien Hirst. Lo scapestrato folletto dell’arte contemporanea non ha fatto altro che fondere due soggetti a lui cari, vale a dire i medicinali e le mosche, creando appunto l’immagine fotografica di una mosca posata sopra una pillola recante la scritta I’m With you. La mosca è circondata da uno sfondo completamente bianco, una scelta decisamente minimal che fa da contrappunto alla proverbiale verve della band.

Kernel Festival accende la Villa Tittoni Traversi

Dall’1 al 3 luglio 2011, gli spazi settecenteschi della Villa Tittoni Traversi a Desio (MI) verranno invasi da esperienze elettroniche multidisciplinari nell’ambito del festival Kernel 2011.Il festival, alla sua prima edizione, coinvolgerà artisti di rilievo internazionale e giovani emergenti in un programma articolato in 4 sezioni: Electronic music & sound, Audiovisual mapping, Interactive & digital art e Temporary architecture.

Il nome Kernel deriva direttamente dal linguaggio informatico dove si configura come nucleo di un sistema operativo così come il festival si prefigge di diventare una piattaforma stabile che dia spazio e visibilità alle recenti esperienze in ambito tecnologico.Kernel dunque, raccoglie l’eredità romana di Dissonanze ma amplia il suo raggio d’azione attraverso questa articolazione in sezioni con un nutrito programma di esperienze e nomi, attraverso cui è sottolineato questo legame ormai onnipresente tra suono  e esperienza visiva.

Interzone – Ian Curtis e i Joy Division

Nuovo progetto di mail art digitale proposto dalla Maldoror Press: Interzone – Ian Curtis e i Joy Division, secondo ebook/catalogo per la collana fermopostadinamico dopo il fortunato precedente “Corpi che amano”.

Il tema questa volta è ispirato alla band di Manchester e al suo giovane frontman, che hanno segnato i cuori di un’ intera generazione. Il desiderio della Maldoror è che le ombre e le luci riescano a mescolarsi liberamente in un flusso ininterrotto di immagini, in modo da far rivivere un momento significativo della storia della musica.

Non solo Biennale, Electrovenice la musica sbarca in laguna


Vi trovate a Venezia per ammirare le meraviglie in mostra alla Biennale? Beh allora non dovete di certo perdervi uno dei festival musicali più scoppiettanti e brillanti del momento. Stiamo ovviamente parlando del giovanissimo festival musicale Elctrovenice giunto quest’anno al suo secondo appuntamento.

Ma non fatevi ingannare dalla tenera età, Electrovenice ha già il piglio dei grandi festival internazionali ed a riprova di ciò è pronto a sciorinare una line up di artisti di altissimo livello. Il festival si svolge tutto in una giornata, quella del 18 giugno ad essere precisi. Il pubblico sarà letteralmente elettrizzato da artisti del calibro di Fatboy Slim, Deadmau5, Sven Vath, Afrojack, Goose, NT89 e Reset!. Electrovenice nasce nel 2010 come nuovo concetto di festival musicale in cui convivono la passione per la musica dance e l’idea di un evento estivo outdoor immerso nel verde nella splendida cornice del Parco San Giuliano.

L’arte irlandese contro Bono Vox mentre il MET alza i prezzi

Pensate che le tasse italiane siano troppo alte? Beh, forse la cosa non vi sarà di conforto ma sappiate che l’Italia non è l’unico paese ad avere tasse astronomiche. Parlando di gabelle infatti anche l’Irlanda si difende bene e se fino a qualche anno fa gli artisti potevano godere di tassazioni privilegiate, nel 2006 il governo ha deciso di rialzare la posta, con sommo dispiacere di molti creativi. A questo punto molti artisti hanno deciso di spostare i loro affari all’estero e fra questi nomi c’è anche Bono Vox, carismatico leader degli U2 che ha pensato bene di evitare le tasse nazionali trasferendo i suoi affari in altri lidi, in Olanda ad essere precisi.

Questa fuga ha mandato su tutte le furie molti connazionali della celebre band ed in occasione del ritorno in patria degli U2 previsto per il prossimo 24 giugno al festival di Glastonbury, l’organizzazione artistica Art Uncut inscenerà una performance di protesta molto simile ad una vecchia azione di Banksy.

San Tommaso is back, eventi gratis in tutta Italia per chi vota

GlobArtMag parla di arte contemporanea, mostre ed eventi sono il suo pane quotidiano ma quello che abbiamo deciso di comunicarvi oggi è un evento assai particolare perchè l’arte c’è ma non solo quella strettamente chiamata arte visiva. E l’evento in questione è San Tommaso is back, iniziativa ideata e promossa da Pilar, cantautrice romana, con l’aiuto di Giovanna Mirabella, producer.

Pilar il 13 giugno, nello studio del fotografo Paolo Soriani, si esibirà gratuitamente in concerto, accompagnata da Federico Ferrandina. L’idea è nata dal desiderio dell’artista di poter fare qualcosa di concreto per sostenere la causa referendaria: e ovviamente, ha deciso di offrire in dono, per una sera, la sua voce a chi come lei avesse deciso di votare il referendum, “un referendum troppo importante per essere ignorato”. Come San Tommaso la sera del 13 giugno sarà alla porta per verificare con i propri occhi che i suoi ospiti abbiano compiuto il loro diritto, e dovere, di votare il referendum su acqua, energia nucleare, legittimo impedimento.

PJ Harvey irrompe nel mondo dell’arte contemporanea

Molti di voi conosceranno sicuramente PJ Harvey, Ebbene per coloro i quali non la conoscessero, possiamo dirvi che la portentosa rocker di Yeovil (Gran Bretagna) è stata ribattezzata dalla stampa musicale come la “nuova Patti Smith”. PJ Harvey non è però un nome nuovo poichè già dai primi anni ’90 questa poetica quanto energica cantautrice si è conquistata i favori di pubblico e critica con albums contraddistinti da un sound alternativo e poderoso. Impossibile dimenticare il successo mondiale di To Bring You My Love, caratterizzato da songs ambigue e provocatorie, come impossibile non amare i testi ruvidi e disincantati presenti nell’Lp Is This Desire? del 1999.

Tra concerti-performance accesi dal suo look sexy-trasandato-anarchico, PJ Harvey è arrivata sino ai nostri giorni con inalterata potenza creativa. A testimonianza di ciò possiamo citare il nuovo album Let England Shake (2011) caratterizzato da un abbandono della selvaggia irriverenza degli esordi per giungere ad una maturità artistica ancor più profonda e struggente.

Il MAXXI di Roma censura Jacob TV

La censura del MOCA ai danni dello street artist italiano Blu, la censura dello Smithsonian National Portrait Gallery di Washington DC ai danni di David Wojnarowicz e le molteplici censure ai danni di Ai Weiwei da parte del governo cinese. Ecco, se tutto questo non vi basta, possiamo oggi aggiungere a questa spregevole lista un ennesimo atto terroristico nei confronti dell’arte che proviene dritto dritto dall’Italia e più precisamente dal MAXXI di Roma.

La notizia è apparsa un poco in sordina ma fortunatamente un recente articolo del 19 maggio di Roberta Carlini apparso sulle pagine de L’Espresso ha portato in evidenza gli eventi che hanno condotto a questo scempio. Come molti di voi ben sapranno il MAXXI ha inaugurato lo scorso 21 aprile la rassegna di video e performance live dal titolo Expanded Video, con opere di Jacob TV, Masbedo, Martha Colburn e People Like Us (aka Vicki Bennett).

Moby, nuovo album e libro fotografico a Milano da Antonio Colombo

L’uscita di Destroyed, il doppio progetto targato Moby che affianca la pubblicazione del nuovo album a un libro fotografico, è fissata per il 16 Maggio e darà il via a una serie di mostre fotografiche internazionali che si protrarranno per tutta l’estate. Pubblicata da Damiani, l’edizione rilegata di Destroyed conta 128 pagine e raccoglie 55 scatti realizzati da Moby. Antonio Colombo li presenta in anteprima in Italia, in galleria, a partire dal 17 maggio. Affascinante sequenza di foto scattate in giro per il mondo, Destroyed è un meraviglioso, spoglio, toccante e umoristico susseguirsi di paesaggi cittadini surreali e abbandonati e di ‘non luoghi’ urbani – aeroporti dai corridoi senza fine che sembrano condurre al nulla e composizioni semi-astratte di nuvole e panorami scattate dal finestrino di un aereo.

Destroyed è un’odissea internazionale del dietro le quinte, e ci presenta aspetti della tournée spesso sconosciuti; momenti di solitudine trascorsi in spazi artificiali come le stanze d’albergo o gli anfratti del backstage. Il connubio tra album e libro fotografico regala una visione intima del mondo di Moby e del suo processo creativo di artista. I pezzi musicali e gli scatti sono stati realizzati nello stesso periodo, e hanno tratto ispirazione dal mondo bizzarro e sublime del tour.

alva noto + ryuichi sakamoto – s tour 2011

Il 20 e 21 maggio 2011, alle ore 21.00, alva noto + ryuichi sakamoto sono a Villa Massimo, tappa romana del tour europeo s tour 2011, per il lancio del loro ultimo album summvs. Il nuovo album di alva noto + ryuichi sakamoto summvs esce con l’etichetta raster-noton e avrà la sua prima mondiale il 12 maggio 2011 al Roundhouse di Londra, a cui seguiranno concerti a Roma, Milano, Perugia, Bruxelles, Eindhoven, Lipsia, Copenhagen, Francoforte, Berlino e Barcellona.

summvs è il quinto album in collaborazione tra il compositore di colonne sonore cinematografiche e vincitore d’Oscar Ryuichi Sakamoto e l’artista visivo e pioniere della musica elettronica Carsten Nicolai (alva noto). Il nome suggerisce varie associazioni: se da un lato, infatti, la parola latina “summa“ (somma) pone l’accento sull’idea di collaborazione tra questi due artisti straordinari, il termine “versus” (opposto) ne sottolinea il loro potenziale individuale. Inoltre le iniziali dei cinque album – vrioon, insen, revep, utp_ e l’ultimo summvs – formano insieme la parola “virus”, quasi ad evocare la forza “contagiosa” di questa musica.

LIVE! L’arte incontra il rock

Dal 21 maggio al 7 agosto 2011 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta LIVE! L’arte incontra il rock. La mostra curata da Luca Beatrice e Marco Bazzini racconta attraverso un suggestivo punto di vista come la storia dell’arte contemporanea e la storia del rock siano andate di pari passo contribuendo alla costruzione dell’universo culturale degli ultimi quarant’anni.

Arti visive e musica, che nel tempo si sono incrociate e sovrapposte dando vita a un panorama coerente e unitario, sono infatti accomunate nella dimensione della performance che di volta in volta assume i contorni di una mostra o di un concerto. LIVE! propone una lettura parallela e originale di alcuni di questi grandi eventi attraverso l’esposizione di dipinti, sculture, installazioni, videoclip, artworks, LP, opere grafiche, fotografie, riviste e film. Il percorso parte dal 1969, anno dell’ultima storica esibizione live dei Beatles “Welcome to the Show!” sul tetto della casa discografica Apple. E’ l’anno di Woodstock, del Flower Power, della diffusione delle utopie e della loro stessa caduta resa evidente dal concerto dei Rolling Stones a Altamont, finito in tragedia con la morte di quattro ragazzi.

Sergio Limonta allo spazio O’ di Milano

Sergio Limonta inaugura il 26 aprile con GRAVITY ONE_fleeting vision, un ciclo di interventi sparsi all’interno della programmazione di O’, dedicati al suono e alla sua forma più fisica, attraversando la scultura e l’architettura utilizzando diversi strumenti analogici. GRAVITY ONE_fleeting vision è una composizione sonora. E’ un’installazione che attraverso trenta giradischi, sessanta altoparlanti di varie misure con rispettive cablature e un impianto elettrico che consente l’avvio simultaneo di tutti gli apparecchi, non è altro che l’insieme degli strumenti essenziali al suo funzionamento. Alcuni giradischi eseguono senza interruzione di continuità un lato del proprio vinile, altri sono attrezzati per riprodurre vinili modificati.

Grazie all’impiego di magneti ed altri accorgimenti, le sonorità di questi vinili sono intervallate da scratch, salti e tonfi prodotti da movimenti sussultori dei braccetti dei giradischi. Questo disordine di suoni viene prodotto secondo schemi in parte controllati e genera nuove sonorità che, accuratamente accordate dall’artista al ritmo dei giradischi e al suono dei vinili, restituiscono nell’insieme una risultanza armonica.

Il Guggenheim diventa il Titanic fra le mani di Dominique Gonzalez-Foerster

Dominique Gonzalez-Foerster non è certo nuova ad installazioni luminose e sonore che puntualmente riescono ad amplificare le emozioni degli spettatori. Questa volta però l’artista francese ha superato se stessa, trascinando il pubblico nelle tumultuose e gelide acque dell’Oceano Atlantico, vale a dire le stesse che nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 inghiottirono l’RMS Titanic, dopo una devastante collisione con un iceberg che costò la vita a più di 1.500 persone.

Per il 99esimo anniversario dell’infausta vicenda, Dominique Gonzalez-Foerster ha quindi  scelto il Guggenheim Museum di New York che lo scorso 14 aprile è stato teatro della sbalorditiva performance intitolata T.1912.

Damien Hirst, Marc Quinn e i Duran Duran guidano la rivolta inglese

Quando il mondo della cultura made in England si arrabbia (per non pronunziar altre parole) lo fa sul serio. Come già anticipato in altri nostri articoli, il governo britannico ha proposto di rialzare le tasse universitarie annuali a circa 14.000 dollari (9.000 sterline circa). Ovviamente gli studenti di tutto il Regno Unito si sono subito opposti a questa incredibile e sfrontata richiesta ma la loro protesta è stata in queste ultime ore rilanciata da altre figure di spicco. Un gruppo di 90 tra artisti visivi, musicisti ed altre figure creative della Union Jack si è infatti unito alla sommossa popolare, portando nuova linfa a sostegno di una causa che ci sembra più che giusta.

Tra i magnifici 90 svettano i nomi degli artisti Damien Hirst, Marc Quinn e Rachel Whiteread, dei musicisti Mick Jones (Clash),  Bobby Gillespie (Primal Scream),  Nick Rhodes (Duran Duran) e dei fashion designers Stella Mc Cartney e Lily Cole. Il bello è che i magnifici 90 non hanno solamente cercato di dare un aiuto morale ai giovani studenti ma si sono offerti di pagare le multe di questi ultimi al grido di “Can’t pay your fees? We’ll pay your fines!(non potete pagare le rette? noi pagheremo le vostre multe!), incitando così i giovani ad una sana disobbedienza nei confronti di uno stato ladrone.

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