E’ sempre più difficile imbattersi in una forma d’arte concettuale o minimal che riesca ad esplorare territori non ancora battuti dai maestri del passato, come è quasi impossibile ascoltare oggi un qualsiasi esperimento sonoro che non risulti banale o già sentito. Eppure la scena dell’arte contemporanea in questi ultimi tempi ha sfornato un vero e proprio talento, si tratta di un artista svizzero classe 1977 capace di fondere concettuale, minimal e musica sperimentale all’interno di installazioni che riescono ad affascinare lo spettatore grazie ad un’estetica primordiale ed una nuvola sonora che trova nella perpetua reiterazione del moto il suo punto di forza.
Questo giovane artista autodidatta risponde al nome di Zimoun ed a parte una fugace apparizione allo spazio Die Schachtel di Milano nel 2007 ed una al Syncronie Festival sempre nella stessa città nel 2008, si è visto raramente dalle nostre parti. Eppure in Svizzera come nel resto del mondo Zimoun ha già collezionato un buon numero di partecipazioni a festival e mostre all’interno di spazi istituzionali.