A Palazzo Riso per PPS//Meetings


Appuntameto fissato per il 30 dicembre alle ore 18:00 a Palazzo Riso di Palermo per rivedere la personale di canecapovolto,  collettivo di artisti catanesi, inaugurata lo scorso 17 dicembre nell’ambito del progetto PPS, Paesaggio e Popolo di Sicilia. Gli artisti, insieme alla curatrice Helga Marsala, incontreranno il pubblico all’interno dello spazio espositivo raccontando suggestioni e temi del progetto.

A seguire, la mostra assumerà un altro volto temporaneo, diventando teatro di un intervento musicale: non un concerto in senso stretto ma una sorta di sonorizzazione ambientale di taglio sperimentale e improvvisativo, che con un ritmo circolare funzionerà come commento sonoro. Protagonista è Elisa Abela aka Caterina Devi, sassofonista e artista visiva, presente con delle opere e con un’installazione audio anche all’interno del “Progetto Hologram”.

The Fall, il disco dei Gorillaz totalmente composto con l’iPad

Conoscete i Gorillaz? ebbene stiamo parlando di una band musicale che pur non esistendo esiste, una band virtuale insomma. Damon Albarn infatti è l’unico membro permanente del gruppo ma di volta in volta i protagonisti cambiano. Fisicamente la band esiste sotto forma di quattro personaggi animati che rispondono ai caleidoscopici nomi di 2D, Murdoc, Noodle e Russel. I personaggi sono stati creati da Jamie Hewlett, talentuoso artista cautore del comic book Tank Girl. Il primo album della band pubblicato nel 2001, e contenente l’incredibile hit Clint Eastwood, ha venduto oltre un milione di copie ed è valso alla band l’entrata nel Guinness dei primati come band virtuale di maggior successo.

In questi giorni è uscito The Fall, ultima fatica di Albarn totalmente composta e suonata tramite iPad. L’album è stato registrato durante l’ultimo tour della band e si tratta di una sorta di quaderno di appunti. Albarn, come noto, non si separa mai dal suo iPad che usa abitualmente per registrare video, suoni e conversazioni mentre si trova in tour in tutto il mondo con la sua band virtuale.

Michael Jackson, nuovo album e nuovo record all’asta

Michael Jackson, re del pop nonchè cantante-ballerino amato da milioni di fans in tutto il mondo è morto ma la sua fama ed il suo successo non hanno intenzione di cedere il passo. In questi giorni infatti il popolo di internet è in fermento per Michael, il primo album postumo contenente brani inediti tra cui il singolo Hold in My Hand in duetto con Akon. Secondo molti fans l’album è un vero e proprio insulto alla memoria della celebre star mentre tanti altri si sono detti felici dell’uscita del disco.

Comunque sia preparatevi ad ascoltare nuovi inediti di Michael Jackson poichè la Sony, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, ha firmato  un contratto da 250 milioni di dollari che prevede la distribuzione fino al 2017 di almeno 10 nuovi progetti legati a Jackson. Anche per quanto riguarda il mondo dell’arte contemporanea, il re del pop riesce ancora a far parlare di sé.

Quando la musica sperimentale non ha più niente da sperimentare

Non so a voi ma a me queste mostre d’arte contemporanea corredate da mini-set di “musica sperimentale” hanno un poco stufato. Mettiamo bene le cose in chiaro, la scrivente è un’amante della vera musica sperimentale, dai rumori di Luigi Russolo, ai brusii elettronici di Edgard Varese, passando per i quartetti di elicotteri di Karlheinz Stockhausen. Inutile negare poi che proprio un compositore sperimentale come John Cage abbia influenzato schiere di artisti visivi da Robert Rauschenberg e Jasper Johns in poi.

Permettetemi inoltre di citare l’immancabile Brian Eno, oramai artista visivo di grande caratura. Insomma come devo dirvelo a me la musica sperimentale piace, il problema è che questi esempi ostentati sempre più spesso dalle gallerie d’arte a la mode, di sperimentale non hanno più nulla. Ci si imbatte sempre più spesso in pseudo musicisti finto-spettinato-cool che armeggiano da bimboscemi con i loro Mac collegati a valanghe di multieffetti e pedali.

4a edizione del Festival dei linguaggi sonori a Martina Franca

Il Festival dei Linguaggi sonori, ideato nel 2004 da Flavia Gervasi e Attilio Turrisi e realizzato a scadenza biennale, è giunto alla sua quarta edizione. Dopo un esordio nel 2004 mirato ad avvicinare un pubblico eterogeneo alla pluralità delle espressioni musicali, a partire dalla seconda edizione (2006) il festival ha cominciato ad affiancare agli eventi musicali una più netta progettualità di tipo scientifico-musicologico.Il Festival dei Linguaggi Sonori è teso all’approfondimento delle culture musicali e, quindi, ai retroscena, ai segreti della creatività e del savoir faire dell’artista, dello studioso, del compositore, del ricercatore o del regista.

L’edizione 2010 si concentra sulla Voce come sorgente antropologica dell’espressività umana e della comunicazione sociale. Una voce che prima di farsi canto è ricerca di sonorità espressive non formalizzate (come l’urlo, ad esempio); è esplorazione delle potenzialità comunicative del suono emesso nel pianto, nel riso, nella costruzione di brevi sintagmi melodici; è articolazione di esperienze fonemiche complesse nella prosodia e nel canto.

Mick Jagger – The photobook

Giovedì 2 Dicembre alle ore 18 inaugura presso la Fondazione Forma per la Fotografia la mostra Mick Jagger. The photobook. Dopo i Rencontres d’Arles, per la prima volta in Italia la retrospettiva dedicata all’immagine dell’uomo che non solo ha fatto la storia del rock, ma che è diventato icona di stile e di costume.

Un viso che cambia, una personalità da camaleonte, lo sguardo sfrontato, il corpo scattante, le labbra sensuali: ecco l’icona del rock che più di tutte ha attraversato la storia della musica degli ultimi quarant’anni popolando l’immaginario di generazioni di giovani e fan. Mick Jagger – The Photobook presenta una serie di 70 ritratti realizzati dai grandi fotografi che dall’inizio della sua carriera ad oggi lo hanno incontrato, fotografato, documentando il suo viso particolare e la sua capacità di essere un personaggio sempre nuovo, sempre diverso, sempre controcorrente.

Thom Yorke, dai Radiohead all’arte contemporanea in nome dell’ambiente

Anche Thom Yorke si butta nel grande mare dell’arte contemporanea ma questa noi volta siamo contenti che non sia il solito rapper o pop rocker a voler tentare la via delle arti. Ebbene il carismatico e dotato frontman dei Radiohead ha deciso di creare una gigantesca scultura umana, con l’aiuto di 2000 persone che si riuniranno questo weekend a Brighton. L’intenzione di Yorke è quella di ammassare la folla in modo da creare una sorta di statua vivente di un monarca vichingo dell’11 secolo, trattasi del leggendario re Canuto.

Il re Canuto II (detto il Grande) creò un impero scandinavo del Mare del Nord, comprendente Inghilterra, Danimarca e Norvegia: avventurieri norvegesi e danesi sottomisero l’intera Inghilterra settentrionale e vi si stabilirono come agricoltori e commercianti, fondando grandi città mercantili come York. Su re Canuto girano diverse leggende e forse è proprio quest’aura di mistero ad aver stuzzicato l’immaginazione di Thom Yorke.

Tristan Perich – 1-bit show

Dissonanze inaugura il 14 novembre presso Motel Salieri di Roma il quarto appuntamento di Dissonanze Network: Tristan Perich: 1-bit show, una mostra personale dei lavori dell’artista newyorkese tra i più promettenti esponenti del panorama visivo e sonoro contemporaneo, e vincitore nel 2009 del prestigioso Prix Ars Electronica di Linz.

Tristan Perich: 1-bit show presenta 3 installazioni del ciclo Interval Studies e alcune opere della serie Machine Drawings. L’artista sarà presente la sera dell’inaugurazione e si esibirà in una performance live. Interval Studies e’ uno sguardo formale degli intervalli musicali come un denso continuum di salti microtonali, realizzato fisicamente sottoforma di sculture audio su pannelli di alluminio dove sono installati da 50 a 100 microaltoparlanti, ognuno dei quali emette un singolo suono 1-bit. Ordine e casualità prendono vita nei Machine Drawings, disegni penna su carta, eseguiti da una macchina concepita e realizzata dall’artista stesso, guidata da un software.

Quando la scultura si ascolta e la musica si tocca siamo ne “il nuovo mondo” di Octavio Floreal

Octavio Floreal non conosce frontiere e, allontanandosi dalla realtà visuale umana e dai legami con il conosciuto, per Emufest 2010, accosta il suo “Il Nuovo Mondo” al settore della musica elettroacustica. Al Conservatorio S. Cecilia di Roma dalle 19.00 di domenica 14 novembre e fino al 21 novembre la sua opera si allunga sul concetto di arte e, grazie ad un’iterazione video-musicale realizzata da Giovanni Costantini e Massimiliano Todisco, attraverso un algoritmo di sintesi sonora realizzato da Luigi Marino, si rende possibile l’impossibile: dare forma ai grani musicali, sfumature sonore impercettibili all’udito che vivono “incastonate” nello spazio che intercorre tra una nota e l’altra, e restituirne la voce.

Come? “Il Nuovo Mondo”di Octavio Floreal, è una scultura formata da un sistema di cerchi non concentrici. Lì, forze, peso e momenti delle forze stesse, sono perfettamente bilanciate. Ad ogni cerchio che compone il gruppo scultoreo, vengono accostati dei i cavi di nylon, collegati agli elementi che compongono l’opera (realizzati in acrilico su carta, fil di ferro e plastica trasparente). Ed è proprio quando la scultura si muove che si genera una nuova energia dove, l’attrito trascurabile, garantisce l’assoluta dinamicità della scultura ora non soltanto visibile e tangibile ma udibile e cangiante rispetto alle modulazioni di frequenza dell’insolita componente musicale.

Il MoCa dedica una grande installazione ai Devo

Conoscete i Devo? molti dei nostri fan li conosceranno sicuramente anche perchè stiamo parlando di una band che ha praticamente cambiato la storia della musica rock. Formatisi nel 1972 ad Akron negli Stati per volontà dei tre cantanti-chitarristi Mark e Robert Mothersbaugh e Gerald Casale, i Devo lanciarono in tutto il mondo la teoria della de-evoluzione, secondo la quale proponevano l’evoluzione a rovescio della specie umana a causa del progresso tecnologico.

La de-evoluzione è quindi la sottrazione delle emozioni ed il trionfo della mediocrità uniformata. Autori di una perfetta fusione tra rock e melodie sintetizzate, precursori di stili e stilemi grazie al look, straniante e post atomico,  i Devo hanno scardinato i limiti della musica contemporanea con ogni mezzo possibile.

Diverse novita al Festival della Creatività di Firenze

Torna a Firenze dal 21 al 24 ottobre il Festival della Creatività, ma stavolta, dopo quattro anni, cambia format e location. Il festival quest’anno abiterà infatti le strade e le piazze della città, coinvolgerà chi lavora, studia e ricerca, si proporrà come un generatore di innovazione e un antidoto alla crisi. Il festival prenderà forma attraverso due dimensioni: quella reale degli eventi nelle città toscane, e quella virtuale del web. Nella dimensione reale saranno 16 le location in cui prenderanno vita incontri, esposizioni, spettacoli, workshop e laboratori.

Tra i tanti eventi attesi per il festival, T.Box è la sessione dedicata al territorio toscano che ne mette in luce i processi innovativi e la vocazione alla creatività. A better life è la sezione dedicata alle buone pratiche, agli stili di vita virtuosi, agli ambiti della sanità, dell’ecologia, della mobilità creativa. Insomma, della creatività che migliora la vita. L’agorà, la piazza delle idee, è il luogo in cui la creatività si confronta attraverso la condivisione e la partecipazione. Vengono dunque messi in piazza idee, progetti, ricerche e prodotti volti a migliorare la qualità della vita.

Lady Gaga si veste di carne e copia Jana Sterbak

La nostra peperina Lady Gaga ne ha combinata un’altra delle sue, dopo aver dichiarato a gran voce di voler entrare nel mondo dell’arte contemporanea, dopo aver collaborato con il nostro Francesco Vezzoli e dopo essere stata più volte “beccata” assieme al curatore del MoMa  Klaus Biesenbach, la biondissima clone di Madonna ha letteralmente stupito il pubblico la scorsa domenica agli MTV music video awards.

A dire il vero sono stati in molti ad accusarla di cattivo gusto e gli animalisti sono andati su tutte le furie. A scatenare il vespaio di polemiche questa volta ci ha pensato il vestito indossato dalla celebre cantante: un ammasso di carne macellata, braciole e fettine di vitella incluse.  Lady Gaga ha dichiarato di aver già indossato un simile costume per la cover di Vogue Hommes giapponese del prossimo ottobre, lo scatto è stato effettuato (neanche a farlo a bella posta) da Terry Richardson, uno che con gli scandali ci va letteralmente a nozze. Tra scarpe di, borsetta e cappello ricavati da bistecchine fresche Lady Gaga ha dichiarato che il suo gesto può assumere molteplici significati: “Se non combattiamo per i nostri diritti e per quello in cui crediamo in un prossimo futuro non avremo più diritti di un pezzo di carne ed io non sono un semplice pezzo di carne”.

Takashi Murakami nel pallone e Yoko Ono in pieno orgasmo al Moma

Ogni anno per il Giorno del Ringraziamento Macy’s, i più grandi Grandi Magazzini del mondo organizzano la parata del Thanksgiving Day a New York. Solitamnete la parata è una sorta di immenso e festoso carnevale a cui ogni anno assistono circa 500.000 persone ed al posto dei carri vengono fatti sfilare dei giganteschi palloni gonfiabili con le sembianze degli eroi dei fumetti e dei cartoni animati come Mickey Mouse, Spiderman o Bart Simpson.

Quest’anno però, per la prossima edizione della parata (che si terrà il prossimo 25 novembre) Macy’s ha deciso di presentare al pubblico due nuovi personaggi creati dal genietto del pop giapponese Takashi Murakami. Si tratta di Kaikai e Kiki, due strani folletti volanti che riprendono in pieno le sembianze dei personaggi creati dal nostro caleidoscopico artista dagli occhi a mandorla. 

Storm Thorgerson – Pink Floyd-mind over matter

 Fotografie, grafica, video, poster, commercials e artworks sono il contenuto della mostra multimediale Pink Floyd. Mind over matter che porterà il visitatore nel tempio psichedelico e visionario dello storico gruppo inglese, dove design, fotografia, cinema e grafica hanno saputo esprimere le intense emozioni di una band che è ancora, dopo 40 anni, il più forte riferimento artistico originale per molti giovani creativi del XXI secolo.

Pochi artisti legati all’iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante ed innovativo come Storm Thorgerson; e non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie immagini album ed artisti che oggi sono ormai leggenda: ha fatto di più, ha legato indissolubilmente il suo lavoro a un’idea, allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si formavano.

preload imagepreload image