Biennale di Venezia, Miquel Barcelò rappresenta la Spagna

Il mallorchino Miquel Barceló già vincitore dello Spanish National Visual  Arts Prize nel  1986 e dell’Asturias Arts Prize nel 2003, rappresenterà la Spagna alla 53esima Biennale Di Venezia nel giugno prossimo.

La mostra curata da Enrique Juncosa, direttore dell’IMMA – Irish Museum of Modern Art di Dublino, presenterà al pubblico i nuovi dipinti di grande formato prodotti dall’artista assieme ad altri lavori meno recenti  in una sorta di retrospettiva dal 2000 ad oggi. L’evento che avrà il semplice titolo di Miquel Barceló ruota attorno ai temi familiari dell’artista spagnolo come i primati, i paesaggi africani e la schiuma delle onde oceaniche. Barceló classe 1957 è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi pittori spagnoli viventi. La mostra presenterà inoltre una serie di opere dell’artista e scrittore francese François Augiéras (1925-1971) che consistono in una selezione di pitture di genere raffiguranti piccole scene africane.

Le ibride composizioni scultoree di Pierpaolo Campanini

 Martedì 26 maggio la galleria milanese Francesca Kaufmann ha inaugurato una nuova mostra personale di Pierpaolo Campanini. La pratica artistica di Campanini trova la sua origine in ibride composizioni scultoree, in oggetti ritrovati e assemblati in equilibri precari.

Le sue sculture resistono all’individuazione semantica, sono strutture fini a sé stesse; eppure divergono dall’opera disinteressata modernista, non ricercano alcun nucleo di purezza né hanno pretese di autonomia. Sono composti effimeri, destinati a perdersi, sopravvivono unicamente come traccia nella resa pittorica. La pittura di Campanini svolge rispetto alla scultura un ruolo paragonabile all’indice semiotico: esiste un rapporto di contiguità tra i due termini ma non di identità.

Glenn Brown e i ritratti alieni

 La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta dal 28 maggio la retrospettiva dell’artista britannico Glenn Brown, organizzata in collaborazione con la TATE Liverpool e a cura di Francesco Bonami e Laurence Sillars.

Glenn Brown è uno degli artisti più apprezzati della sua generazione e questa mostra è la più ampia rassegna finora dedicata al suo lavoro. Nel corso della sua carriera Brown ha preso ispirazione da fonti molto diverse tra loro, mettendo sullo stesso piano Fragonard e Dalì, il ritratto storico e le immagini fantastiche prodotte dalla fantascienza. Brown lavora sull’immagine di partenza fino a modificarla profondamente, creando così un’opera completamente nuova ma che evoca nello spettatore qualcosa di familiare, di conosciuto.

Sarah Morris al Mambo di Bologna

 Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha inaugurato il 25 maggio la prima mostra personale in un museo italiano di Sarah Morris e di ospitare la première internazionale del suo nuovo film: Beijing.

Nel corso degli anni Novanta, Sarah Morris ha raggiunto la notorietà grazie a dipinti e film caratterizzati da un approccio strutturale astratto e complesso, nei quali traccia tipologie urbane e sociali. Gli ambienti urbani, i motivi architettonici, i simboli, i luoghi e le rappresentazioni del potere sono oggetto di un’indagine ravvicinata che affascina il fruitore dell’opera in un’alternanza di finzione e realtà.

Obama rinfresca la collezione d’arte alla Casa Bianca

L’elezione di Barack Obama non rappresenta un cambiamento solo in termini politici e sociali. Il nuovo presidente americano ha infatti intenzione di rivoluzionare la collezione d’arte della Casa Bianca e sicuramente le sue scelte peseranno come un macigno sul mercato dell’arte internazionale facendo registrare nuovi record di vendita per gli artisti prescelti.

Obama, sicuramente consigliato dalla first lady Michelle ha già acquisito opere della pittrice astratta afroamericana Alma Thomas, di Jasper Johns, di Richard Diebenkorn, di Edward Ruscha, di Robert Rauschenberg e di Louise Nevelson. Nei prossimi mesi il presidente darà ampio spazio ad artisti africani, asiatici, ispanici e soprattutto all’arte al femminile, favorendo così lo sviluppo di realtà meno conosciute e l’assorbimento di culture diverse.

Pietro Ruffo al Centro Arti Visive Pescheria

Il 30 maggio presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, inaugura Un istante complesso, la mostra personale dell’artista Pietro Ruffo.
Il giovane artista romano presenta il suo lavoro per la prima volta in un museo italiano di arte contemporanea, e per l’occasione ha immaginato una mostra che riflette sui rapporti tra arte, politica, geografia e territorio.

Nel suggestivo spazio dell’ex Chiesa del Suffragio si potranno ammirare sei grandi tele che l’artista ha realizzato appositamente per la mostra, posizionate su due livelli, quasi a voler ricomporre l’idea di una quadreria barocca. Le opere raffigurano le bandiere di sei nazioni mediorientali, nelle quali si combatte sul territorio per ragioni politiche, sociali o religiose: Israele, Libano, Iran, Iraq, Siria e Hamas, che simboleggia lo stato della Palestina.

Jenny Saville, censurata una sua opera

Si parla molto di pittura e troppo spesso se ne parla male. Il trend del nuovo millennio sembra essere quello di accusare questo antico mezzo espressivo di essere superato, scontato e noioso, specialmente se paragonato alle nuove meraviglie della video arte.

Insomma secondo alcuni addetti al settore italiani ed internazionali la pittura contemporanea mostra ormai tutti i suoi limiti e non è più in grado di suscitare le emozioni di un tempo. Evidentemente gli inglesi non la pensano allo stesso modo, per loro la pittura è ancora in grado di sconvolgere le masse. Tesco, il gigante dei supermarket inglesi ha da pochi giorni parzialmente oscurato la copertina di Journal for Plague Lovers ultimo album della rock band gallese Manic Street Preachers.

Everywhere – En todas as partes

Interessante evento a Santiago De Compostela al CGAC – Centro Galego de Arte Contemporánea. Si tratta di Everywhere – En todas as partes, progetto inaugurato il 14 maggio ed in visione  fino al 20 giugno che focalizza l’attenzione sulle differenti rappresentazioni della diversità sessuale come concetto base all’interno dell’arte.

L’idea è di tuffarsi all’interno della produzione artistica dal 1969 ad oggi orientata su tale tema. L’anno di partenza è stato scelto per commemorare le rivolte a New York ad opera del movimento di liberazione gay duramente represse dalle forze di polizia. Il progetto intende scandagliare le differenti rappresentazioni del desiderio contro le convenzioni ed il potere patriarcale eterosessuale attraverso opere di fotografia, pittura, disegno, video, installazione ed altre discipline.

Francis Bacon, la retrospettiva al Metropolitan Museum of Art

Il Metropolitan Museum of Art di New York ospiterà dal 20 maggio al 16 agosto una grande retrospettiva sul genio di Francis Bacon (1909-1992), uno dei più importanti pittori del 20° secolo. L’evento dal titolo A Centenary Retrospective celebra il 110° anniversario dalla nascita dell’artista e permetterà al pubblico di ammirare i più significativi lavori di ogni periodo artistico del genio britannico.

Saranno 65 le opere in mostra prese in prestito da collezioni pubbliche e private di ogni parte del mondo, inoltre sarà presente materiale completamente inedito proveniente dalla Francis Bacon Estate che getterà nuova luce sulla carriera del maestro e sulle sue pratiche artistiche.

L’artista di Bolliwood sbarca a Roma

Continuando il percorso attraverso l’arte contemporanea indiana, il 28 maggio la Z2o Galleria ha il piacere di presentare per la prima volta in Italia Indochine, il lavoro di uno dei massimi esponenti della new wave indiana: Baba Anand (Srinagar, Kashmir 1961).

Baba Anand è internazionalmente famoso per le sue rielaborazioni dei poster dei film bollywoodiani degli anni ’50-’70: collage nei quali le star del cinema indiano vengono adornate come divinità, assumendo – attraverso l’uso di vari materiali come paiette, fiori finti, bindi, stoffe, lustrini – una tridimensionalità che li rende vivi, palpitanti. Traendo linfa vitale dalla cultura popolare del suo Paese, Baba – definito anche l’erede indiano della Pop art – esalta fino al paradosso il gusto del kitch, prendendo gli stereotipi della cultura indiana e facendoli assurgere ad opera d’arte, con ironia e divertimento.

The Inland Empire, la mostra di Jeff Soto a Londra

Grande personale dell’artista californiano Jeff Soto a Londra il 14 maggio nella Stolen Space Gallery. L’artista si prepara a conquistare l’impero britannico con The Inland Empire, mostra in cui saranno presentati 20 nuovi dipinti su pannello e su carta assieme ad un’installazione esterna di vasta scala. L’artista sarà inoltre presente in galleria per presentare una nuova serie di stampe fatte a mano e per firmare le copie del suo libro fresco di pubblicazione Storm Clouds.

The Inland Empire è una mostra politicamente impegnata che focalizza l’attenzione sugli effetti della recessione nell’area di Riverside dove l’artista vive, riflettendosi in quello che sta succedendo nel resto del mondo. In merito alla mostra ed al perché di questa tematica Soto ha recentemente dichiarato: “La regione in cui vivo è chiamata the Inland Empire. E’ a circa 30 chilometri da Los Angeles in mezzo al deserto ed alle montagne. Durante il boom economico la zona crebbe in maniera esponenziale sia in ricchezza che in popolazione. Dal 2007 è cominciato il lento declino sino alla perdita di 115.000 posti di lavoro ed alle condizioni di estrema povertà in cui la gente del luogo vive tuttora. Vedo la mia zona come una miniatura  di quello che sta succedendo in tutti gli stati del mondo con la classe operaia che diventa sempre più povera mentre i ricchi ed i potenti diventano sempre più ricchi e potenti”.

Un’americana a Roma

 Lo Studio Stefania Miscetti presenta il 21 maggio BLUE un nuovo lavoro dell’artista statunitense Nancy Spero (Cleveland, 1926) realizzato appositamente per lo spazio della galleria, dopo le precedenti mostre personali del 1991 e del 1996.

Co-fondatrice nel 1972 del gruppo AIR- Artists in Residence, prima galleria di New York gestita da sole donne, Spero appartiene alla prima generazione di artiste americane vicine al movimento femminista. La sua ricerca si è sempre indirizzata verso la costruzione di una soggettività nuova, credendo come lei stessa affermerà più volte, che: “la storia non è fissa ma mutevole, aperta all’interpretazione, e continua a vivere accumulando nuovi significati. Si tratta quindi di un’idea molto sovversiva poiché significa che la storia può essere cambiata, che i rapporti di potere possono essere rovesciati per il fatto che scegliamo di ricordare ciò che alcuni possano ritenere sia meglio dimenticare. Questa è la prerogativa dell’artista”.

Il primo giorno di felicità del Laboratorio Saccardi

 Martedi’ 19 maggio Velan Centro d’Arte Contemporanea di Torino presenta Il primo giorno di felicità, mostra personale del Laboratorio Saccardi a cura di Laura Barreca, in collaborazione con Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano.

Le due esposizioni di Milano e Torino fanno parte di un unico percorso e raccolgono le opere prodotte dal gruppo palermitano nel corso degli ultimi due anni. Il progetto contiene due nuclei di opere: un gruppo di 150 disegni su carta (Black Silk Stocking/part one, 2007-2009) e un gruppo di dipinti di medie e grandi dimensioni. I disegni, realizzati a penna, acquerello e collage su carta, esposti da Velan, a Torino, rappresentano temi legati all’esoterismo, attraversando una geografia di riferimenti piu’ o meno colti, alla storia dell’arte, ma anche alla cronaca nera, all’astrologia.

Enzo Cucchi alla Triennale di Bovisa

 La Triennale di Bovisa ha inaugurato l’11maggio il progetto Atelier Bovisa, il cui primo appuntamento e’ dedicato a Enzo Cucchi, artista di fama internazionale, esponente della Transavanguardia, movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva nel 1979.
Con Atelier Bovisa la Triennale si trasforma in un laboratorio vivo dove il visitatore ha la possibilità di attingere direttamente al lavoro e alle parole dell’artista in un confronto dialettico aperto. Il “fare” e’ messo al centro della mostra: le opere e una serie di incontri-workshop organizzati all’interno degli spazi espositivi faranno conoscere i processi creativi dell’artista per rivelarne aspetti inediti, fornendo nuove modalità di lettura del suo lavoro.

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