Tre progetti per il CIAC al Castello Colonna di Genazzano

 Il CIAC, Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea – Castello Colonna, sabato 23 maggio inaugura in contemporanea tre progetti: una grande mostra dal titolo Altre Stanze dell’artista Gioacchino Pontrelli che propone oltre venti grandi tele. Tutti lavori scelti tra la produzione degli ultimi anni più uno nuovo realizzato per il CIAC.

L’artista persegue una sua linea di ricerca fatta di interni, luoghi dove la presenza umana è assente ma continuamente evocata dalla rassicurante riconoscibilità di elementi di design, oggetti del desiderio alla portata tutti. L’individuo si riconosce negli oggetti perché in essi si può leggere la traccia della vita di ciascuno. Nei suoi lavori, il tratto fermo e quasi fotografico della pennellata lascia d’improvviso trasparire tracce, sempre più evidenti, di irregolarità. Intere zone dello spazio pittorico sono occupate da colore che sembra colare senza una direzione, un magma indistinto che tutto avvolge e distrugge. Un doppio binario dunque, fra perfezione segnica e caos.

Corrado Zeni in mostra allo Studio Glenda Cinquegrana

La galleria Glenda Cinquegrana: The Studio di Milano inaugura il 28 maggio la mostra Bird’s Eye, la prima personale di Corrado Zeni a Milano, in cui l’artista genovese presenta, in un allestimento sitespecific, una serie di nuove opere e un’installazione di disegni.

Secondo le parole di Luca Beatrice, la pittura di Zeni è pienamente allineata alle recenti ricerche dell’arte contemporanea, essa è infatti una “forma di relazione in grado di stabilire, al pari di altri linguaggi contemporanei, connessioni e sistemi, completandosi per mezzo dell’intervento “attivo” sia dello spettatore sia dell’oggetto rappresentato”.

Francesco Clemete super star a Soho

Incredibile evento lo scorso 2 maggio alla Deitch Projects a Soho, una delle gallerie più cool di New York in uno dei quartieri più famosi in relazione all’arte contemporanea. Lo spazio espositivo ha ospitato una grande mostra dal titolo History of the Heart in Three Rainbows dedicata al nostro Francesco Clemente, già estremamente famoso negli States, che ultimamente sembra viaggiar ancor più a vele spiegate.

L’artista ha presentato tre grandi tele di circa 18 metri dividendole successivamente in 5 separate sezioni. Le monumentali tele dipinte ad acquerello hanno letteralmente fasciato il perimetro della galleria creando un’atmosfera rituale e di contemplazione. L’artista ha tradotto l’esperienza della vita spirituale in arte riproducendo nelle opere la forza e la luce dell’arcobaleno come lampo nella lunga notte a tinte scure della tavolozza dell’artista.

Francis Alÿs e le 300 facce di Santa Fabiola

Singolare ed affascinante la mostra dal titolo Fabiola al National Portrait Gallery di Londra che ospita l’ultimo lavoro di Francis Alÿs. L’opera dell’artista è del tutto sorprendente, non solo per il fatto che a costituirla siano 300 ritratti di donna ammassati senza respiro sulle pareti dello spazio espositivo. La cosa più stravagante è che tali dipinti raffigurano sempre la stessa donna nella stessa posa, su di uno sfondo completamente nero e con il velo rosso in testa.

Si tratta della santa cattolica Fabiola, protagonista di un famoso dipinto dell’artista francese del 19° secolo Jean Jacques Henner. Francis Alÿs non ha eseguito i 300 dipinti per suo conto bensì li ha letteralmente collezionati in oltre 15 anni di ricerche, acquistandoli da pittori professionisti o semplicemente dai mercatini delle pulci. La speciale collezione di ritratti include alcune singolari versioni su vetro dipinto, su legno, immagini colorate a pastello e persino una Fabiola accuratamente raffigurata su semi di sesamo dipinti. Con questa mostra l’artista belga trasforma l’atto del collezionare in un prisma visivo, una meraviglia oscura ed un feticismo ripetuto fino all’ossessione, fino alla completa adorazione dell’icona stessa.

David Hockney e il suo iPhone

Nella sua lunghissima carriera artistica David Hockney ha abbracciato molte tecniche e sperimentazioni. Questa volta il famoso artista britannico ha deciso di usare il suo telefono cellulare per creare mini dipinti sfruttando la tecnologia touchscreen del suo iPhone.

Hockney ha acquistato il telefono solamente quattro mesi fa ed ha subito deciso di trasformarlo in una tela hi-tech che ha piazzato su di un microscopico cavalletto nel suo studio di Londra. L’artista che ha già dipinto una serie di paesaggi ed elementi floreali, ha recentemente dichiarato: “Comodamente disteso nel mio letto posso inviare ad i miei amici le opere che creo con l’iPhone, mi piace dipingere fiori e mandarli ai miei conoscenti, così possono avere sempre fiori freschi!”.

Marc Quinn e il Mito

Evento di grande interesse per la Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti di Verona che ha realizzato una straordinaria mostra di arte contemporanea dedicata a Marc Quinn, uno degli esponenti più originali della Young British Art, tra i maggiori artisti a livello mondiale. L’evento dal titolo Il Mito sarà visibile dal dal 22 maggio al 27 settembre 2009 e sarà curato da Danilo Eccher. Il duo Quinn-Eccher ha già collaborato in occasione di una grande mostra monografica che si è tenuta nel 2006 al Macro di Roma.

La presente mostra è stata inoltre  selezionata come evento collaterale alla 53esima Biennale di Venezia. Marc Quinn sarà presente a Verona con una completa selezione di opere in un evento espositivo che darà alla città una prestigiosa rilevanza internazionale. La mostra si sviluppa lungo un percorso che coinvolge i principali siti storici della città con cui dialogano alcune grandi installazioni, posizionate nella cornice scenografica dei monumenti più rappresentativi, da Piazza Bra a Castelvecchio, a Porta Borsari.

Committenze contemporanee, Hans Op de Beeck e Correggio

Terzo appuntamento di Committenze Contemporanee, progetto nato nel 2007 dove si vuole associare ad ogni mostra dedicata ad un artista del passato l’opera originale di un artista contemporaneo, commissionata dalla Galleria Borghese in accordo e con il sostegno di UniCredit Group e del Maxxi di Roma. Il 28 maggio presso l’Uccelliera di Villa Borghese sarà la volta dell’artista belga Hans Op de Beeck che si confronterà con l’opera del grande artista parmense Correggio.

La mostra In silenziosa conversazione con Correggio, curata da Laura Barreca si traduce in due serie di grandi acquarelli in bianco e nero, realizzati appositamente per l’occasione che parlano dell’aspetto più melanconico, intimista e sensuale dell’opera del maestro tardo rinascimentale.

Sebbene l’approccio di Op de Beeck sia multidisciplinare, lo spirito del suo lavoro è radicato nella pittura figurativa. Attraverso libere associazioni e l’uso della fotografia Op de Beeck isola, traspone e astrae dai dipinti del Correggio figure, ambientazioni, oggetti, dettagli sintetizzandoli in nuove composizioni.

Francesco Clemente in mostra al Madre di Napoli

Il museo Madre ospiterà dal 29 maggio al 12 ottobre 2009, la mostra Francesco Clemente. Naufragio con spettatore, 1974-2004 una grande retrospettiva dedicata all’artista partenopeo che nel museo ha lavorato per 4 mesi nel 2005 ad un affresco e a un pavimento in ceramica.

La  manifestazione si ripropone di indagare l’influenza della cultura italiana ed in particolare quella partenopea, nell’opera dell’artista. Per più di trent’anni Clemente ha continuato a salpare dal suo luogo natale  per poter poi lentamente intrecciare percorsi che lo hanno ricondotto a casa. Infatti è la storia di Napoli e dell’Italia, paese che l’artista costantemente si è lasciato alle spalle, il vero motore che le sue opere sottendono.

Ad Amburgo la retrospettiva di Cecily Brown

La Deichtorhallen di Amburgo ospita dal 25 aprile al 30 agosto 2009 un’importante mostra della pittrice Cecily Brown. L’evento è il primo in europa a mostrare un’ampia retrospettiva dell’artista inglese comprendente 48 opere dal 1998 al 2008. Cecily Brown (1969) sceglie soggetti erotici per le sue enormi tele, il suo lavoro si avvicina all’astratto poiché le forme sembrano solitamente dissolverse in un cromatismo puro.

Tatto, piacere e passione sono le emozioni che si associano alle opere dell’artista che evocano momenti di esperienza umana allacciandosi alla tradizione figurativa di Nicolas Poussin, Edouard Manet e William Hogarth sino a giungere all’espressionismo astratto di Willem de Kooning. Negli scenari dei suoi ultimi lavori figure sfuggenti si muovono all’interno di paesaggi pastorali dove la tensione dell’astratto invade i frammenti narrativi donando energia pura. I soggetti si riducono a masse dissolte in continua attività che attraverso la frammentazione delle forme creano un flusso continuo con le quinte che ritraggono paesaggi immaginari.

Pietro Ruffo e Lorcan O’Neill uniti per la nuova pittura

Globartmag era presente ieri al vernissage della mostra Grasweg, personale di Pietro Ruffo alla galleria Lorcan O’Neill di Roma. Precisiamo sin da subito che la galleria in questione ha precedentemente ospitato nomi del calibro di Jeff Wall, Martin Creed, Luigi Ontani, Tracey Emin, Anselm Kiefer e chi più ne ha più ne metta. Ciò non è a testimoniare un nostro timore reverenziale nei confronti del blasonato spazio romano ma aiuta a comprendere l’importanza di una mostra di giovane arte in una galleria di caratura internazionale.

Detto questo passiamo ad una serena analisi dell’opera di Pietro Ruffo, giovane artista classe 1978 proveniente dal noto gruppo del Pastificio Cerere. Realmente bello e significativo il lavoro dell’artista romano che riesce ad entusiasmare per l’estremo controllo della tecnica e per l’uso innovativo di elementi contrastanti.

Doppia personale per la Monitor di Roma

Si è inaugurata ieri alla galleria Monitor di Roma la doppia personale di Ra di Martino ed Adam Avikainein con due progetti inediti in un evento che ha abbracciato pittura e video arte in un singolo ed interessante momento.  Globartmag era presente al vernissage in grande spolvero e con nostro grande orgoglio andiamo ora a proporre il resoconto di quel che abbiam veduto.

Partiamo con Ra di Martino: momento di estrema maturità visiva ed immaginifica di respiro internazionale per un’artista che rappresenta ad ora quanto di meglio possa offrire il nostro paese nel campo della video arte. L’ultima fatica August 2008 è un piccolo gioiello. Interno belga, dopo i primi dettagli in primissimo piano scopriamo un uomo ed una donna (Maja Sansa e Mauro Remiddi) immobili in una posa plastica su di una scalinata, un momento di attesa o di fuga che congela ogni emozione in un unico asettico gesto e che ricorda l’eterea consistenza statuaria di un Apollo e Dafne a ruoli capovolti.

Drago pubblica il libro su Nick Walker e Banksy…

Nel mondo della street art ne succedono di tutti i colori e spesso un fresco nome balza agli onori delle cronache. Ma ogni anno, quando Nick Walker propone nuovi lavori al pubblico, il mercato dell’arte contemporanea viene scosso da violenti tremori. Le opere dell’artista inglese sono presenti in istituzioni private, gallerie e collezioni di tutto il mondo. Molti inoltre pensano che in realtà Walker ed il famoso street artist Banksy siano la stessa persona e nel maggio dello scorso anno molte riviste d’arte hanno indagato sull’identità segreta di quest’ultimo.

Walker ha però smentito come da copione ogni ipotesi, affermando di aver conosciuto Banksy a Bristol verso la fine degli anni novanta ma di aver scambiato solo pochissime parole con il fantomatico artista. Ad ogni modo la casa editrice Drago presenta in questi giorni al pubblico il primo libro monografico dedicato all’arte di Nick Walker dal titolo A Sequence of Events. Questa pubblicazione tanto attesa rappresenta una riflessione sugli ultimi 10 anni di operato dello street artist e si compone di 96 pagine con una meravigliosa selezione di immagini che rappresenta un’opera nell’opera oltre che un vero e proprio oggetto da collezione per gli amanti ed appassionati di tutta la street art.

Paola Pivi Vs Jonathan Meese all’Accademia Tedesca di Roma

L’Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma ha inaugurato ieri la mostra Soltanto un quadro al massimo presentando le opere di due grandi nomi della nuova arte contemporanea Paola Pivi e Jonathan Meese. La rassegna giunta alla sua decima edizione mette a confronto un’opera di un artista italiano con una di un artista tedesco.

Paola Pivi, abituata a confondere e divertire il pubblico con interessanti e fantasiose installazioni, presenta la grande scultura Have you seen me before? (2008) costituita da un grande orso in poliuretano ricoperto di piume gialle: una presenza divertente e giocosa, che strizza l’occhio agli agglomerati di peluche di Mike Kelly e alle sculture kitsch di Jeff Koons, con quel pizzico di ironia tipica di un certo filone dell’arte italiana d’oggi, che vede come capofila Maurizio Cattelan.

Requiem per Damien Hirst

Dal 25 aprile al 20 settembre 2009 il Pinchuk Art Centre di Kiev presenterà una grande retrospettiva dedicata al controverso estro creativo di Damien Hirst. Lo spazio espositivo fondato dal magnate della finanza Victor Pinchuk ospiterà più di cento opere create dall’artista britannico dal 1990 al 2008 in una superficie espositiva di oltre 2.5000 metri quadrati.

La mostra che avrà il titolo di Requiem e presenterà, oltre alle ormai note installazioni con gli squali sezionati Death Explained del 2008 e Death Denied del 2007, alcune delle opere più rappresentative di Hirst. Saranno presenti alcuni primi lavori come A Thousand Years del 1990, la scioccante testa di mucca ricoperta di mosche e vermi. Sarà presente inoltre Away from the Flock del 1994 la famosa installazione raffigurante una pecora sotto formaldeide.

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