Il 7 giugno 2001 si inaugurava quella che oggi è ricordata come una delle più memorabili edizioni della Biennale di Venezia, quella Platea dell’umanità di Harald Szeeman che si apriva con il Quadro Mondiale, la grande distesa di bandiere dipinte da Marco Neri. Nel decimo anniversario della sua partecipazione alla Biennale, Marco Neri, nella prima mostra personale alla galleria Pack, dà vita ad un tour virtuale attraverso i Giardini della Biennale, in una sorta di rivisitazione critica e sentimentale del proprio passato, presentando 7 dipinti, 5 sculture oltre a 26 collage a rappresentare ciascun padiglione.
Gli edifici , geroglifici-silhouette-bandiere, diventano elementi mistici, sagome in codice binario, cifre grafiche corrispondenti ai connotati di una identità precisa. Ritratti architettonici volti a cogliere la personalità di ciascuna costruizione. Nel realizzarli, la mano dell’artista si piega all’osservanza della specificità strutturale del soggetto. Proprio questa volontà di aderenza al tema – che è non tanto raffigurato quanto indicato simpateticamente, evocato nella sua essenza memoriale – ha portato alla sperimentazione del nastro, alla pratica di una speciale pittura “adesiva”.