Molly Crabapple, regina della Burlesque Art

 come forse molti di voi avranno notato negli ultimi anni la società si è lasciata catturare dai languidi richiami del Burlesque. In sostanza il Burlesque è una tipologia di spettacolo parodistico nato in Inghilterra nella seconda metà dell’Ottocento e successivamente migrato con successo negli Stati Uniti. Lo spettacolo consiste in danze perlopiù a sfondo satirico e furbescamente sexy eseguite da ballerine corredate da corsetti,guepierre, giarrettiere, boa ed altri tipi di lingerie in un turbinio di colori vistosi ed acconciature sapientemente ricercate.

Dagli anni novanta ad oggi il burlesque è stato protagonista di un prepotente ritorno, è nato quindi il new burlesque che ha proiettato nello star system nomi come Dita Von Teese,Miss Dirty Martini, Julie Atlas Muz, le Pontani Sisters e Cecilia Bravo. Anche numerose star dello spettacolo come Madonna, Christina Aguilera, Gwen Stefani e Marilyn Manson si sono lasciate affascinare dal ritorno di questo movimento.

Edward Robin Coronel alla MondoPOP di Roma

Dal 5 Maggio al 2 Giugno MondoPOP presenta “Sogni di Zucchero” una mostra personale di Edward Robin Coronel. Sogni di Zucchero è costituita da piccole opere – con un nuovo gruppo di personaggi, unici, increspati, pelosi, che amano i dolci, le insalate, i vizi e la carne. L’immaginazione di Coronel è stratificata, il suo processo pittorico consiste nel riportare in vita le personalità e i pensieri interiori della sua nuova collezione di personaggi.

Sono gli animali i protagonisti assoluti delle opere di Coronel, gli esseri più dolci che molto spesso accompagnano il nostro percorso quotidiano e lo rendono meno pesante con le loro coccole i loro giochi ed il loro amore incondizionato. Animali golosi, animali che molto spesso viziamo con cibi prelibati appositamente confezionati per loro, e perché no animali sognanti. I loro sogni sono più semplici dei nostri perché per loro fortuna, anche se non tutti, non affrontano i problemi che la società civile ogni giorno ci presenta. Sognano un dolcetto, una carezza del padroncino o di correre con gli amici in campi sterminati e fioriti a primavera.

Dan Barry alla galleria MondoPOP di Roma

Dal 5 Maggio al 2 Giugno MondoPOP presenta “Combinatoria” una mostra personale di Dan Barry. Combinatoria è composta da diversi gruppi di piccole opere a tecnica mista – che vanno da “elementi botanici antropomorfi” a “giovani con teste di frutta” – da ” piccole astrazioni di una parola ripetuta” a ” Drippy babies”. Il processo di Barry si articola in splendidi strati, gocce e sporco con immagini trovate ed usurate – con un disegno a matita meccanica ed altre forme di segno idiosincratico.

I suoi uccelli irreali, la cui fisionomia non è mai del tutto percettibile, sono i protagonisti di molte opere, quasi a significare che “ l’object trouvé “ nella sua unicità estetico/emozionale possa giungere in maniera inconscia dallo sguardo all’anima dello spettatore, ricreando in questo modo il processo di selezione/appropriazione compiuto dall’artista durante la loro realizzazione. Uccelli come simbolo della libertà, come libero è Barry di rappresentare ciò che vuole ma sempre in chiave ottimistica, assemblando, ritagliando, colorando, ed infine realizzando ex novo immagini che parlano del proprio io. Un io non criptico ed impenetrabile, ma collettivo e positivo perché l’arte deve essere vissuta come ultimo baluardo della vivacità e della gioia di vivere dell’essere umano, in questo mondo sempre più preso da problemi economico/sociali in cui l’estetica ed il gusto artistico non hanno più il posto che spetterebbe loro.

Gary Taxali da Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano

La galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea inaugura la prima mostra personale italiana dedicata all’opera di Gary Taxali (dal 9 febbraio al 17 marzo 2012), artista fortemente rappresentativo di una scena neo-pop d’oltreoceano in continua ebollizione che, pur ricollegandosi culturalmente al movimento Pop-Surrealism (noto anche come Low-brow), ne rappresenta una interessante evoluzione di senso e di linguaggio. L’opera di Taxali nasce dalla sintesi sapiente tra l’iconografia retrò dei comics americani di inizio novecento (citiamo ad esempio il Popeye di Elzie Crisler Segar, i Barney Google & Snuffy Smith di Billy De Beck o i Nancy and Sluggo di Ernie Bushmiller) e una visione artistica dal sentire ambiguo e distaccato, tipica dell’era dei media, in cui il rigore del messaggio visivo gioca con il flusso inconscio di segni casuali.

L’effetto è quello di una straordinaria reinvenzione estetica – fusione perfetta tra immaginazione, stile e contenuto – capace di delineare un felice universo visivo quieto ma allo stesso tempo frenetico e dal perimetro formale preciso e circoscritto.  La base per il suo lavoro è fornita da superfici riciclate quali, ad esempio, piatti di vecchi libri, carte ingiallite, buste postali ancora provviste di indirizzi e francobolli, frammenti di vecchie tappezzerie rinvenute chissà dove.

Takashi Murakami e Yoko d’Holbachie alla Mondo Bizzarro

Il più famoso artista giapponese contemporaneo immerso nel suo ambiente di riferimento. Definito dal «Time» come «il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea», Takashi Murakami è l’artista che ha stupito il mondo esponendo, nel 2010, il suo lavoro ultrapop nella solenne cornice della Reggia di Versailles. Nato nel 1962 in un quartiere popolare di Tokio, Murakami, dopo aver studiato a fondo e assimilato l’eredità della pittura classica del suo Paese, è riuscito nell’intento di coniugare la storia dell’arte del Sol Levante con il mondo del manga e degli anime, sintetizzando questo connubio solo apparentemente incredibile in una visione organica coerente: un universo dove l’inconscio collettivo esplicita le sue contaminazioni televisive e musicali nell’ambito di una nuova estetica superflat.

Mondo Bizzarro dal 3 dicembre rende omaggio al re indiscusso dello stile otaku, all’uomo su cui è ricaduta l’eredità ideale di Andy Warhol e al creativo capace di rivificare l’immagine di Luis Vuitton e persino di Google con una mostra dove, accanto a una selezione di serigrafie firmate dal Maestro, troveranno spazio un grande numero di tavole originale firmate dai più illustri rappresentanti del cartone animato giapponese. Figure come quelle di Daytan, Gundam, Daltanious, Rocky Joe e molte altre, messe in dialogo diretto con le opere di Murakami per un allestimento che sarà una vera e propria camera delle meraviglie ultracontemporanea.

Nicoletta Ceccoli – Incubi Celesti

La Dorothy Circus Gallery di Roma, in occasione del suo quarto compleanno il 29 ottobre, riporta sulle scene dell’arte contemporanea italiana Nicoletta Ceccoli, con una mostra personale dal titolo “Incubi Celesti”, un omaggio all’Alice di Lewis Carroll. Al tema dell’infanzia che svanirà senza lasciare traccia, a quel passaggio che porta il bambino nel mondo degli adulti e al sogno, l’artista Nicoletta Ceccoli dedica la sua mostra.

Alice diventa allegoria degli incubi celesti dei bambini, popolati da mostri, avventure straordinarie, la curiosità morbosa per l’eccitante paura e l’angoscia prima del risveglio liberatorio. Una bambina dai grandi occhi grigi, con il volto di porcellana tiene in braccio tante bambole con le sue sembianze, tanti frammenti di una se stessa che non c’è più. I colori diafani si stagliano su uno sfondo nero che racconta sapientemente l’immenso vuoto della solitudine incombente sulle anime, al quale si cerca di rimediare colmandolo con degli oggetti, abitanti di una realtà parallela riflessa. La fanciulla impone un senso di silenzio cinematografico come se volesse condividere un misterioso segreto con chi le sta di fronte. Un coniglietto addolorato, nocchiero dell’Ade dell’infanzia, traghetta l’antica compagna di giochi presso l’altra sponda, solcando le acque tristi in cui galleggiano pezzi di lego e altri giocattoli al fine di raggiungere l’età adulta: atmosfere sospese, rarefatte, da sogno.

Fantasilandia alla Galleria Antonio Colombo di Milano

 La galleria di Antonio Colombo presenta per la prima volta a Milano alcuni tra i più effervescenti artisti della nuova scena pop contemporanea mondiale: i maestri del Pop Surrealismo americano Gary Baseman, Tim Biskup e Eric White, i fuoriclasse del Low Brow come Anthony Ausgang, Gary Taxali e Heiko Müller, il pittore Nicola Verlato che ha introdotto il movimento in Italia così come lo storyteller della pittura Gabriele Arruzzo.

Fantasilandia, curata da Julie Kogler, è una mostra che mette in luce gli aspetti più innovativi di uno scenario artistico pulsante e straordinario che comincia a spopolare nei più importanti musei internazionali. Ormai ricercatissimi dagli appassionati del genere e da una sempre crescente schiera di collezionisti del mainstream, gli artisti scelti per questa prima milanese sanno muoversi con abilità tra cultura pop e cultura alta cimentandosi in un figurativismo, espressione delle ultime estetiche del XXI secolo dove le nuove icone si fondono con un immaginario fantasioso che invita lo spettatore ad un viaggio sorprendente nel mondo onirico. 

Jonathan LeVine ed il Pop Surrealism alla riscossa

 Per il quinto anniversario della sua galleria di New York, Jonathan LeVine ha riempito i suoi spazi con opere di 35 artisti, molti dei quali fanno parte della sua scuderia. Lo spazio si trova nella zona di Chelsea ma non aspettatevi di vedere una mostra con opere caratterizzate da astrazioni cool o ermetiche forme concettuali. L’evento è infatti dedicato a quella che comunemente è definita Lowbrow art o Pop Surrealism,  filone artistico che vanta nelle sue file numerosi talenti e che fino ad ora è stato relegato ai margini del mercato dell’arte.

Ovviamente le cose stanno lentamente cambiando e dopo anni di gavetta anche la Lowbrow Art comincia a raccogliere i consensi da parte di pubblico, critica e collezionismo. “siamo ad un importante punto di svolta, ora il mercato internazionale e la scena dell’arte istituzionale si sono resi conto di queste meravigliose opere” ha dichiarato LeVine con quella soddisfazione di chi fin dall’inizio della carriera di dealer ha deciso di puntare tutto sull’imprevisto.

Un documentario sulla nuova scena Lowbrow

Il Lowbrow, famosa corrente partita dalla realtà underground della Los Angeles degli anni ’70 e depositaria della cultura dei comics e dei linguaggi visivi propri della strada, è in procinto di cambiar pelle. Come molti di voi sicuramente sapranno, da alcuni anni imperversano sulla scena dell’arte internazionale i giovani talenti della New Brow, ebbene la London Miles Gallery di Londra ha deciso di ospitare nei suoi spazi, in prima visione assoluta, la proiezione di un interessante documentario dedicato a questa corrente artistica.

Si tratta di New-Brow The rise of Underground Art, film presentato dalla Humble pictures in collaborazione con la Shooting Gallery di San Francisco e vincitore del festival contemporary art documentary. Il documentario mette in luce le storie e la creatività dei grandi personaggi di questo nuovo movimento d’arte contemporanea e cioè artisti del calibro di Shepard Fairey, Ron English, Silvia Ji, Gary Baseman, Shag e molti altri. Questi grandi protagonisti del filone New Brow illustrano le loro opere ed i loro progetti passati e futuri ma cosa ancor più importante durante lo scorrere delle immagini Baseman e soci parlano liberamente di questo movimento dalle sue origini al suo sviluppo odierno, anticipando qualche previsione sul suo futuro.

Una mostra Ultra Erotica alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma

Dal 30 gennaio 2010, alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma, un gruppo di artisti provenienti da diversi continenti, culture e lingue si ritrovano uniti dalla forza primordiale dell’eros nella mostra collettiva Ultra Erotica. Eccessive, surreali, dark, viscerali fino al limite estremo, le opere di Michael Hussar, Zoe Lacchei, Ken-ichi Murata, Roberto Baldazzini, Dorian X, John Santerineross, Atsushi Tani e Makiko Sugawa svelano lo straordinario potere positivo di una sessualità concepita e rappresentata fuori dall’ordinario.

Ognuno di loro usa linguaggi e tecniche differenti: in mostra si potranno vedere quadri a olio (Hussar) e ad acrilico (Dorian X), disegni a tecnica mista (Lacchei) o a china (Roberto Baldazzini e Makiko Sugawa), fotografia classica (John Santerineross e Atsushi Tani) e colorata a mano (Ken-ichi Murata).
Particolarmente importante sarà la presenza del famoso pittore californiano Michael Hussar, classe 1964, che esporrà per la prima volta in Italia i suoi preziosi dipinti a olio, cupi, inquietanti e dominati da pulsioni come amore, peccato, redenzione e morte. Opere che sono vere e proprie icone contemporanee, meravigliose e decadenti. In Italia, è diventata celebre la sua copertina del libro V.M. 18 di Isabella Santacroce.

Ricordi, sensazioni e immaginazione questo è Ray Caesar

La galleria romana Mondo Bizzarro presenta il 5 dicembre la mostra Sogni di Cristallo, seconda personale italiana dell’artista canadese Ray Caesar. Nato a Londra nel 1958, Caesar vive a Toronto da circa 40 anni. Le sue mostre si sono tenute prevalentemente negli Stati Uniti, ma anche in Canada, in Australia, in Francia e in Inghilterra.

Laureato in architettura presso l’Art College for Design & Architecture di Ontario, Ray Caesar ha lavorato come illustratore all’interno del dipartimento di arte e fotografia medica di un ospedale pediatrico di Toronto. Parallelamente, ha operato per diversi anni nell’industria del cinema e della televisione, come addetto agli effetti speciali e all’animazione digitale, oltre a dedicarsi alla pittura. L’arte è infatti da sempre la sua passione più grande; fra gli artisti che Caesar ammira e che cita ancor oggi come fonti d’ispirazione vi sono Jan van Eyck, William Turner, Edward Hopper, Paul Cadmus, Salvador Dalì, Matthew Barney e John Currin.

Riot Queer is dead. Just like a rock star

Disturbante, sensuale, irriverente, orrorifica, erotica: l’arte di Riot Queer (classe 1982, romano di nascita, milanese di adozione e cosmopolita per vocazione) non conosce mezze misure e non offre altre scelte allo spettatore e alla critica che non siano i due estremi opposti dell’odio e dell’amore. Dopo i successi di San Francisco e Parigi, arriva per la prima volta in Italia una mostra personale di Riot Queer, araldo del movimento Punk Surrealism e propugnatore di una bellezza ribelle e irregolare, che sa essere allo stesso tempo conturbante e pericolosa, macabra e seducente.

Sbudellato da una groupie in preda a un attacco di gelosia dopo aver scoperto il suo idolo a letto con il suo migliore amico o fatto secco da un vecchio critico d’arte esasperato dal suo cattivo gusto e dal comportamento indecoroso che sfoggia in ogni pubblica esternazione, Riot Queer mette a frutto l’occasione di questa sua prima personale in Italia per portare in scena la sua dipartita rock che, secondo copione, non è certo la migliore delle morti possibili. Il titolo della mostra è Riot Queer is dead. Just like a rock star e, a fare da contorno al fetido feretro dell’artista, saranno proposte al pubblico due serie di lavori realizzati del 2009.

Gary Baseman diventa curatore

Per una volta Gary Baseman ha deciso di spogliarsi dalle vesti di prodigio della corrente lowbrow americana e passare la linea di confine trasformandosi in curatore d’eccellenza. L’evento curato dal nostro beniamino prende il titolo di True Self e avrà luogo il prossimo 24 ottobre alla celebre Jonathan LeVine Gallery di New York.

Baseman ha avuto l’arduo compito di selezionare oltre 40 artisti che hanno prodotto nuove opere appositamente per l’evento. Come recita il titolo della mostra, il tema è libero ed ogni artista ha così potuto sbizzarrirsi senza pregiudicare la propria fantasia creativa. Baseman ha inoltre incoraggiato la carica artistica individuale abolendo restrizioni legate al mezzo espressivo ed alle sue dimensioni.

Daniel Johnston diventa un videogame

L’arte e la musica di Daniel Johnston, artista naive e cantautore lo-fi sgangherato e squinternato che non possiede nemmeno un telefono è diventata un coloratissimo videogame. Già perchè le sue buffe ma bellissime canzoni come Funeral Girl e le sue opere d’arte come Jeremiah the Innocent figureranno in Hi, How Are You? un nuovissimo gioco per iPhone realizzato da Peter Franco e Steve Broumley.

I fortunati giocatori di tale divertente videogame impersoneranno Jeremiah una simpatica ranocchia dai grandi occhi, guidandola attraverso uno psichedelico scenario fatto di demonietti rossi, facce allucinate ed altre funamboliche creazioni dell’amatissimo artista americano. “Abbiamo costruito il videogioco attorno alla storia storia di un uomo che vive la sua vita cercando di trovare il vero amore ma si imbatte ripetutamente in figure maligne e demoniache. In sostanza questa è la storia di Daniel, in perenne lotta con i demoni che vivono all’interno della sua mente” Ha dichiarato Franco ai microfoni del New York Times.

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