“Il rumore che resta, il rumore che resta di te”. Chi mai ha immaginato di poter restare per un attimo soli, in silenzio e cercare quel che resta dentro di sé, di un rumore, del rumore di un altro nel nostro corpo, nella nostra vita. Basterebbe distaccarsi dall’appiattimento che sta alla base della nostra quotidianità e magari potremmo ascoltarlo. Se riuscissimo a compiere quest’operazione, potremmo attraversare una porta, quella che ci permetterà di guardare fisso in fondo noi stessi, senza filtri o edulcoranti.
“Qual è il tuo rumore? Qual è il tuo rumore dell’amore?”. Inizieremo quindi a sentire la vita attraverso il nostro corpo cercando di afferrare a 360 gradi tutti gli impulsi che ci circondano. Ricci/Forte – Macadamia Nut Brittle. “Facciamo finta che ci amiamo”. Slanci, euforie, crisi, pianti, dolore, sesso e poi abbandono, amore, disinteresse, ironia, desiderio di annientarsi. Tutto davanti ai nostri occhi con estrema sincerità, testimoni di una radiografia della realtà, dell’uomo, di noi stessi.