Pier Paolo Calzolari torna nella sua Bologna

Pier Paolo Calzolari ritorna nella sua città con una grande esposizione articolata in tre luoghi,pubblici e privati,fra i più prestigiosi di Bologna. L’artista,che iniziò la sua avventura nel 1965 a Bologna allo Studio Bentivoglio,ha creato per la sala ottagonale del Museo Morandi un opera di ampie dimensioni,la quale sarà inaugurata sabato 22 Gennaio alle ore 18.00 e la si potrà visitare fino al 13 Febbraio 2011.

Intanto al Mambo,alle 17.00 dello stesso giorno,inizieranno le proiezioni di alcuni video dell’artista di grande interesse e soprattutto,che assai raramente è possibile vedere. Le proiezioni continueranno fino al 27 Marzo. Fino al 27 Marzo resterà aperta anche la parte dell’esposizione che si inaugurerà alla Galleria de’Foscherari alle ore 18.30,sempre di sabato 22 Gennaio.

Quando l’artista supera il critico

Molti sono concordi nel definire le figure del critico e del curatore d’arte contemporanea come l’unico mezzo per presentare, avvalorare e spiegare l’opera di un determinato artista. Questo potrebbe suonare bene per personaggi come Pierre Restany, Harald Szeemann, Germano Celant o Achille Bonito Oliva che di fatto hanno accentrato diverse forze creative, coniando nuove avanguardie ed hanno partorito nuove architetture per l’esegesi dell’opera alimentando il mito e la mitopoiesi.  Inoltre non è un mistero che artisti come Maurizio Cattelan avrebbero di certo meno appeal senza gli scritti di altrettanti Massimiliano Gioni del caso.

La scrivente, in qualità di critico e curatore d’arte contemporanea, è però fermamente convinta che in moltissimi casi l’artista riesce a superare il critico, rendendo superfluo il ruolo ed il bisogno di quest’ultimo. A riprova del fatto basti citare i Paragraphs on Conceptual Art redatti dal grande Sol LeWitt per comprendere quanto un artista sia in grado di divenire il più grande teorico di se stesso.

Florian Neufeldt e Prevenire la cura al 26cc di Roma

26cc apre il prossimo 15 dicembre alle ore 18:30 la nuova stagione con due mostre. La personale dell’artista tedesco Florian Neufeldt – in collaborazione con The Gallery Apart – e Prevenire la cura che presenta i progetti di dodici curatori. Nothing succeeds like success, and nothing survives like survival, parla di inibizione e dell’impotenza di fronte alle dinamiche incontrollabili del potere. Gli scheletri di alcune sedie da ufficio – manipolate in modo da alterare il binomio aspetto/funzione -compongono un’originale e frammentata architettura aerea che ospita il suono.

Gli altoparlanti diffondono il suono di una voce che recita ripetutamente – e fino a rimanere senza fiato – una serie di parole che sembrano avere un significato simile. Le parole recitate si riferiscono alla sopravvivenza e alla competitività in ambito sociale, ad esempio: forza, resistenza, potere; sono una sorta di mantra inutile, quasi grottesco perchè la voce si fa sempre più flebile. Neufeldt sceglie volutamente parole ambigue che hanno sensi e significati diversi, se si confronta il linguaggio comune con quello utilizzato, ad esempio, nella sfera economica; e in tal modo pone in evidenza le strategie attraverso cui il potere agisce, utilizzando le regole e i codici in maniera esclusivo.

Jason Kalogiros – Testimony of Simplicity

Unosolo di Milano inaugura il 15 dicembre Testimony of Simplicity, la prima mostra personale in Europa dell’artista americano Jason Kalogiros. Per l’occasione Kalogiros ha realizzato una serie di lavori fotografici in cui raddoppiamento e ripetizione diventano sia strumento di produzione che metaforico punto di partenza. Per realizzare queste immagini l’artista ha utilizzato una fotocamera a foro stenopeico (double pinhole camera) costruita con un contenitore d’avena della marca Quaker Oats. Due buchi realizzati in prossimità degli occhi dell’iconico ritratto che appare su questo contenitore diventano aperture gemelle che producono un’immagine doppia.

Il nome Quaker Oats, insieme al volto sorridente ormai simbolo di questo prodotto, intende suggerire quegli ideali di integrità, onestà e purezza spesso associati alla Società degli Amici – o Quaccheri, altro nome con cui sono conosciuti i fedeli di questo movimento religioso appartenente al protestantesimo. Con le parole Testimony of Simplicity i quaccheri intendono sostenere che l’individuo dovrebbe vivere la propria vita all’insegna della semplicità, concentrandosi solo su ciò che è realmente importante. Kalogiros si appropria del nome di questa dottrina per farne un principio guida nel proprio lavoro.

I Love Music – Le connessioni, affinità e contaminazioni tra arte e musica

I LOVE MUSIC, a cura del critico Barbara Martusciello e di Giuseppe Stagnitta, organizzato da Takeawaygallery, è un progetto espositivo che inaugura a Roma giovedì 18 novembre 2010 e che si articola in tre appuntamenti espositivi, i successivi dei quali si apriranno rispettivamente giovedì 20 gennaio e giovedì 17 marzo 2011.

La mostra collettiva che coinvolge 20 fotografi e artisti che usano il mezzo fotografico i quali si confrontano con il tema della musica in tutte le sue possibili declinazioni sono: Claudio Abate, Matteo Basilè, Emiliano Cataldo, Mimmo Cattarinich, Giovanni Cozzi, Angelo Cricchi, Francesca Da Canal, Nicola Di Caprio, Teresa Emanuele, Stefano Esposito, Ilaria Ferretti, Rodolfo Fiorenza, Carlo Gallerati, Guido Laudani, Rosetta Messori, Claudio Palmieri, Nicolaj Pennestri, Arash Radpour, Fernanda Veron e Pino Settanni – recentemente scomparso, al quale sarà dedicato un particolare omaggio a chiusura della manifestazione alla quale aveva aderito con grande entusiasmo – evidenziano come tra le Arti visive e la Musica ci sia sempre stato un profondo rapporto basato su citazioni, connessioni, affinità e contaminazione linguistica.

Ritrovata in un’area industriale del Bronx un’opera di Richard Serra

Richard Serra non ha certo bisogno di presentazioni, lo scultore americano però oltre ad essere un artista riconosciuto in tutto il mondo è egualmente celebre per opera mastodontiche e ambiziose che molto spesso hanno incontrato contrasti e difficoltà. Va detto infatti che Serra è uno dei primissimi artisti ad aver creato un’opera d’arte pubblica che è poi stata rifiutata dalle istituzioni.

Stiamo ovviamente parlando di Tilted Arc, arco leggermente curvo di 3 metri e mezzo installato nella Federal Plaza di New York ma subito contestato sia dalla cittadinanza che dagli stessi committenti. L’epopea del Tilted Arc si concluse nel 1985 quando un’assemblea pubblica decretò il definitivo trasferimento dell’opera, la decisione fu aspramente osteggiata da Serra il quale non voleva in alcun modo spostare l’opera pensata per la Federal Plaza. Alla fine il Tilted Arc fu definitivamente smantellato e gettato nella spazzatura.

Un’opera contro Paris Hilton e soci

Conoscete Paris Hilton? Beh, certamente non saremo noi i primi a presentarvi la giovane, ricca e viziata nipote di Conrad Hilton, fondatore dell’omonima catena di alberghi di lusso che vanta un patrimonio di circa 800 milioni di dollari.

Come ben saprete negli ultimi anni Paris si è tolta ogni possibile sfizio, lavorando come modella, cantante ed attrice e catturando l’attenzione dei media che gli hanno dedicato fiumi di inchiostro e copertine a profusione. Ovviamente Paris è più famosa per i suoi eccessi che per le sue doti artistiche ma spesso e volentieri è stata capace di lanciare mode e tendenze grazie al suo status di “famosa per essere famosa”. Negli ultimi anni, l’arte contemporanea non ha risparmiato la bionda Paris bersagliandola in tutte le maniere possibili. Uno dei più celebri tentativi di sabotaggio ai danni della celebre bambina viziata è sicuramente quello operato da Banksy che nel 2005 sostituì in 48 negozi di dischi di Londra, alcune copie dell’album Paris con dei cloni recanti il volto della Hilton rimpiazzato da quello del suo cane.

Giulio Paolini – Memoriale dal Convento. In via d’ipotesi

Dopo aver ospitato le mostre personali di Enzo Cucchi nel 2007, Ettore Spalletti nel 2008, Mario Merz nel 2009, quest’anno l’arte contemporanea internazionale torna nel Convento dei Servi di Maria di Monteciccardo il 17 luglio con il quarto appuntamento di Memoriale dal Convento, dedicato a Giulio Paolini. Il titolo del ciclo, tratto da un celebre romanzo dello scrittore portoghese Jose’ Saramago, sottolinea la particolare natura del luogo che ospita la mostra: un convento del Seicento immerso nel paesaggio marchigiano.

Nelle stanze del Conventino Paolini presenta un percorso concettuale che si dipana tra idea, immagine, identità, progetto, disegno e fotografia.

Svelati i piani del nuovo mega-museo di Eli Broad

La domanda è oramai divenuta il vero e proprio tormentone dell’anno: Dove sorgerà il nuovo museo di Eli Broad? Per mesi il più celebre collezionista e filantropo di Los Angeles ha rilasciato dichiarazioni su varie location per il nuovo museo che dovrebbe accogliere la sua collezione privata di arte contemporanea ma fino ad ora non si è ben capito dove sorgerà l’edificio. Verso la metà dello scorso aprile sembrava ormai definitiva la sede di Beverly Hills ma circa due settimane fa il Los Angeles Times ha invertito la rotta, dichiarando che il museo sorgerà a Santa Monica, sulla Grand Avenue.

Ed ecco il colpo di scena, secondo alcune testate giornalistiche di Los Angeles, alcune persone direttamente coinvolte nel progetto (che hanno scelto di rimanere anonime per vari motivi) hanno dichiarato che il nuovo museo sorgerà proprio vicino alla Walt Disney Concert Hall. Inoltre, sempre secondo le voci di corridoio, Broad avrebbe indetto una sorta di gara privata e segreta per la creazione del progetto. Alla gara avrebbero partecipato celebri archistars del contemporaneo come Rem Koolhaas, Diller Scofidio & Renfro, Christian de Portzamparc, Sanaa, Foreign Office Architects e Herzog & de Meuron, i quali avrebbero presentato vari disegni al celebre collezionista.

Sissi inaugura la UniCredit Project Room di Milano

Il 4 maggio l’artista Sissi inaugura la UniCredit Project Room di Milano con la mostra intitolata Addosso a cura di Angela Vettese e Milovan Farronato. Sissi (Bologna, 1977), vincitrice del premio Furla-Querini Stampalia nel 2002, insignita del Premio Francesca Alinovi nel 2003, Artista dell’anno nel 2005, è stata oggetto di mostre personali e collettive di rilievo tra cui quelle alla Galleria Civica di Trento e al Macro di Roma; nel 2009 ha partecipato alla Biennale di Venezia.

Come dimostra la sua costante attenzione alla pratica della performance, l’artista tende a identificare l’opera con il suo stesso corpo, modificato da abiti che lei stessa cuce e trasforma. Come il corpo, anche i vestiti e gli accessori sono un costante work in progress, quasi un diario che accompagna la sua vita.
Sempre pronta a usare la sua macchina da cucire, anche mezz’ora prima di uscire di casa, Sissi concepisce l’abbigliamento non come un modo per apparire, ma per dare evidenza alla sua sostanza, al “sentirsi” in un certo modo, al portarsi addosso, con leggerezza o con pesantezza, tutti gli snodi di un’esistenza personale densa, ricca di una sensibilità esasperata e di una forza vitale capace di guardare in faccia alle avversità. Lungi dall’essere una ricerca estetica o rivolta al glamour, il suo lavoro sul travestimento e sul ‘vestimento’ si pone come un tentativo estremo, anche se paradossale, di raccontarsi in piena sincerità.

Annalisa Furnari – Comuni luoghi di festa

Giovedì 29 aprile si inaugura presso la galleria Ciocca Arte Contemporanea di Milano, la prima personale milanese dell’artista Annalisa Furnari. Nata a Milano, l’artista si è trasferita subito e ha sempre vissuto in Sicilia, fino al recente trasferimento nella città natia. La mostra nasce da un naturale processo di riflessione e avvicinamento ad una città conosciuta negli anni solo attraverso i racconti familiari e i luoghi comuni, ma a cui si è sempre sentita legata da un senso di appartenenza, dettato dalle proprie origini.

Un’installazione site specific accoglie il visitatore in galleria; composta da nove puntelli che mettono in sicurezza il soffitto, l’opera crea il dubbio che la struttura sia pericolante proprio nella zona di accesso, che rappresenta anche l’unica via d’uscita. Comuni luoghi di festa, opera che dà il titolo alla mostra, è un’interpretazione del tema dell’aria a Milano; un’intera parete della galleria è trattata a nero di carbone, pigmento prodotto dalla combustione di prodotti petroliferi, causa di quella patina di inquinamento che ricopre palazzi e monumenti e che rende irrespirabile l’aria della città.

Buon compleanno GlobArtMag

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Superman e Batman, record nelle aste

 Se pensate che i capolavori d’arte, gli squali in formaldeide di Damien Hirst e gli antichi vasi cinesi siano i soli lotti a raggiungere cifre da capogiro nelle aste internazionali allora forse dopo questa notizia dovrete ricredervi ed anche i genitori che sono soliti buttare la collezione di fumetti dei loro figlioli, riceveranno una bella lezione. Lo scorso lunedì infatti il numero 1 di Action Comics, rivista di fumetti americana dove nel 1938 comparì per la prima volta in assoluto Superman, ha partecipato ad un’asta che si è conclusa con la vendita del fumetto per  1 milione di dollari.

Cosa ancor più buffa è che il prezzo record è stato eclissato martedì dal numero 27 di Detective Comics del 1939, fumetto dove Batman ha fatto la sua prima apparizione. Il pipistrello mascherato più famoso del mondo ha fatto raggiungere al fumetto l’esorbitante cifra di 1.070.500 dollari. Niente male per giornalini che all’epoca venivano venduti per circa dieci centesimi di dollaro la copia.

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