Fluxus–African Contemporary Art: William Kentridge

Sabato 19 novembre a Reggio Emilia, nell’ambito di una serie di iniziative dedicate all’Africa e all’arte africana, si rende omaggio all’artista sudafricano disegnatore, autore di cortometraggi di animazione e non, regista teatrale e di opera, scenografo, William Kentridge, uno dei più significativi protagonisti dell’attuale scena internazionale. Nello Spazio Gerra (piazza XXV Aprile 2), alle ore 18.00 sarà inaugurata alla presenza di S.E. Thenjiwe Mtintso, ambasciatrice del Sudafrica in Italia, la mostra Fluxus–African Contemporary Art: William Kentridge.

La rassegna comprende una selezione di video tratta dai famosi 9 Drawings for Projection, nove film creati e diretti, tra il 1989 e il 2003, da William Kentridge con una originale tecnica cine-animata, lo stop motion, dove si narra la storia del Sudafrica, nel suo passaggio dall’apartheid alla democrazia. L’evento inserito nell’ambito del ciclo di mostre Fluxus–African Contemporary Art – un’expo italiana sull’arte contemporanea africana, curata da Daniela Palazzoli, è promosso dalla Fondazione Sindika Dokolo di Luanda (Angola) e dall’Associazione culturale Flag No Flags di Reggio Emilia in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia in partnership con l’Ambasciata del Sudafrica, la Fondazione Mondo Insieme, Reggio nel Mondo, Istoreco, Europe Direct Carrefour Europeo Emilia.

David Wojnarowicz infiamma anche Brooklyn

Incredibilmente David Wojnarowicz ed il suo video A Fire in My Belly sono nuovamente al centro di roventi polemiche. Se ben ricorderete noi di Globartmag abbiamo dato ampio risalto a questo assurdo atto di censura operato dallo Smithsonian Portrait Gallery di Washington DC. Proprio sul finire del 2010, l’opera di Wojnarowicz è stata rimossa dalla mostra Hide/Seek poiché giudicata offensiva.

In particolare le istituzioni religiose dello Smithsonian si sono scagliate su quei fotogrammi che raffiguravano un crocifisso con delle formiche sopra, accusando l’artista (deceduto a soli 37 anni nel 1992) di blasfemia. il video di Wojnarowicz è invece un viaggio per immagini che mostra la sofferenza ed il calvario delle vittime dell’AIDS. Questa deprecabile e diremmo noi indecente censura ha in seguito scatenato diverse azioni di protesta, manifestazioni che hanno avuto luogo in tutto il mondo.

VIEDRAM, il festival internazionale dedicato alle nuove frontiere del suono e dell’immagine in movimento

VIEDRAM_VISUAL CULTURE FEFÈSTIVAL_VIDEO+SOUND DESIGN è il festival internazionale dedicato alle nuove frontiere del suono e dell’immagine in movimento. Un evento che, nel settore del video, sound design e motion graphic, copre un segmento che nessun altro, in Italia, occupa. Quest’anno il festival si svolge a Roma, il prossimo 4 novembre al Teatro Palladium ed è inserito nel calendario di Cinema, Festival Internazionale del Film di Roma e in RomaEuropaFestival nel programma di Digitalife 2.

Nato nel 2003 da un’idea di Luigi Vernieri, direttore della Scuola di Visual Communication dell’Istituto Europeo di Design di Roma e fondatore della piattaforma creativa Fefè Project, è stato realizzato in tutte le sue edizioni in collaborazione con IED Roma. VIEDRAM, crasi tra le parole “Video”, “IED” e “Ram”, è un osservatorio che seleziona i migliori prodotti audio e video, dando loro visibilità, e promuove i nuovi autori del digitale. Dall’edizione 2009 ha allargato il campo di sperimentazione anche al sound design. Scopo del festival è scoprire e promuovere le nuove firme dei linguaggi audiovideo e, al tempo stesso, avvicinare un pubblico giovane, colto e tecnologicamente evoluto ai linguaggi della creatività contemporanea.

MY NAME IS… Luca Christian Mander

MY NAME IS… Luca Christian Mander è la seconda tappa di una rassegna ideata e curata da Mariacristina Ferraioli per [.BOX] Videoart Project Space, spazio espositivo a Milano dell’associazione Visualcontainer. Il progetto nasce dalla volontà di proporre un’attenta ricognizione sulla videoarte italiana degli ultimi anni e di approfondire alcune ricerche che ne hanno segnato il cammino.
La rassegna è strutturata in serate-evento a carattere monografico, nel corso delle quali sono proiettati i video realizzati dall’artista invitato. Il pubblico può così godere di un approccio visivo diverso. Se è vero infatti che quasi tutte le opere sono state concepite per essere mostrate singolarmente, è anche vero che, inserite nel contesto dell’intera produzione, esse possono assumere sfumature e significati inediti e dar vita a nuove possibilità di lettura. Inusuale è la tipologia dell’evento che di fatto non presenta nulla di nuovo ma offre l’occasione rara di una visione d’insieme che dà risalto alla necessità di una riflessione critica contro la dominante ed ossessiva bulimia del presente che contraddistingue il sistema dell’arte contemporanea.

VIDEOit 2011 – INTERVALLO MEDITERRANEO


Alla dodicesima edizione di attività del festival dedicato alle creazioni audiovisive d’artista provenienti da paesi dell’area mediterranea, Artegiovane quest’anno ha deciso di dedicare uno special focus su una serie di temi e problematiche più ampie, così come testimoniate dalla complessa situazione politica in pieno corso di trasformazione in molti paesi del Medio Oriente. La rassegna dunque intende offrire non solo un programma sostanzialmente rinnovato, nel corso delle tre serate (5-7 ottobre) sempre presso la Fondazione Merz, a Torino, ma si articola offrendo nuovamente una serie di appuntamenti con la danza contemporanea, mantenendo il carattere interdisciplinare dimostrato negli anni.

Marina Abramovic diventa un gioco del Commodore 64

Cosa hanno in comune la grande performance artist Marina Abramovic ed il Commodore 64? Ben poco direte voi ed invece da oggi questo rocambolesco binomio è divenuto realtà. I gamers più maturi ricorderanno sicuramente le mitiche avventure grafiche dalla Sierra, una software house che tra gli anni ’80 e ’90 produsse un buon numero di video games ad 8 bit entrati nella storia. Stiamo parlando delle saghe di Police Quest, Leisure Suit Larry e Space Quest, tanto per citare alcuni titoli.

Ebbene, il funambolico artista Pippin Barr ha deciso di prendere spunto da quei mitici videogames per creare un’avventura grafica basata sulla ormai storica mostra The Arist is Present di Marina Abramovic, tenutasi al MoMA di New York lo scorso anno. Se ben ricorderete, nel corso della performance Marina Abramovic  decise di sedersi ad un tavolo nell’atrio del museo per ogni singolo giorno fino alla fine della mostra. Il tavolo era corredato da una sedia aggiuntiva, volutamente lasciata vuota ed a disposizione dei visitatori che erano invitati a sedersi su di essa e ad incrociare lo sguardo della grande artista.

Marina Abramovic in copertina e Marco Brambilla porta la video arte a Venezia

Inarrestabile Marina Abramovic, ormai la “Nonna della performance art” (come lei stessa ama definirsi) ha da tempo confermato di non essere ancora andata in pensione ed ha persino riaffermato il suo sex appeal posando per in copertina per Elle nel gennaio 2011. Oggi, a distanza di pochi mesi da quella copertina, l’artista ha deciso di fare il bis, posando per la cover di Pop Magazine celebre rivista lanciata dalla mistress dell’arte contemporanea Dasha Zhukova. Nello scatto in bianco e nero Marina Abramovic porta sulle spalle una bambola che ha le sue stesse sembianze, il bambolotto è stato realizzato dall’artista. In una seconda cover a edizione limitata, l’artista appare truccata alla maniera del teatro giapponese Noh.

Passiamo ora dalle parti di Los Angeles per conoscere il simpatico artista Cain Motter. Come tantissime altre persone, Motter ha avuto in passato molti problemi con le carte di credito revolving: “Tutto è cominciato da alcune richieste comparse come per magia nella mia casella di posta elettronica. Poi mi sono detto che alla fine una carta di credito per le emergenze dovevo pur averla. Ma era una revolving card ed ogni mese il mio debito aumentava. Alla fine ho smesso di usarla prima di andare in rovina e mi sono preso la mia vendetta”.

Circo o Arte? Con Ryan Trecartin scopriamo le nuove tendenze dell’arte

Fotografia di Jacqueline Iannaccone

Infastidire il pubblico o divertirlo ed affascinarlo con le sue pirotecniche trovate, queste sono le caratteristiche salienti della creatività contemporanea. Idee che sterzano bruscamente verso lo spettacolo, sregolatezze che lasciano un cattivo gusto in bocca come quelle del gruppo GELITIN alla Biennale di Venezia 2011. Si può storcere il naso o sorridere ma l’arte contemporanea ha deciso di prendere questa direzione ed anche la critica deve adeguarsi. Marcel Duchamp ha reso possibile la “frode” creativa e le nuove generazioni hanno raccolto questo oneroso testimone, senza mai dimenticarsi di inserire all’interno della loro produzione una buona dose di ironia.

Le scoppiettanti installazioni dei Paper Rad fanno il paio con il caos controllato di Artists Anonymous, mentre Banksy, Bruce High Quality Foundation e chi più ne ha più ne metta non stanno certo a guardare. Proprio in questi giorni il MoMA PS1 ha presentato al pubblico la mostra Any Ever di Ryan Trecartin (dal 19 giugno al 3 settembre 2011), offrendo una ricca panoramica delle nuove frontiere dell’arte.

Abstracta 2011, l’unico festival sul cinema astratto torna alla Casa del Cinema di Roma

Riprendendo una tradizione interrotta (l’ultima mostra del cinema astratto si svolse nel 1951 a Liegi, in Belgio, organizzata da Jean Raine, artista e cineasta Cobra, e vide la partecipazione dei maestri del cinema degli anni ‘20 e ’30, LEGER, DUCHAMP, DULAC, ERNST, VERONESI, LEN LYE, RICHTER, HENRI MOORE ed altri), è stato proposto nel 2006 a Roma, Abstracta, l’unico festival di cinema astratto nel mondo.

Abstracta è stato poi presentato a New York (sede del Living Theatre), il Cairo, Marsiglia, Bangkok, Chieri (Centro Sperimentale di Cinematografia), Vienna (Università, Dipartimento Cinema e teatro). Quest’anno il festival verrà presentato alla Sala DELUXE della Casa del Cinema in Largo Marcello Mastroianni (Roma). Tre le serate della kermesse: il 14, 15 e 16 settembre 2011. Ogni serata della manifestazione avrà inizio alle ore 21:00. Ideata dal maestro Massimo Pistone che quest’anno passa il testimone della direzione a Valentina Domenici, saranno proposti film astratti, più che corti, di autori selezionati, per la maggior parte stranieri; nella sesta edizione di Abstracta verrà dato largo spazio ai giovani e a coloro che partecipano per la prima volta.

DOVE FINISCE IL DESTINO? A-logicità dell’esistenza al Teatro Valle di Roma

Può il Destino essere considerato in termini spaziali? Non potrebbe forse trattarsi di una sorta di non-luogo, a metà tra il punto esatto in cui la legge della causalità rivela i suoi effetti e le infinite vie del possibile si aprono verso il futuro, spingendosi verso nuovi e solo in minima parte prevedibili accadimenti? Da una rilettura di Ragione ed Esistenza di Karl Jaspers è iniziata una riflessione sul rapporto tra il razionale e quello che supera le capacità interpretative dell’intelletto, l’esistenza – se vogliamo – nella sua interezza, in cui l’elemento aleatorio, il non-premeditato, l’incalcolabile giocano un ruolo essenziale.

La filosofia moderna (da David Hume a Bertrand Russell, senza escludere i contemporanei – Gilles Deleuze ad esempio) tende a considerare l’esistenza umana come un susseguirsi logico di azioni i cui effetti, intersecandosi su livelli diversi, innescano altri eventi, che a loro volta saranno causa di nuove conseguenze. Nonostante ciò, permane radicata nelle coscienze l’idea di un potere occulto – sia esso il Fato o l’establishment della politica internazionale – che agisce in maniera coercitiva e imprevedibile, condizionando la vita degli uomini, come nei classici della tragedia greca.

The Parade: Nathalie Djurberg al Walker Art Center

 Dall’8 settembre al 31 dicembre avrà luogo, presso gli spazi del Walker Art Center di Minneapolis, la mostra personale di Nathalie Djurberg a cura di Eric Crosby e Dean Otto.

 Nota per i suoi video allegorici in cui mette in scena l’universo recondito delle perversioni umane, l’artista svedese presenterà il suo nuovo progetto The Parade che dà il titolo all’evento.

 Si tratta di uno dei progetti più ambiziosi per la Djurberg, che prevede l’avvicendarsi di cinque animazioni e oltre ottanta sculture di uccelli dai connotati perturbanti.

AGORAZEIN 2011- Rambling roots, 2a rassegna internazionale di Videoarte a Todi

Agorazein è un termine che in greco antico significa più o meno andare in giro a curiosare, o meglio recarsi in piazza per vedere che si dice. Attitudine e atteggiamento tipici degli ateniesi del VI secolo a. C., tramandati anche da Platone nei Dialoghi. La Rassegna Internazionale di Videoarte AGORAZEIN 2011, alla sua seconda edizione, mutua questa disposizione trasponendola nella creatività, presentandosi come “agorà” dove è possibile andare in giro a curiosare nella videoarte internazionale, in quello che succede dall’Albania al Kazakhstan, all’Afghanistan, alla Romania, all’Italia.

Ad accogliere questo melting pot visuale un’affascinante location che contribuisce all’esaltazione delle sensazioni, le antiche Cisterne Romane scavate sotto la piazza centrale di Todi (ancora un’agorà…). Un luogo dalla forte identità radicata nella civiltà classica, che esalta stimoli, spiritualità e sensibilità di civiltà supercontemporanee marcatamente tecnologiche. Una specie di paradosso prossemico, nella cui congerie la rassegna – come evidente fin dal sottotitolo, Rambling roots – inserisce una riflessione sull’attuale interpretazione “liquida” dell’idea delle radici.

Keren Cytter alla Galleria Raffaella Cortese di Milano

La galleria Raffaella Cortese di Milano inaugura il 06 ottobre 2011 la prima personale in Italia di Keren Cytter (Tel Aviv, 1977) artista video apprezzata da pubblico e critica per il modo innovativo di raccontare relazioni interpersonali di carattere conflittuale.

Mettendo in crisi i convenzionali schemi del linguaggio cinematografico e giocando con toni tragi-comici e molteplici piani narrativi, l’artista spiazza e al contempo affascina lo spettatore invitandolo a osservare una rappresentazione esistenzialista e onirica di spaccati di vita quotidiana. Viene in mente il teatro dell’assurdo di Ionesco, ma rivisitato in chiave Indie, il naturalismo di Caravaggio, in bilico tra l’incanto adolescenziale di Wes Anderson e la filmografia solenne ed esplicita di Gus Van Sant. Oltre ad essere un artista video, Keren Cytter realizza disegni e al suo attivo ha tre romanzi e due piece teatrali.

Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?

 

 

Ma è davvero terribile come si vocifera la Biennale del 2011?Questa domanda ancora circola tra gli indecisi che vorrebbero utilizzare gli ultimi strascichi di vacanze per dar sfogo alla curiosità ma che temono i “te lo avevo detto” di turno, ora poi figuriamoci con la tassa sul turismo!

Il padiglione Italia raggiunge livelli sconcertanti. Ne abbiamo sentito parlare tanto, certo, ma una volta lì, nonostante tutte le anticipazioni, il senso di sconforto aumenta vertiginosamente soprattutto al culmine di un percorso già non troppo esaltante.

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