Un nano da giardino tutto d’oro che fa il saluto nazista ha messo nei guai l’artista Ottmar Horl. Sembrerebbe una di quelle notizie umoristiche della settimana enigmistica ma le autorità della città di Norimberga non si sono molto divertite alla vista dell’opera dell’artista tedesco, a peggiorare la situazione basti pensare al fatto che la città bavarese è particolarmente sensibile a questa tematica poichè dopo la II° guerra mondiale fu sede del tribunale chiamato a giudicare i criminali nazisti resisi responsabili dell’Olocausto.
E dire che l’artista tedesco voleva farsi beffe del nazismo: “sono stupito che un nano da giardino in una piccola galleria di Norimberga abbia sollevato tutto questo polverone” afferma il sessantenne artista che è stato presidente dell’Accademia delle belle arti di Norimberga fino al 2005 “e poi non l’ho messo in mostra io, qualcuno deve averlo comprato e messo in galleria. Con i miei nani o gnomi che dir si voglia sottolineo il pericolo dell’opportunismo politico della nuova ideologia di destra e penso che l’opera abbia riaperto vecchie ferite”. Ironia o non ironia, intanto le istituzioni stanno investigando sul problema e tra qualche giorno ci saranno ulteriori sviluppi su questa faccenda. Ottmar Horl non è nuovo a queste uscite, lo scorso anno centinaia di suoi nani nazi hanno popolato una mostra dal titolo Dance with the Devil ospitata dalla città belga di Gent ma sembra che li sia andato tutto bene. “Nel 1942 sarei stato giustiziato a morte per aver scimmiottato l’ideologia nazista in questa maniera” continua l’artista tedesco.
Siamo alle solite, ormai queste proteste o provocazioni di bassa lega non stupiscono più nessuno. Oramai questa dell’artista sconosciuto si fa beffe di ideologie e religioni o sbandiera svastiche e quanto altro sembra essere divenuta una formula in grado di garantire almeno 15 minuti di celebrità a chi la evoca. Certo questa di Ottmar Horl non sembra essere una vera e propria provocazione ma un’ironia non riuscita, una banale e inetta spinta creativa che non conduce da nessuna parte. Sarebbe ora di crescere e sviluppare una propria mitopoiesi invece di affidarsi sempre e solo a a pensieri pensati da altri.
Photo Copyright: Getty images e Ottmar Horl
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