Dopo il grande successo ottenuto in tutto il mondo, da New York a Mosca, da Miami a San Paolo, apre a Milano al Palazzo Reale la mostra VOOM Portraits dell’artista americano Robert Wilson.
Robert Wilson e’ riconosciuto come una delle figure piu’ importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Nella sua carriera piu’ che trentennale con il suo modo di interpretare le arti visive e attraverso l’uso radicale della luce, Wilson non solo ha influenzato il teatro ma ha rivoluzionato con il suo linguaggio design, architettura e media. A metà degli anni ’70 Robert Wilson ha iniziato a sperimentare il videoritratto creando una serie di 100 episodi da 30 secondi noti come Video 50. Nel 2007, dopo oltre due anni di lavoro con VOOM HD Networks, compagnia pionieristica nella ricerca sulle tecnologie per la televisione in alta definizione, prendono forma i VOOM Portraits: una serie di video ritratti in alta definizione che ritraggono protagonisti dello star system, gente ordinaria e animali straordinari.
La molteplicità della carriera artistica di Robert Wilson gli ha consentito di tracciare attraverso le diverse discipline l’insieme di queste opere realizzate in collaborazione con il soggetto. Per l’ideazione dei videoritratti l’artista trae ispirazione da film, arte, avvenimenti storici quasi a creare una serie di -atti unici- per cui Winona Ryder, ad esempio, e’ Winnie di Giorni Felici di Beckett; Carolina di Monaco ricorda sua madre, Grace Kelly, in La finestra sul cortile di Hitchcock; Isabelle Huppert allude a un celebre ritratto di Greta Garbo.
I ritratti possono essere visti in relazione ai filmati sperimentali di Andy Warhol: riprese frontali, movimenti minimi, con una camera fissa. Diversamente dai ritratti di Warhol pero’, Wilson si serve di tutti i ritrovati della produzione: luci, telecamere, apparecchiature per il montaggio e studi di registrazione.
I VOOM Portraits sembrerebbero ad un primo sguardo tradizionali ritratti statici. D’improvviso pero’ i personaggi compiono una semplice azione – un battere di ciglia, un battito del piede, un’impercettibile modifica della postura – e l’esperienza della percezione cambia radicalmente.
Photo Copyright: Robert Wilson
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