Apre il prossimo 23 settembre a Roma il 24a Romaeuropa Festival: oltre due mesi di spettacolo con 45 appuntamenti per un programma che fino al 2 dicembre si articolerà tra la magia e le ossessioni della scena contemporanea.
Il Festival, realizzato dalla Fondazione Romaeuropa in collaborazione con Telecom Italia, si svolge per il secondo anno sotto la direzione di Fabrizio Grifasi, con Monique Veaute vicepresidente e Giovanni Pieraccini presidente e apre il sipario su un panorama artistico la cui vitalità è sinonimo di fantasia creativa, immagini polemiche, creazioni edonistiche, confermando Romaeuropa prestigiosa ribalta internazionale.Il rapporto con la tradizione, le inquietudini del presente, la dimensione fiabesca e onirica, la crudezza e l’ironia vanno a formare un panorama multiforme dove danza, teatro, arti plastiche e visive, letteratura, musica s’intrecciano attraverso i lavori di personalità artistiche spiccatissime. Retranslation/Final Unfinished Portrait (Francis Bacon) è sicuramente uno degli esempi più significativi del flusso continuo tra le arti contemporanee e il palcoscenico: con incisivo senso del segno Peter Welz e William Forsythe fanno letteralmente esplodere in un’installazione (Galleria Nazionale d’Arte Moderna) l’ultimo e incompiuto quadro del pittore irlandese; William Kentridge e la Handspring Puppet Company portano un pluripremiato Woyzeck (Teatro Eliseo) ricollocato in Sudafrica; Jan Fabre, l’artista belga tra i più complessi e irriverenti della scena contemporanea, torna a Romaeuropa con Le temps emprunté (Museo Carlo Bilotti), una mostra che ne ripercorre la carriera di artista visivo e uomo di teatro attraverso i suoi schizzi e le opere di dieci grandi fotografi tra cui Robert Mapplethorpe e Helmut Newton, e con Orgy of Tolerance il suo ultimo lavoro, sorprendente, graffiante e pieno d’ironia (Teatro Olimpico).
La piattaforma artistica del Festival, si allarga anche quest’anno al web attraverso Romaeuropa Webfactory, un progetto che raccoglie e sviluppa le esigenze e gli stimoli provenienti dalle nuove forme d’arte nell’era del web 2.0. Il Festival anche quest’anno ha riconosciuto nella collaborazione con Accademie, Istituti di Cultura e partner privati, una delle sue più grandi ricchezze. Consuetudine importantissima, che ha permesso di mantenere integra, anche in questa edizione, la vitalità di un programma sempre alla ricerca di uno sguardo cosmopolita. Per il programma completa visita il sito del Festival