Ai Weiwei e il libretto nero contro la Cina

Il più grande ( e soprattutto il più simpatico) artista cinese di tutti i tempi ha colpito ancora. Signori e signore, Ai Weiwei non riesce proprio a star fermo e dopo la sua personale versione di Gagnam Style di PSY ha dato alla stampa la sua ennesima provocazione. Si tratta del Little Black Book, libricino nero che di fatto scimmiotta il celebre Libretto Rosso un’antologia di citazioni tratte dagli scritti e dai discorsi di Mao Tse-tung.

Elton John dedica il suo concerto in Cina ad Ai Weiwei

Il musicista britannico Elton John ha dedicato al dissidente Ai Weiwei il concerto che ha tenuto la scorsa notte a Pechino. Arrivato alla seconda canzone, davanti a circa diecimila persone nella sala concerti alla periferia di Pechino, Elton John ha dichiarato che “tutto il concerto” era dedicato ad Ai Weiwei…

Anche al MoMa c’è il Gagnam Style per Ai Weiwei

Roma e Milano sono state vittime delle tempesta Gagnam Style, con flashmob assurdi con migliaia di persone. Adesso però il mondo dell’arte ha deciso di prendere in prestito il tormentone musicale creato dal rapper sudcoreano PSY per una giusta causa. Già perché se ben ricorderete il caro vecchio Ai Weiwei aveva parodiato il video di Gagnam Style sottolineando la sua condizione di detenuto agli arresti domiciliari.

Ai Weiwei Gagnam Style

Avete mai sentito parlare di Gagnam Style? Beh, stiamo parlando dell’equivalente coreano del Pulcino Pio, una viral song che ha praticamente istupidito le plateee di mezzo mondo. Nel video di Gagnam Style un ragazzotto asiatico smaccatamente cicciotello si esibisce in una danza in stile cowboy contornato da ragazzette avvenenti. Ebbene il video dei PSY ha dato vita decine di Flashmob in tutto il mondo e questa stupidità collettiva è stata raccolta dal grande Ai Weiwei che ha deciso di produrre la sua personale parodia di Gangam Style. Vi forniamo il video qui di seguito. Noi ci siamo semplicemente sbellicati dalle risa…

Ai Weiwei la pagherà cara…

Ci risiamo, il governo cinese è nuovamente tornato alla carica contro il povero Ai Weiwei. Le autorità battono sempre sul solito punto dell’evasione fiscale ed hanno già fatto sapere di aver già pronti i piani per chiudere definitivamente la compagnia di produzione storica di Weiwei, vale a dire la Beijing Fake Cultural Developement…

Ai Weiwei non smette di lottare

Anche se il governo cinese ha duramente limitato la sua libertà di parola, Ai Weiwei in tutti questi mesi (trascorsi dopo la sua scarcerazione) non si è mai tirato indietro. L’artista ha infatti agito tramite Twitter ed ha più volte rilasciato interviste alla stampa straniera. Noi di Globartmag vorremmo fare un tributo al suo coraggio, pubblicando le sue frasi più coraggiose apparse su internet e sui quotidiani in questi ultimi tempi.

Internet cambia ogni giorno la struttura della società, è una massa fatta da grandi individualismi.

Dicono che io sia diventato più radicale. Non direi, io sono nato radicale.

Ai Weiwei alla Lisson Gallery Milan

Lisson Gallery Milan inaugura l’11 aprile una mostra dedicata alle opere in ceramica e marmo di Ai Weiwei, una delle aree di ricerca nella vasta produzione dell’artista, all’origine dei suoi lavori più celebri. La mostra includerà alcune opere in ceramica realizzate da Ai Weiwei nel 2006, durante un intenso periodo di lavoro presso Jingdezhen, città dove si concentra il cuore della produzione cinese di ceramiche. Le tecniche tradizionali, tramandate dagli artigiani locali ad Ai Weiwei, sono state alla base di una svolta radicale nella sua produzione e nella creazione di Sunflower Seeds, installazione realizzata dall’artista per la Tate Modern.

Il valore storico e culturale delle tecniche e dei materiali utilizzati è un elemento essenziale nella maggior parte delle sculture di Ai Weiwei. Molta della sua produzione in ceramica si basa sul concetto di ready-made: adattando, dipingendo e distruggendo antichi vasi e urne. Al contrario, la mostra alla Lisson Gallery Milan presenterà sculture interamente create a mano dall’artista. La porcellana è tradizionalmente considerata come la più alta espressione dell’arte cinese; Ai Weiwei ha messo a lungo in discussione ogni forma di deferenza nei confronti di questa tecnica, così come il suo alto valore economico. Allo stesso tempo però il suo lavoro dimostra un profondo rispetto nei confronti degli artigiani del Jingdezhen e della loro abilità, rispettando nel suo lavoro i rigorosi standard delle loro perfette rifiniture.

F**k You Ai Weiwei!

Mandare a quel paese Ai Weiwei? Già è successo anche questo ma non si è trattato di un atto offensivo, bensì di un gesto di solidarietà. Stiamo parlando della piccola performance inscenata dalle persone accorse per il Sundance Film Festival edizione 2012 che lo scorso 28 gennaio hanno alzato il dito medio per Ai Weiwei. Come ben saprete il coraggioso artista cinese ha recentemente realizzato un interessantissimo documentario.

Il film si intitola Ai Weiwei: Never Sorry ed è stato girato da Alison Klayman che è riuscita a guadagnarsi il permesso di seguire passo passo la vita di Weiwei. La regista ha documentato ogni singolo brandello di vita del grande artista, seguendolo fino al 2010 nelle sue mostre museali, nei suoi scontri con il governo cinese e nei suoi momenti di intimità famigliare. Il documentario è in seguito approdato al il Sundance Film Festival dove è riuscito ad aggiudicarsi il premio US Documentary Special Jury Prize for Spirit of Defiance per il miglior documentario.

Ai Weiwei, persona dell’anno e star di un documentario

Era da un bel pezzo che non avevamo notizie di Ai Weiwei e sinceramente ci stavamo proprio preoccupando. Da oggi però le nostre paure sono svanite visto che alcune buone nuove ci parlano di un Weiwei produttivo e soprattutto in ottima salute. Tanto per cominciare il nostro coraggioso eroe è stato menzionato dal TIME magazine come secondo classificato nella prestigiosa classifica Person of The Year per il 2011. Come ben saprete tale alloro viene assegnato annualmente dal celebre settimanale di attualità. Negli anni è stato assegnato a uomini, donne, coppie, gruppi di persone, idee, luoghi o macchinari che nel bene o nel male, hanno influito sugli eventi dell’anno.

Weiwei si è aggiudicato il secondo podio per il suo ruolo di “dissidente” dell’arte contemporanea che gli ha fatto rimediare 81 giorni di brutale prigionia nel 2011. Non a caso la persona dell’anno del TIME  è il Protestatore, figura simbolica che riunisce i numerosi tumulti sociali che si sono avvicendati nel corso di questo lungo 2011 in tutto il globo terracqueo. Ma l’insigne onorificenza non è l’unica notizia riguardante il nostro Ai. L’artista è infatti il protagonista assoluto di Ai Weiwei: Never Sorry, vale a dire il primo lungometraggio sul nostro camaleontico amico.

Il peggio del 2011 – parte prima

Eccoci giunti come di consueto al nostro diario di bordo del peggio dell’arte contemporanea di questo 2011. Noi come al solito ci auguriamo di non dover assistere più a questi infausti episodi ma del resto il mondo (dell’arte) è bello perché e vario. Largo quindi alla nostra hit list che verrà pubblicata in due puntate:

1 Padiglione Italia alla Biennale di Venezia – Il Vittorione Nazionale© si è impegnato duramente per screditare il buon nome del nostro sistema agli occhi del mondo. Basta guardare la lista dei partecipanti alle prossime manifestazioni internazionali (Whitney Biennial e Triennale del New Museum in testa) per rendersi conto che ormai gli italiani sono divenuti una specie in estinzione. Per il 2012 L’oracolo consiglia di cambiar nome al Padiglione Italia, magari in Padiglione U.S.A. o quanto altro. Almeno sarà un’altra nazione ad esser derisa.

2 Le disavventure di Ai Weiwei e quelle dei Voina – il governo cinese non ha di certo fatto una gran bella figura imprigionando e seviziando il coraggioso Ai e di rimando anche quello russo non ha voluto esser da meno, offrendo tante belle barbarie ai due componenti dei Voina. Per il 2012 L’oracolo consiglia prudenza a chi decide di intraprendere la carriera artistica, almeno trovatevi un buon avvocato.  

La moglie di Ai Weiwei nuovamente sotto torchio

Secondo quanto dichiarato da Ai Weiwei in persona ai microfoni del The Guardian, alcuni agenti della polizia si sarebbero introdotti all’interno dell’abitazione dell’artista a Pechino lo scorso weekend. Gli agenti avrebbero poi prelevato Lu Qing, moglie di Weiwei, e l’avrebbero in seguito condotta in centrale per interrogarla.

Negli ultimi tempi la polizia ha interrogato due assistenti del celebre artista-dissidente: “Sembrerebbe che stiano facendo le cose in grande ma non ho ben capito di cosa si tratta. In famiglia non ci sentiamo particolarmente nervosi, anche perché non abbiamo violato nessuna legge. Anzi, devo dire che siamo piuttosto curiosi sui prossimi sviluppi dell’intera faccenda perché se abbiamo sbagliato in qualcosa non sappiamo proprio in cosa” ha dichiarato l’artista al celebre quotidiano inglese. Eppure, come già scritto in un nostro precedente articolo, Ai Weiwei è attualmente indagato per vari reati tra cui quello di pornografia illegale.

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