“Leggo per legittima difesa.” (Woody Allen)
Contrariamente al nocciolo più profondo del surrealismo, da cui pure Giacometti trae linfa e spunti, nelle sculture dello svizzero il nodo più importante non è la “sovra-realtà”, la surrealtà che trascende e cerca nuovi legami, nuove aperture, nuovi mondi.
Qualcosa qui vuole rimanere ancorato al mondo com’è, vuole che si combaci la rapprentazione alla vita o che la si testimoni. Il contatto con la realtà non è cercato nella perfetta somiglianza ma nel barlume dello sguardo, nella condizione, nello stile: qualcosa che si avvicina più alla scultura egiziana o alla pittura medievale bizantina che non al realismo o al rinascimento.