Ma quanto guadagnano le stars dell’arte contemporanea?

La vita d’artista non è certo facile. Anche se negli ultimi 50 anni il mercato dell’arte è decisamente cresciuto solamente pochi artisti hanno veramente guadagnato cifre stratosferiche alla Zio Paperone. Ovviamente quelli che ce l’hanno fatta se la passano abbastanza bene ma andiamo a vedere chi sono e quanto guadagnano.

Damien Hirst, 44 anni, uno degli artisti più ricchi del mondo tanto da trasformare qualsiasi cosa tocchi in oro. La lista degli uomoni più ricchi del mondo del 2009 del Sunday Times sembra stimare la fortuna di Hirst attorno ai 388 milioni di dollari. Ovviamente il patrimonio dell’artista britannico, pioniere dei Young British Artits, potrebbe essere ancor più vasto calcolando che la sua celebre vendita all’asta da Sotheby’s dal titolo Beautiful Inside My Head Forever si concluse con 223 opere vendute per un totale di 198 milioni di dollari.

Anche Jeff Koons non piange viste le sue monumentali produzioni come Puppy ed il suo enorme studio di Chelsea che vanta ben 120 collaboratori. Ultimamente Larry Gagosian ha comprato una sua opera dal titolo Hanging Heart ad un’asta da Sotheby’s, il prezzo finale era di 23.6 milioni di dollari, mica male per una singola opera.

Quando le opere vengono danneggiate dal museo

Da un recente sondaggio condotto dall’istituto di statistica britannico è emerso un dato allarmante. centinaia di dipinti, sculture ed altre opere sono vittime di danneggiamenti proprio quando dovrebbero essere nelle fidate mani dei più celebri e rinomati musei del Regno Unito. Alcune opere di Andy Warhol e Tracey Emin fanno parte della lista nera a cui si aggiungono anche diverse sculture barocche, dipinti antichi e altri reperti come le ossa di un dinosauro.

Biennali, c’è anche quella di Lione

 Il 12 settembre 2013 si apriranno le danze per la 10 edizione della Lyon Biennale a Lione, manifestazione internazionale che rimarrà aperta sino al 29 dicembre 2013.  L’evento che ha visto i suoi natali nel 1984 grazie ad un progetto del  Lyon’s Museum of Contemporary Art diretto da Thierry Raspail è stato concepito agli inizi (dal 1984 al 1988) come evento annuale chiamato October of the Arts, manifestazione che terminava con una mostra chiamata Colour Alone: The Experience of Monocrome.

Quando l’artista diventa una multinazionale

La scena dell’arte internazionale è ormai monopolizzata dai grandi nomi. Queste vere e proprie star del contemporaneo sono divenute talmente celebri e richieste che la loro figura è divenuta simile a quella di un grande brand, di una multinazionale per intenderci. C’è da dire inoltre che le star del contemporaneo si comportano in tutto e per tutto come aziende leader del settore.

 Prendete ad esempio il nostro Damien Hirst, il suo studio è composto da numerosi assistenti che ultimamente hanno lavorato di buona lena per completare tutti gli Spot Paintings da esporre simultaneamente in tutte le Gagosian Galleries sparse per il globo. Hirst per sua stessa ammissione ha dichiarato di non metter più mano al pennello da diverso tempo. David Hockney al solo sentore di queste parole si è letteralmente scandalizzato ma c’è veramente poco di cui scandalizzarsi. Anche il nostro Jeff Koons è dotato di un agguerrito studio che porta a termine tutti i lavori “sporchi”.

L’Orbit di Kapoor? una vera schifezza

Finalmente le Olimpiadi di Londra 2012 non sono più così lontane e si preparano quindi al rush finale prima della definitiva inaugurazione, il prossimo 27 luglio. Ovviamente, per una metropoli come Londra, prepararsi ad ospitare le olimpiadi significa mettere sotto pressione l’intero tessuto urbano. Chi ha vistato la City in questi ultimi mesi sa bene di cosa stiamo parlando, cantieri aperti ovunque e mezzi pubblici a servizio ridotto hanno messo a dura prova la proverbiale flemma dei  cittadini inglesi.

Tra i tanti impianti in costruzione e le numerose attività a carattere culturale create per celebrare le olimpiadi, svetta senz’altro l’ArcelorMittal Orbit, la ormai celeberrima torre purpurea disegnata dall’artista Anish Kapoor assieme all’ingegnere Cecil Balmond. La gigantesca torre è stata fortemente voluta dal sindaco Boris Johnson, basti pensare al fatto che il simpatico burinastro biondastro è riuscito a convincere il mogul dell’acciaio Lakshmi Mittal a coprire 19 milioni di sterline su un totale di 22 milioni di costi vivi.

Il cinema dell’Arte. Documentare l’arte contemporanea alla Fabbrica del Vapore

Venerdì 28 e sabato 29 ottobre la mostra di Anish Kapoor, prodotta dal Comune di Milano e dalla società di produzione artistica MADEINART e curata da Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, ospita nella sede della Fabbrica del Vapore a Milano un workshop dal titolo Il cinema dell’Arte. Documentare l’arte contemporanea.

Il workshop fa parte del ciclo di appuntamenti, tutti gratuiti, ideati e organizzati dalla società di produzione artistica MADEINART che proseguiranno fino a dicembre, sempre rivolti a giovani creativi e interessati a moda, design, architettura e comunicazione. Il primo appuntamento è con Il cinema dell’Arte. Documentare l’arte contemporanea, che propone due giornate dedicate all’arte contemporanea e al cinema – per scoprirne le interazioni attraverso la forma del documentario, strumento ideale per indagare in modo diretto l’immaginario dell’artista, le sue idee e la sua fonte di ispirazione – con i curatori della mostra di Anish Kapoor, Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, e la pluripremiata regista danese Christina Clausen.

Tacita Dean, Richard Prince e tante altre mostre in giro per il mondo

Eccoci giunti al nostro consueto appuntamento con le mostre da non perdere in giro per il mondo. In questo torrido mese di ottobre, se siete ancora in vacanza o dovete ancora partire, non lasciatevi sfuggire questi gustosissimi appuntamenti:L’OCMA, Orange County Museum of Art di Los Angeles propone Two Schools Of Cool dal 9 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012. La mostra presenta al pubblico le opere di 5 team di celebri artisti. I Team sono rispettivamente formati da un artista losangelino ed un nome affermato della scena internazionale. Tra le coppie spiccano quelle di John Baldessari e Shana Lutker, Allen Ruppersberg e Amanda Ross-Ho, Robert Williams e Ed Moses. Nella parte finale della mostra saranno presentate 5 installazioni create appositamente dai team creativi.

Se invece vi trovate a Londra non perdetevi Tacita Dean alla Turbine Hall del Tate Modern, in onda dall’11 ottobre 2011 al’11 marzo 2012. Per l’occasione l’artista ha deciso di installare un’immersiva e gigantesca installazione video, perfetta per le enormi sale dello spazio targato Unilever Series. A Bruxelles c’è invece Richard Prince con l’evento The Fug, ospitato dal 9 ottobre al 5 novembre dalla Galerie Almine Rech. Dopo le noie legali Prince ha deciso di rispolverare il suo corpus di opere risalenti alla Pictures Generation. Aspettatevi i suoi Marlboro men a cavallo.

Le mostre di settembre in giro per il mondo

Per molti le ferie estive sono ormai un ricordo del passato ma c’è chi ha scelto settembre per godersi le vacanze in giro per il mondo. Ebbene per tutti gli aficionados delle vacanze settembrine, ecco a voi una piccola lista di mostre da vedere all’estero. Cominciamo con Edward Kienholz che fino al prossimo 15 gennaio sarà ospitato dal LACMA, Los Angeles County Museum of Art. Alla retrospettiva, dal titolo Five Car Stud 1969-1972 Revisitated, saranno presenti le celebri fotografie che hanno regalato a Kienholz la presenza a Documenta 5 nel 1972. Tempo fino al 19 settembre per ammirare la mostra Paris – Delhi – Bombay, ospitata dal Centre Pompidou di Parigi. Alla grande manifestazione saranno presenti le opere di 50 artisti indiani tra cui Anish Kapoor e Subodh Gupta.

Richard Prince sarà invece il protagonista assolutao della mostra Covering Pollock, ospitata fino al prossimo 17 ottobre dal Guild Hall Museum di East Hampton (NY). Per l’occasione Prince ha creato una serie di opere nuova di pacca, coprendo l’immagine fotografica del grande Jackson Pollock con una serie di immagini di vario tipo. Omer Fast, il grande video artista israeliano, sarà invece ospite al The Model di Sligo (Irlanda) fino al prossimo 27 novembre. Alla sua personale intitolata The Tunnel, saranno presenti 3 grandi video installazioni .

Molte novità per la sesta edizione di STARTMILANO

Giunge alla sesta edizione il week-end organizzato da STARTMILANO l’Associazione delle gallerie d’arte contemporanea della città che offre agli appassionati e al grande pubblico quattro giorni totalmente dedicati all’arte, con inaugurazioni congiunte che si svolgeranno alla presenza degli artisti protagonisti creando un’ esperienza culturale unica e dinamica.

Oltre alle mostre delle gallerie con orari prolungati e apertura domenicale cuore del week-end STARTMILANO, sono molte le novità dell’edizione 2011, con importanti collaborazioni che permetteranno di creare un calendario fitto di eventi e di attività culturali: Giovedì 15 settembre, inaugurazione congiunta di tutte le mostre delle gallerie del circuito STARTMILANO, che per l’occasione rimarranno aperte fino alle h. 21.00.

12 artisti inglesi per i posters di Londra 2012 ma Damien Hirst non c’è

Tutta la Gran Bretagna è  già in fermento per le prossime olimpiadi che si terranno nell’estate del 2012. Ovviamente tra gli eventi collaterali vi sono anche numerose manifestazioni culturali, basti pensare al Fourth Plinth, celebre quarto plinto di Trafalgar Square che nel 2012 vedrà avvicendarsi il bambino d’oro sul cavallo a dondolo di Elmgreen & Dragset ed il gigantesco gallo blu di Katharina Fritsch.

Ovviamente le olimpiadi di Londra avranno anche un simbolo d’eccezione, vale a dire l’Orbit, l’avveniristica torre progettata da Anish Kapoor che dominerà la capitale britannica come un immenso disco volante purpureo. In questi giorni abbiamo appreso che 12 artisti inglesi sono stati scelti (da una lista di partenza di oltre 100 artisti) per creare una serie di posters commemorativi delle olimpiadi. Tra gli artisti nominati svettano i nomi di Tracey Emin, Martin Creed, Michael Craig-Martin e Chris Ofili.

Anish Kapoor cancella una mostra in Cina e si schiera con Weiwei, attacchi hacker a Charge.org

Dopo aver dedicato ad Ai Weiwei la sua gigantesca opera Leviathan, attualmente ospitata dal Grand Palais di Parigi in occasione di Monumenta 11, Anish Kapoor ha recentemente compiuto un altro grande atto di solidarietà nei confronti del coraggioso artista cinese, trattenuto ormai da tempo immemore in chissà quale squallida casa circondariale cinese.

Kapoor, dicevamo, ha definitivamente cancellato i piani per una sua futura mostra al National Museum of China di Pechino. Kapoor ha inoltre definito come “un atto barbarico” l’arresto di Weiwei. Ciò ha messo in ambasce Martin Davidson del British Council che aveva chiesto a Kapoor di esporre al museo nel corso del festival UK Now previsto per il 2012. Davidson si è affrettato a ribadire che il festival contribuirà ad unire il popolo cinese a quello della Gran Bretagna tramite la libera espressione artistica.

Pillole di Biennale 02 – Perder tempo

(…) Mi avete lasciata che seguivo la folla in quella che è chiamata “la via principale”(per rileggere la prima parte ecco il link), che effettivamente, pur essendo costituita da mille vie, viottole, ponti e feritoie risponde al concetto di strada maestra e per per qualche strano motivo mentre la percorri ti sembra davvero di andare sempre dritto.

Arrivammo così al bel ponte di Rialto, brulicante di turisti in posa per la fotografia di rito e con tutte le casette che ornano il ponte chiuse, che peccato. Nel piano geniale che avevo studiato a casa il mio obiettivo era raggiungere l’isola di San Giorgio perché secondo Google Map proprio li si ubicava la sede di Tethis, fantomatica azienda ospitante la mostra Round the clock. Poco importa se Silvia Vendramel, artista presente in mostra, mi aveva anche scritto la fermata giusta del battello e io avevo anche sorriso al pensiero di dover scendere a Bacini, che evidentemente non è S. Giorgio. Io testarda ho dato ragione a Google Map e alla sua bandierina trionfante sulla sede di Tethis.

Per questo motivo a Rialto prendemmo il battello, quello lentissimo, linea 1, che si ferma ogni minuto percorrendo a zig-zag tutto il Canal Grande. Spettacolo magnifico con tutti quei palazzi a picco sull’acqua ognuno col proprio splendente striscione per pubblicizzare la mostra in corso e i moliccioli traballanti e l’invidia per quelli in taxi che ci superavano. Giacché son fortunata il vaporetto ci scarico a San Marco, da li tornava indietro e San Giorgio sarebbe stata la penultima fermata della sua corsa, era forse possibile che non ci fosse una nave che facesse il giro inverso? Stavo per scoraggiarmi, avendo superato un numero indefinito di fermate, tutte sotto il nome San Marco, quando finalmente trovai quella giusta. Erano le sei, ero nervosa perché in scontato ritardo sul piano di marcia.

Censure, ritardi e problemi tecnici. Anche questa è la Biennale

Le opere censurate di Aidan Salakhova

Come tutte le manifestazioni in grado di attirare folle oceaniche anche la Biennale di Venezia ha i suoi inconvenienti tecnici, le sue polemiche ed altre buffe vicende che contribuiscono ad accrescere la fama ed il mito di questo tipo di eventi. Eccovi quindi una piccola carrellata di stranezze accadute in quel di Venezia nel corso dell’inaugurazione della prestigiosa manifestazione. Il padiglione della Repubblica dell’Azerbaijan è stato protagonista di una curiosa censura a dir poco surreale . Ad occupare lo spazio nazionale sono stati chiamati 6 artisti tra cui la combattiva Aidan Salakhova che ha deciso di portare a Venezia due grandi sculture, una dal titolo Waiting Bride, vale a dire la statua di una donna coperta da un velo nero dalla testa ai piedi e Black Stone.

Quest’ultima opera raffigura la sacra pietra nera della Mecca circondata da una creazione di marmo bianco che rassomiglia pericolosamente ad una grande vagina. Una volta viste le opere il commissario del padiglione ha deciso di coprirle con un telo bianco. A questo punto, invece di rendere nota la censura, il commissario del padiglione ha cominciato ad accampare scuse poco plausibili: “Le statue sono state coperte a causa di alcuni danni subiti durante il trasporto”.

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